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Da: Ufficio Stampa Regione Emilia- Romagna

Accordo Governo-Regione per la riprogrammazione dei Fondi europei: arrivano 250 milioni di euro per le spese sanitarie dell’Emilia-Romagna in risposta all’emergenza Covid.

Firmato dalla vicepresidente Elly Schlein e dal ministro Giuseppe Provenzano. Schlein: “Un’ottima notizia per il territorio e i cittadini della nostra regione”. Il ministro: “Intesa importante per investire nel rilancio”

Arrivano 250 milioni di euro per coprire le spese sanitarie con cui rispondere all’emergenza Covid in Emilia-Romagna, a partire da quelle già sostenute. Grazie all’accordo Governo-Regione firmato dalla vicepresidente Elly Schlein e dal ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, per la riprogrammazione dei Fondi europei in risposta alla crisi pandemica.

L’effetto congiunto delle modifiche regolamentari adottate dalla Commissione europea e delle norme contenute nel Decreto Rilancio, consentono alla Regione Emilia-Romagna di riprogrammare per le finalità dell’Accordo 60 milioni di euro per quanto riguarda l’FSE e 190 milioni di euro per quanto riguarda il Fesr. Uno sforzo notevole considerato che la Regione Emilia-Romagna è fra le più efficienti nell’impiego dei fondi europei, quindi comparativamente ad altre Regioni ha minor margine di riprogrammazione.

La riprogrammazione dei POR (Programma Operativo Regionale) è tutta incentrata sulla sanità e riguarderà nello specifico spese emergenziali sostenute dalla Regione (dispositivi di protezione individuale, dispositivi medici, farmaci, ossigeno, servizi di pulizia e sanificazione, altri servizi alberghieri, lavori, altri beni e servizi sanitari e non sanitari strettamente connessi all’emergenza sanitaria), unitamente a spese per il reclutamento di personale effettuato per affrontare l’emergenza Covid19 da aziende del SSR, aree sanitarie temporanee e il rafforzamento di reti e presidi territoriali per la salute.

Con l’accordo viene poi garantita la copertura integrale degli interventi già identificati nei Programmi Operativi e non più sostenuti da risorse comunitarie.

L’accordo prevede infatti sia nuove dotazioni messe a disposizione dal Governo per 249,01 milioni di euro di Fondo Sviluppo e coesione, sia l’utilizzo di riprogrammazione di 0,9 milioni di economie di risorse FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) con cui la Regione garantirà la copertura integrale degli interventi e progetti già identificati nei Programmi Operativi e non più sostenuti da risorse comunitarie. A ulteriore garanzia della realizzazione dei progetti non più sostenuti dai Programmi Operativi saranno destinate le risorse già previste del cofinanziamento nazionale e regionale che confluiranno in un nuovo Programma operativo complementare (POC).

“Con questo accordo- afferma Elly Schlein- la Regione Emilia-Romagna contribuisce all’impegno del Governo di riprogrammare fondi europei sull’emergenza che ha così duramente colpito la nostra comunità, grazie alla grande disponibilità dimostrata dall’Unione Europea a sostenere i Paesi e le Regioni più colpiti permettendo di riorientare i fondi europei con flessibilità sulle spese effettuate per affrontare l’emergenza Covid-19. Si tratta non solo di un aiuto concreto per sostenere 250 mln di spese sanitarie, ma potremo anche contare su fondi FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) che saranno stanziati dal Governo per garantire la continuità dei nostri programmi. Un bell’esempio di solidarietà e collaborazione tra Regione, Stato e Unione Europea”.

“Abbiamo firmato un accordo importante che inietta nuove risorse alla Regione Emilia-Romagna per investire nel rilancio dello sviluppo e rendere la Regione, più sostenibile, più equa e più competitiva”, dichiara il ministro Provenzano. “Lo facciamo riprogrammando le risorse europee e investendo, per contrastare gli effetti della crisi. Dimostriamo anche all’Europa che semplificando e con un certo grado di flessibilità, l’Italia è in grado di spendere i Fondi europei e di spenderli bene. Queste riprogrammazioni sono il primo tassello di un più vasto quadro europeo che passerà dal Consiglio Europeo. Aver lavorato bene, velocemente e in maniera consensuale ci fornisce una credibilità in più che, ne sono certo, sarà utile anche nella difficile trattativa che il Presidente Conte sta conducendo proprio in queste ore”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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