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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Un Piano da 9,7 milioni di euro destinati ad affrontare le conseguenze del maltempo che tra dicembre 2013 e gennaio-marzo 2014 ha colpito l’Emilia-Romagna. Messo a punto dall’Agenzia regionale di Protezione civile, è stato approvato oggi dal Dipartimento nazionale di Protezione civile. A questa somma, resa disponibile dal Governo lo scorso luglio con il riconoscimento dello stato di emergenza, si aggiungono 7 milioni di euro già destinati dalla Regione ad interventi di somma urgenza.
“Si tratta di un passo importante per rispondere alle necessità di territori e comunità messi ancora una volta alla prova dalle avversità atmosferiche – afferma l’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo -. Appena sono state assegnate le risorse statali, abbiamo lavorato con celerità per individuare le opere prioritarie da realizzare. Con il via libera ottenuto dal Dipartimento nazionale sarà ora possibile far partire i cantieri ed intervenire prima dell’inverno sulle criticità aperte”.
La maggior parte dei fondi sarà utilizzata per realizzare 88 opere: 7 interventi di somma urgenza per un totale di 450 mila euro e 77 lavori di ripristino per oltre 8 milioni di euro. 432 mila euro sono destinati a sostenere le spese per l’assistenza alla popolazione sfollata.
Tra le maggiori opere approvate rientrano: il consolidamento e il riallineamento delle campate del ponte di Gramignazzo in comune di Sissa Trecasali (Pr) per 1,1 milioni di euro; interventi sui dissesti attivi in comune di Tizzano Val Parma (Pr) per 610 mila euro; messa in sicurezza dell’abitato di San Leo (Rn) e realizzazione della variante alla circonvallazione di via Rosa per 770 mila euro; ripristino del transito sulla strada di bonifica Rosigneto-Vogilato e sulla strada provinciale 513R di Val d’Enza nel comune di Vetto (Re) per 325 mila euro; consolidamento del movimento franoso dei Sassi Neri in comune di Farini (Pc) per 210 mila euro; a Montevecchio nel comune di Cesena (Fc) per 300 mila euro e a Silla Montecchi nel comune di Gaggio Montano (Bo) per 160 mila euro.
“Ora siamo impegnati assieme agli Enti locali nel terminare l’analitica ricognizione dei danni registrati da privati e attività produttive – conclude Gazzolo – Su questa base proseguiremo il dialogo con il Governo per ottenere nuove assegnazioni di fondi per i risarcimenti destinati a cittadini e imprese”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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