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“Sulla Mia Pelle”… e sulla nostra: l’inadeguatezza del ministro Salvini

da: Alessandra Tuffanelli

Alla presenza della famiglia Cucchi, ieri pomeriggio a Roma, c’è stata una proiezione del film “Sulla Mia Pelle”, organizzata e fortemente voluta dal Presidente della Camera Roberto Fico. Un evento ufficiale, pubblico e aperto a cui erano stati invitati in primis tutti i membri del governo, i responsabili istituzionali, i parlamentari, e tutti i cittadini che avessero sentito il desiderio di presenziare.
Clamoroso assente Salvini, che ha liquidato la questione con un: “Sono troppo impegnato per andare al cinema”. Gesto gravissimo, che denota tutta la sua inadeguatezza a ricoprire il ruolo di vicepremier, ma soprattutto di Ministro degli Interni, che avrebbe dovuto presenziare, attento e rispettoso, in prima fila.
Mostra tutto lo spregio e la mancanza di rispetto verso la vittima di uno dei più gravi fatti italiani degli ultimi decenni, e verso la sua famiglia, che dopo 10 anni ancora attende verità e giustizia, risposte che proprio lui, in virtù del suo ruolo, dovrebbe garantire venissero date.
Dimostra il totale disinteresse e la mancanza di condivisione, da parte del Ministro, dei principi fondanti della nostra Costituzione e che stanno alla base della nostra idea di civiltà e di comunità.
Atteggiamento gravissimo, dunque.
92 minuti, invece, di (simbolici) applausi per il Presidente della Camera Fico, che nonostante le evoluzioni funamboliche del governo, tira dritto, perfettamente consapevole del suo ruolo, rispettoso dei principi costituzionali e di quel bagaglio di valori e di idee che ha promosso e promesso per tutta la campagna elettorale e a cui ora continua a restare saldamente legato, a differenza di tanti dei suoi. Sinceramente non capisco come possa ancora riconoscersi e rimanere all’interno di quel carrozzone dai mille e opposti volti che alcuni ancora si ostinano a chiamarsi movimento politico.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)