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Ristori cultura. Cinema e spettacolo, 2 milioni e 350 mila euro per i settori: al via il bando regionale gestito da Unioncamere.

Un milione di euro a disposizione delle imprese del settore cinematografico e 1,350 milioni per gli operatori dello spettacolo. Domande on line dal 12 maggio al 4 giugno.

Bologna – Partono i ristori regionali per le imprese culturali, in particolare del settore spettacolo. La Regione Emilia-Romagna interviene con 2 milioni e 350 mila euro a sostegno del mondo della cultura duramente colpito dall’emergenza pandemica. Per le attività del settore dello spettacolo sono previsti 1 milione e 350 mila euro, mentre per il settore cinematograficolo stanziamento è di 1 milione di euro.

Le domande di contributo dovranno essere presentate on line a partire dalle ore 10 del giorno 12 maggio 2021 e fino alle ore 12 del giorno 4 giugno 2021.Le indicazioni sulle modalità di presentazione della domanda sono disponibili sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna a partire dal 12 maggio.

Le misure sono comprese nel bando di oltre 13 milioni approvato dalla Giunta regionale, e rendono disponibile un contributo per coloro che abbiano vissuto e vivano momenti di difficoltà a causa delle chiusure dovute all’emergenza Covid.

Per quanto riguarda l’area cultura, potranno beneficiarne isoggetti economici iscritti al Registro delle Imprese della Camera di commercio competente o al Repertorio Economico Amministrativo che, rispetto all’anno precedente, nel 2020 abbiano subito un calo superiore al 20% del valore dato dalla somma del fatturato e di finanziamenti pubblici ricevuti.

I ristori per il settore cinematografico:

Per le imprese del settore cinematografico, sono previsti contributi fino a 4.000 euro per ciascun operatore con sede legale in Emilia-Romagna che, in possesso di codice Ateco specificato nel bando, eserciti l’attività di programmazione cinematografica in sala o attività di distribuzione, con almeno un film lungometraggio in sala nel periodo tra il 20 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2020.

Sono ammesse al contributo anche imprese che si occupano di riparazione e manutenzione di apparecchiature ottiche, fotografiche e cinematografiche, il cui fatturato dell’anno 2019 sia prevalentemente composto da beni e servizi a favore delle sale cinematografiche.

I ristori per il settore culturale:

I soggetti economici dell’ambito culturale potranno beneficiare fino a 3.000 euro ciascuno se, avendo sede legale o unità locale in Emilia-Romagna, svolgono attività di registrazione sonora ed editoria musicale, gestione di edizione e studi di registrazioni sonore;  producono spettacoli dal vivo; gestiscono sale teatrali con attività di programmazione nell’ambito dello spettacolo dal vivo o spazi adibiti alla musica dal vivo/live clubs; organizzano festival o rassegne che siano giunti nel 2020 almeno alla terza edizione; organizzano concerti o live events o svolgono attività di booking o di intermediazione di concerti, curano management e consulenza artisti.
Inoltre, sono previsti contributi anche a chi fornisce noleggio con operatore di strutture ed attrezzature per manifestazioni e spettacoli e servizi ausiliari del settore spettacolo, e a coloro che hanno svolto attività didattica nell’ambito dello spettacolo dal vivo per l’anno scolastico 2019/2020, per corsi di danza e altra formazione culturale.

Tra i requisiti sono comunque previsti livelli minimi di attività e il possesso di almeno uno dei codici Ateco specificati nel bando.

I dati Siae:

I dati recentemente pubblicati dalla Siae nell’ultima edizione dell’Annuario dello spettacolo registrano nel 2020 in Emilia-Romagna, rispetto all’anno precedente, un calo del 72% di spettatori per lo spettacolo dal vivo e di quasi il 70% per il grande schermo, con una riduzione di oltre l’83% della spesa al botteghino per teatro, danza e concerti e di quasi il 72% per il cinema.

Il bando  è disponibile sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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