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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Per il secondo anno consecutivo il progetto “Pane e Internet” della Regione aderisce alla Settimana europea per la promozione dell’uso di Internet. In programma decine tra corsi di formazione ed eventi organizzati da enti locali, biblioteche, centri culturali e associazioni in tutta l’Emilia-Romagna. Il calendario completo delle iniziative in programma su www.paneeinternet.it.

Bologna – Corsi di formazione, eventi sull’uso consapevole e sicuro di Internet, seminari sugli strumenti per cercare un impiego online. Dal 14 al 20 marzo, i cittadini dell’Emilia-Romagna – giovani, adulti e anziani – sono invitati a partecipare a decine di incontri e iniziative realizzati nell’ambito della manifestazione europea Get Online Week (GOW) edizione 2016.
La GOW 2016 (con il patrocinio della Commissione Europea) è promossa dalla rete Telecentre Europe; la Regione aderisce tramite il progetto “Pane e Internet” e l’agenzia Ervet. Quest’anno la manifestazione sarà dedicata a due priorità: fiducia e confidenza in rete, per accrescere le conoscenze sulla gestione delle proprie identità digitali e la sicurezza online, e favorire un maggiore uso dei servizi; e i lavori digitali, per sensibilizzare sulle opportunità occupazionali offerte dalla nuova economia digitale.
Il programma degli eventi della GOW 2016 è stato costruito con la partecipazione attiva dei Punti “Pane e Internet” (PEI) già attivati nei territori, e dei componenti della Cabina di regia dei Comuni e Unioni di Comuni, biblioteche, associazioni, aziende e liberi professionisti. Il calendario completo è disponibile sul sito www.paneeinternet.it. Sui social media, sarà possibile seguire e commentare gli eventi usando gli hashtag #GOW16 e #PEI.

Pane e Internet
E’ un progetto della Regione Emilia-Romagna, finanziato all’interno dell’Agenda digitale regionale, per lo sviluppo delle competenze digitali dei cittadini, in particolare di coloro che rischiano di rimanere esclusi dalle opportunità e dai vantaggi derivanti dall’uso di Internet e delle nuove tecnologie. Il progetto è partito nel 2009 e nei primi 5 anni la Regione ha finanziato centinaia di corsi organizzati in tutte le province, con la collaborazione degli enti locali, cui hanno partecipato oltre 12.000 cittadine e cittadini. Per il triennio 2014-2017 il progetto prevede l’istituzione dei Punti “Pane e Internet”, strutture coordinate dai Comuni o dalle Unioni dei Comuni che – con la collaborazione di biblioteche, scuole, associazioni e centri culturali – siano in grado di garantire un’offerta stabile e continuativa di corsi, servizi di assistenza ed eventi sul digitale. Dalla primavera del 2015 a oggi sono 7 i Punti Pane e Internet attivati.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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