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Da: Agenzia Stampa Regione Emilia Romagna
Bologna – I Gruppi che svolgono attività di acquisto collettivo e distribuzione ai propri membri di beni e servizi senza l’applicazione di alcun ricarico (Gas). Le aziende che praticano l’agricoltura biologica e biodinamica e vendono direttamente ai consumatori i prodotti da filiera corta. E poi le iniziative finalizzate al risparmio energetico e all’uso delle fonti rinnovabili, la promozione e lo sviluppo di progetti di co-housing e di inclusione, di riuso del patrimonio immobiliare
dismesso e sottoutilizzato per far fronte all’emergenza abitativa, per finire con la finanza etica e mutualistica.
Sono soltanto alcune delle mille sfaccettature del variegato mondo dell’economia solidale, un modello di sviluppo fondato sui principi di solidarietà e sostenibilità – sia sul piano sociale che ambientale – oltre che sui valori di equità, partecipazione e legame con il territorio, che ha trovato terreno di crescita anche in Emilia-Romagna.
Altri campi di intervento riguardano, l’agricoltura di prossimità e il cosiddetto “km zero”, il trasporto collettivo e la mobilità sostenibile, il riuso e il riciclo di materiali e beni, il turismo responsabile e sostenibile.
Il punto sullo stato dell’arte e sulle prospettive del settore sarà fatto domani, venerdì 22 marzo, a Bologna nell’ambito della prima “Giornata dell’economia solidale dell’Emilia-Romagna”, promossa dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Ervet (Ente per la valorizzazione economica del territorio), società in house della Regione, e con il Forum regionale dell’economia solidale, l’organismo di rappresentanza istituzionale al quale aderiscono una cinquantina di gruppi, associazioni, imprese e altri soggetti riconducibili in vario modo a questo mondo. La giornata, articolata in due sessioni, sarà aperta la mattina dall’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, e nel pomeriggio dalla vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini.
“La legge regionale varata nel 2014- afferma Corsini- è una delle prime in Italia che si occupa dell’economia solidale, un modello economico ispirato a valori di solidarietà e sostenibilità sui quali si fonda anche l’azione regionale. Dopo la nascita nel 2017 del Forum regionale e il successivo insediamento dell’apposito Tavolo istituzionale, siamo ora impegnati nella promozione di buone prassi e nel sostegno a tutte le iniziative che si muovono nel solco dell’economia solidale. In particolare, stiamo lavorando all’attivazione di un Fondo, alimentato dalla Regione con 100mila euro, per l’erogazione di contributi finalizzati all’abbattimento degli interessi passivi sui prestiti concessi da realtà di finanza etica a progetti di economia solidale”.
‘La risposta ai nuovi bisogni passa sempre di più dalla coesione sociale e dalla rigenerazione delle comunità- sottolinea Gualmini-. In egual modo la qualità delle relazioni tra i soggetti che operano nell’economia solidale – così come la fiducia tra cittadini e istituzioni – incide sulla competitività del territorio e sul suo sviluppo. La legge sull’economia solidale – spiega la vicepresidente- ha posto l’accento proprio sul rapporto inscindibile tra economia e coesione sociale, tra solidarietà e competitività di un territorio. Associazioni, cooperative sociali e gruppi informali rappresentano un asset fondamentale non solo per la coesione, ma per la crescita e lo sviluppo regionale”.

Gli “stati generali” del comparto
Una sorta di ”stati generali” del comparto articolati in due distinte sessioni (o “cantieri”) di lavoro: nella prima, in programma di mattina (dalle 9,30 alle 13,30 presso l’Aula magna della Regione, viale Aldo Moro 30), sarà tracciato un primo bilancio del percorso di attuazione della legge regionale n.19/2014, alla presenza dell’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, del guru dell’economia solidale, il brasiliano Euclides André Mance, oltre a funzionari regionali e referenti di diversi gruppi di lavoro del Forum.
La seconda sessione (dalle 16,30 alle 19,30 – Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6), incentrata su temi come lavoro, tutela dell’ambiente, equa distribuzione delle risorse e partecipazione, sarà aperta dall’intervento della vicepresidente e assessore regionale al Welfare e alle Politiche abitative, Elisabetta Gualmini. A seguire la tavola rotonda con gli interventi, tra gli altri, del segretario della Cgil dell’Emilia-Romagna, Luigi Giove, e dell’assessore a Lavoro, Attività produttive e Terzo settore del Comune di Bologna, Marco Lombardo.
Nell’ambito della “Giornata” saranno presentati i risultati preliminari di un’indagine a campione a cura del Gruppo di lavoro “Consumo critico, promozione e reti telematiche” del Forum e di Ervet che delinea un prima mappa dei soggetti e delle reti dell’economia solidale in Emilia-Romagna.
Dall’indagine, basata su questionari on line e interviste sul campo, emerge che i principali settori di attività riguardano il “consumo critico” (31% di risposte), seguito da “commercio equo e solidale” e “agricoltura biologica” (15% entrambi) e riuso e riciclo (9%). A seguire, con valori sotto il 5%, le voci “finanza etica”, “turismo responsabile”, “risparmio energetico” e via elencando.
Ancora: sotto il profilo delle dimensioni economiche solo il 10% dei soggetti esaminati ha un fatturato sopra il milione di euro; i due terzi dichiarano un giro di affari sotto la soglia dei 100 mila euro annui e quasi un terzo si colloca nella fascia sotto i 10 mila euro. Quanto alla forma societaria, prevalgono nettamente le associazioni registrate; per il resto di tratta di cooperative (18%) e di gruppi informali (14%).
Tra i volontari alta la partecipazione femminile (più della metà del personale nel 75% dei casi), non esaltante quella dei giovani (mancano nel 55%).

Le altre iniziative in cantiere
Per completare l’impianto organizzativo previsto dalla legge regionale è previsto inoltre un Osservatorio, con il compito di monitorare le iniziative avviate sul territorio regionale e predisporre analisi e un rapporto annuale sul circuito dell’economia solidale. Si tratta di un organo consultivo composto da 3 membri nominati dalla Giunta regionale che dovrà inoltre elaborare indici di benessere, equità e solidarietà, in coerenza con quelli individuati da Istat e Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.
Allo studio anche l’attivazione a breve termine di un portale web finalizzato alla promozione delle buone prassi, alla divulgazione delle iniziative avviate e dei dati più significativi di settore. /G.Ma.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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