Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Entro la fine dell’anno già programmata l’uscita di altri 52 nuclei familiari e altri 35 nei primi mesi del 2016. L’assessore Costi: “Monitoriamo insieme ai sindaci la situazione per dare le migliori risposte che tengano conto della situazione di ciascun nucleo familiare anche permettendo di rimanere nei moduli provvisori su specifiche richieste delle famiglie”

Resteranno nei Map solo le famiglie che lo chiedono. Questo è emerso nell’incontro del Comitato Istituzionale dove si sono affrontati anche i temi relativi all’assistenza alla popolazione e in modo specifico del programma di superamento dei moduli abitativi provvisori.
Dal 4 febbraio 2015 ad oggi i moduli abitativi provvisori sono passati da 468 (circa 1440 persone ospitate) a 232 (788 persone), diminuiti del 50,4% in neanche un anno, grazie al grande e costante impegno di tutti e sette i comuni interessati, dei sindaci, degli amministratori e delle loro strutture sociali. Entro la fine del 2015 è già programmata l’uscita di altri 52 nuclei familiari. Pertanto i moduli abitativi occupati rimarranno 180 (per un totale di circa 550 persone). Ulteriori 35 nuclei usciranno nei primi mesi del 2016. Per i restanti 145 nuclei i Sindaci hanno segnalato che molte famiglie hanno espresso la volontà di poter continuare a rimanere nei moduli provvisori fino al rientro nella propria abitazione (evitando così il disagio del doppio trasloco). Poiché è un diritto delle famiglie assegnatarie rimanere, si è deciso di aderire alle richieste di quanti vorranno rimanere nei moduli provvisori fino al rientro nella propria abitazione. Per le famiglie, invece, che nel tempo presenteranno situazioni di disagio, già da oggi c’è la possibilità di utilizzare il contributo per l’affitto e la possibilità di trasferirsi momentaneamente in un alloggio. Rimane da parte della struttura commissariale l‘impegno allo smontaggio da parte delle ditte preposte di tutti i moduli già liberati e quelli che si andranno a liberare a breve. Il ritardo nello smontaggio di moduli già oggi vuoti è dipeso dal fallimento di alcune ditte costruttrici degli stessi: per questo si è provveduto tramite gara ad individuare un soggetto sostitutivo, già oggi operativo.
«Devo ringraziare – ha commentato l’assessore alla ricostruzione post sisma Palma Costi – i sindaci e i loro assessori e i loro collaboratori per il grande lavoro svolto fino ad oggi. Il nostro obiettivo comune rimane il rientro nelle proprie abitazioni nei tempi minori possibili. Nel frattempo siamo per il pieno rispetto della volontà delle singole famiglie, pronti comunque ad intervenire in qualsiasi momento si presentassero problemi. Così come stiamo accelerando lo smontaggio dei moduli abitativi al fine di riconsegnare ai Comuni le aree dismesse e riqualificarle».

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it