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Covid. Taxi e auto di noleggio con conducente: al via le domande per ottenere i 2 milioni di euro di ristori regionali. Giovedì 25 marzo incontro online sulle modalità di partecipazione al bando con l’assessore Andrea Corsini.

Dalle 10 alle 12 incontro tecnico indirizzato agli operatori interessati. La misura, attiva fino al 4 maggio, prevede un contributo una tantum per i titolari di licenza Taxi e autorizzazione Ncc.

Bologna – Bonus regionale per i Taxi e le auto di noleggio con conducente: si parte con le domande.

Apre oggi alle 14, e andrà avanti fino alle 12 del 4 maggio, il bando che stanzia 2 milioni di euro di risorse regionaliper i titolari di licenza Taxi e autorizzazione di Ncc, penalizzati dai mancati ricavi relativi all’anno 2020.

Inoltre, giovedì 25 marzo dalle 10 alle 12, si terrà un incontro online aperto agli operatori destinatari dei ristori, per illustrare le caratteristiche del bando e le modalità di compilazione della domanda dall’applicativo informatico regionale. L’incontro, che si svolgerà sulla piattaforma Teams, sarà aperto dall’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini.

È possibile seguire l’evento collegandosi all’indirizzo: https://mobilita.regione.emilia-romagna.it/bandi/bandotaxincc2021  e cliccando direttamente al link: https://url.emr.it/yg402c5d.

Il webinar sarà registrato e continuerà a essere disponibile sul portale regionale e sempre all’indirizzo web dedicato al bando.

I requisiti richiesti per accedere al contributo:

Il contributo consiste in una quota per ogni licenza-autorizzazione, circa 3mila in Emilia-Romagna,  e sarà erogato direttamente dall’Amministrazione regionale sui conti correnti dei beneficiari.

I requisiti ottenere il bonus sono: la titolarità di licenza di taxi e/o di autorizzazione di noleggio con conducente di autoservizi pubblici non di linea – anche ricevuta da conferimento in cooperativa di produzione e lavoro -, il rilascio delle licenze/autorizzazioni da parte dei Comuni della Regione Emilia-Romagna o da soggetti da essi delegati e la validità della licenza/autorizzazione compresa nel periodo 8 marzo 2020 – 31 dicembre 2020 limitatamente ai periodi effettivi di titolarità.

Infine, la domanda deve essere presentata dal titolare della licenza/autorizzazione o, in caso di conferimento a cooperativa di produzione lavoro, dal legale rappresentante dell’impresa a cui la licenza/autorizzazione è stata conferita.

 

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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