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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Politiche per la salute – Obiettivi di mandato e linee generali sul bilancio: l’assessore regionale Sergio Venturi in Commissione consiliare. Priorità assoluta i tempi d’attesa, razionalizzazioni e investimenti

Obiettivi di mandato e linee generali sul bilancio. Questi i temi su cui l’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi ha parlato oggi nella competente Commissione consiliare. “Dopo le nomine delle nuove Direzioni generali,  ora ci concentriamo sul progetto di riorganizzazione dell’assessorato e dell’Agenzia regionale socio-sanitaria, come previsto nei primi cento giorni di mandato – ha spiegato Venturi –. Cercheremo di ridurre il numero dei dirigenti, si è parlato di un 20%. Contiamo di presentare un’ipotesi di riorganizzazione in Giunta il 31 marzo. In questo modo assessorato e Agenzia si struttureranno in modo più agile”.

Per quanto riguarda gli obiettivi di lungo mandato, “priorità assoluta del primo anno saranno le politiche per i tempi d’attesa. La situazione da inizio anno è leggermente migliorata; resta comunque un tema di grande rilievo, che vogliamo affrontare anche con i medici, a partire dall’appropriatezza delle prescrizioni”. Venturi ha parlato di un’indagine fatta in provincia di Bologna, dove ci sono percentuali di assenza da parte dei cittadini che vanno dal 25 al 30%, “e di queste oltre la metà non vengono segnalate nelle 24 ore che precedono l’appuntamento”. Tra le ipotesi, “quella di applicare la partecipazione alla spesa a coloro che non si sono presentati”.

Tra gli altri obiettivi previsti entro l’anno, la revisione della rete ospedaliera e dei punti nascita, e a proposito di questi ultimi “non si tratta assolutamente di una questione di risparmio, ma di garantire una totale sicurezza alle mamme e a tutti i bimbi che nascono”.
“Altri obiettivi che vale la pena citare – prosegue Venturi – è fare in modo che la medicina generale utilizzi le forme associate ancora di più di quanto già non succeda oggi; una gestione più razionale del patrimonio edilizio e l’ipotesi di costituzione di fondi integrativi più ampi, a gestione prevalentemente pubblica”.

Per quanto riguarda il bilancio, “siamo in esercizio provvisorio – ha ricordato Venturi – , andrà approvato entro il 30 aprile”. L’assessore ha fatto riferimento alla manovra di finanza pubblica delineata dalla Legge di Stabilità 2015 e all’Intesa del 26 febbraio scorso, raggiunta in sede di Conferenza Stato-Regioni. Per quanto riguarda la sanità, c’è una riduzione complessiva delle risorse destinate al finanziamento del settore di 2.352 milioni, e una riduzione dell’edilizia sanitaria per 285 milioni. Con una successiva Intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, che dovrà essere raggiunta entro il 31 marzo, “dovranno essere individuati – ha sottolineato Venturi – gli ambiti di razionalizzazione della spesa e i settori dove mantenere il livello di finanziamento del 2014”. In questo contesto, e senza tenere conto dell’eventuale revisione dei criteri di riparto alle Regioni del finanziamento del Servizio sanitario nazionale che la Legge di Stabilità 2015 prevede, le previsioni del Fondo sanitario Regionale 2015 sono state effettuate prendendo a riferimento il livello dell’esercizio 2014. Pertanto, per il Servizio sanitario regionale per il 2015 sono previsti 7.755.519 milioni di euro, per il 2016 7.989.579 milioni,per il 2017 7.989.579 milioni.Per ciascuno dei tre esercizi si aggiungono 323,946 milioni, quale acconto stimato per il saldo di mobilità interregionale. Per quanto riguarda le risorse regionali, prosegue nel 2015 l’impegno finanziario della Regione con 20 milioni di euro a copertura degli ammortamenti non sterilizzati relativi agli anni 2001-2011, quota stanziata anche per gli esercizi successivi; 20 milioni di euro a copertura degli oneri per indennizzi emotrasfusi; 3 milioni di euro nel 2015 e negli esercizi successivi per il ripiano dei debiti delle ex Usl a carico delle cosiddette “gestioni liquidatorie”.
La Regione, inoltre, conferma il finanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza con risorse aggiuntive proprie per un totale di 120 milioni di euro, in continuità con gli anni precedenti.

Infine, l’assessore ha parlato delle spese di investimento che, nel triennio 2015-17, riguarderanno principalmente la realizzazione di strutture sanitarie rivolte prevalentemente all’oncologia, ostetricia-ginecologia e alla pediatria (costi complessivi per circa 78 milioni di euro); la messa a norma delle strutture sanitarie in materia di prevenzione incendi (circa 30 milioni di euro nel triennio); il miglioramento sismico delle strutture sanitarie (148 milioni di euro); acquisizione di tecnologie biomediche (90 milioni di euro) e informatiche (30 milioni di euro).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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