Skip to main content

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Attraverso le risorse recuperate verrà anche potenziato l’organico della struttura legale. Affidamenti solo in determinati casi. Attraverso una selezione pubblica e trasparente, verrà istituito un elenco di professionisti esterni altamente qualificati e che concorderanno una riduzione del compenso, pur non andando al di sotto dei parametri forensi minimi previsti, a cui l’Ente potrà ricorrere. Lo stesso potranno fare i dipendenti regionali per patrocini legali nei casi previsti dal Contratto di lavoro. L’assessora Petitti: “Valorizzazione delle professionalità interne, razionalizzazione della spesa e trasparenza”

Bologna – Meno incarichi legali esterni. Saranno gli avvocati interni, inquadrati nell’organico della Regione Emilia-Romagna, a patrocinare ricorsi e difese dell’Ente in tribunale. Un indirizzo che porterà a un risparmio previsto dicirca 500 mila euro l’anno in incarichi legali (nel 2017 le spese in materia sono state pari a 2 milioni di euro, comunque in calo di un milione rispetto all’anno precedente). E i fondi recuperati serviranno a potenziare l’organico della stessa Avvocatura regionale, su cui si punterà in prima battuta.

Lo ha deciso la Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini, con il via libera a una delibera che prevede anche l’istituzione di un elenco di avvocati libero professionisti altamente qualificati, a cui la Regione potrà comunque ricorrere in casi specifici e che concorderanno una riduzione predefinita del compenso, pur non andando al di sotto dei parametri minimi previsti dalla tariffa professionale. Lo stesso potranno fare gli enti e le agenzie strumentali della Regione, oltre ai dipendenti regionali qualora dovessero avere bisogno di un patrocinio legale nei casi previsti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro. L’istituzione dell’elenco di avvocati avverrà mediante una procedura trasparente e pubblica, i cui termini d’avvio saranno ampiamente pubblicizzati. Tale elenco sarà articolato in diverse sezioni a seconda della materia per selezionare i legali con l’esperienza e le specializzazioni più idonee in relazione alla controversia da patrocinare nell’interesse della Regione.

L’atto di Giunta prevede che gli affidamenti esterni da parte dell’Ente saranno possibili solo in presenza di una serie di casi circoscritti: per esempio, nell’impossibilità dell’Avvocatura regionale di far fronte al numero dei contenziosi da patrocinare, oppure quando la struttura interna si trovi in condizione di potenziale conflitto di interessi o, ancora, se debbano essere affrontate questioni di rilievo particolare.

Oggi la struttura legale interna conta un avvocato dirigente e cinque legali di livello contrattuale D (oltre a otto collaboratori amministrativi) e già negli ultimi anni è sempre più spesso stata chiamata a costituirsi in giudizio per conto della Regione.

“Valorizzazione delle professionalità della Regione Emilia-Romagna, risparmi per l’Ente e trasparenza. Sono i punti di forza di questo atto varato dalla Giunta che ha come obiettivo quello di ottimizzare il nostro servizio di Avvocatura interna- sottolinea l’assessora al Bilancio e Riordino istituzionale, Emma Petitti-. Attraverso la delibera vengono disciplinati i criteri e le modalità di conferimento degli incarichi di difesa e rappresentanza in giudizio dell’Ente. Il tutto mantenendo gli stessi livelli di qualità del servizio di tutela legale della nostra Regione. Il percorso al quale siamo approdati è stato condiviso anche con la Corte dei conti”.

Come funzionerà l’elenco regionale
Per essere inseriti nell’elenco regionale, gli avvocati dovranno autocertificare il possesso di requisiti di esperienza e competenza maturati negli ultimi cinque anni nelle diverse discipline giuridiche, e accettare un abbattimento percentuale predefinito sui compensi previsti dal Decreto ministeriale che disciplina i parametri forensi (Dm n. 55/2014 in corso di aggiornamento tramite nuovo decreto già firmato dal Ministro della Giustizia lo scorso 8 marzo e di prossima pubblicazione in Gazzetta ufficiale).

Dalla pubblicazione dell’avviso sul Bollettino ufficiale della Regione e sul sito internet regionale, gli avvocati interessati avranno 60 giorni di tempo per presentare una domanda di inserimento. L’elenco, suddiviso per materia, potrebbe essere utilizzabile già nel luglio 2018. A esso potrà ricorrere anche il personale regionale che necessiti di un patrocinio legale nei casi previsti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro, nonché dagli enti e agenzie strumentali regionali e dalle compagnie assicurative della Regione che ai sensi di polizza debbano farsi carico delle spese legali e peritali dell’assicurato.

Il quadro normativo
La nuova direttiva regionale in materia di lavoro autonomo, approvata nell’aprile dello scorso anno, ha demandato a un provvedimento di Giunta la regolamentazione del “conferimento degli incarichi di difesa e rappresentanza in giudizio della Regione e degli incarichi di consulenza legale prodromici ad un’eventuale azione giurisdizionale a para-giurisdizionale”. La disciplina licenziata in Giunta recepisce i princìpi contenuti negli articoli 4 e 17 del Codice dei Contratti pubblici e i più recenti orientamenti giurisprudenziali, prevedendo peraltro un primo periodo di sperimentazione di circa 18 mesi, terminato il quale potranno essere apportate modifiche o integrazioni.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it