Skip to main content

Solidarietà a chi subisce episodi di omofobia

Da: Arcigay Ferrara
Solidarietà per chi subisce episodi di omofobia
Arcigay esprime solidarietà al candidato Giacomo Gelmi per il vile attacco omofobo ricevuto ieri e di cui ha denunciato il fatto. Scrivere “pedale” sul fac-simile di scheda elettorale non è una battuta di spirito, ma la stigmatizzazione dell’orientamento sessuale di una persona che si espone pubblicamente. Questi fatti sono ancora troppo frequenti, non hanno a che fare con la campagna elettorale e non sono il risultato di scaramucce tra “avversari politici”. Ci sottraiamo a questa manovra strumentale di far passare un episodio del genere come il maldestro tentativo di un partito di attaccare il candidato di un’altro. Questo è uno dei tanti, ancora troppi, episodi di strisciante omofobia che colpiscono per primi noi attivisti lgbti+ che siamo i più esposti e i più visibili. Per questo speriamo che lotta all’omofobia e alla transfobia non abbia più colore politico. Che alcune di quelle persone che oggi difendono (giustamente) Gelmi, smettano di denigrarci e insultarci in ogni occasione e smettano di screditare il lavoro che facciamo. L’omotransfobia è trasversale e non ha colore politico. Cosi come deve essere trasversale la lotta all’omotransfobia. Ecco perchè sarebbe stato importante che i candidati sindaco fossero tutti presenti alle celebrazioni del 17 maggio in Ripagrande: per dare un segnale forte che su queste tematiche siamo tutti uniti nel volere contrastare le violenze omofobiche. Ecco perché serve una legge nazionale. Ecco perché è fondamentale portare a casa quella regionale. Ci auguriamo che chi sarà eletto, che sia maggioranza o opposizione, tenga presente che deve essere una lotta culturale di tutti. Perché leggere la parola pedale NON FA RIDERE.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)