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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

L’assessore Patrizio Bianchi: “La ricerca scientifica, il territorio e l’economia del mare della regione per la realizzazione della strategia europea macroregionale. Massimo impegno per avviare azioni e progetti da subito”

Consolidare la collaborazione tra il mondo istituzionale e il mondo della ricerca, per sviluppare con il territorio nuove proposte e cogliere le opportunità che l’Europa offre sull’area Adriatico Ionica. E’ questo l’obiettivo del convegno “Un mare di opportunità nell’area Adriatico-Ionica” organizzato oggi a Bologna dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Ismar-Cnr, Cnr-Inaf, Isac-Cnr, Enea Bologna e Clu srl, e che rientra tra gli Eventi locali organizzati per gli Open Days 2015.
“Una giornata aperta per rafforzare la progettualità tecnico-scientifica nella strategia macroregionale adriatico ionica Eusair – ha detto l’assessore regionale al Coordinamento delle Politiche europee allo Sviluppo Patrizio Bianchi – Dobbiamo impegnarci affinché si concretizzino al più presto azioni e progetti cantierabili. Importante ora è il coordinamento con i soggetti del territorio ed il lavoro condiviso con le altre realtà regionali e con gli altri paesi affinché si riesca a cogliere le opportunità che l’Europa ci sta offrendo in termini di risorse”.
L’Emilia-Romagna ha da sempre rivolto la sua attenzione all’area Adriatico Ionica, partecipando attivamente fin dai primi programmi di iniziativa comunitaria e seguendo i lavori dell’Euroregione Adriatico Ionica. Insieme alle altre Regioni italiane ha poi condiviso il processo di governance multilivello per la costituzione di una Strategia macroregionale adriatico ionica EUSAIR condivisa, che da novembre 2014 è a tutti gli effetti la nuova strategia approvata dalla Commissione. Nel corso del 2015 si sono quindi avviati materialmente i lavori attraverso la convocazione degli organi preposti all’implementazione della strategia, che si appoggia su quattropilastri: Blue growth, Connecting the region, Environment, Sustainable Tourism.
Molti sono i programmi utilizzabili per attuare la strategia macro regionale, in primis il programma di cooperazione territoriale ADRION, approvato lo scorso 20 ottobre e di cui la Regione Emilia-Romagna sarà Autorità di gestione. Questo programma, che ha una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro, coinvolge 8 paesi (4 membri UE e 4 in pre-adesione), e per l’Italia 14 Regioni.
Altro programma di cooperazione territoriale – importante per l’area – è il programma transfrontaliero Italia-Croazia con una dotazione finanziaria di 201 milioni di euro. il Programma coinvolge le 8 Regioni italiane costiere e la costa della Croazia.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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