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Da ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

Intesa licenziata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessorato al Bilancio e Riordino istituzionale. Fra i destinatari dell’intervento i Comuni fino a 10 mila abitanti e i nuovi enti nati da processi di fusione

Bologna. La Regione usa 10 milioni di euro della sua capacità di spesa per trasferirli ai Comuni che così potranno aumentare il plafond di disponibilità e dar avvio a importanti investimenti pubblici sul territorio.
Tale meccanismo, denominato “patto verticale”, è una delle più importanti novità dei criteri dell’intesa, prevista dalla legge e approvata lunedì scorso dalla Giunta regionale su proposta dell’assessorato al Bilancio e Riordino istituzionale, per minimizzare gli effetti negativi del vecchio Patto di stabilità imposto ai Comuni e Province.
Questa disponibilità regionale si aggiunge alle diverse decine di milioni di “capacità di spesa” che verranno spontaneamente cedute dai Comuni che non ne hanno bisogno ad altri Comuni che, invece, devono intraprendere investimenti importanti (“patto orizzontale”). Può infatti accadere che un Comune disponga delle risorse necessarie per una spesa straordinaria (una nuova scuola o una strada) ma non abbia la capacità di spesa per farlo. In questo caso compito della Regione è governare questa compensazione.
In accordo con il Consiglio delle Autonomie locali della Regione Emilia-Romagna, sono stati stabiliti i criteri di priorità: i piccoli e i medi Comuni con popolazione fino a 10 mila abitanti, nuovi Comuni nati da processi di fusione, Enti che già dispongono di progetti di investimento cantierabili e quindi effettivamente realizzabili nell’anno, investimenti cofinanziati dalla Regione, interventi prioritariamente effettuati in materia di scuola, turismo, sport, riqualificazione urbana e viabilità, opere di ricostruzione a seguito del sisma del 2012 cui si aggiungono gli alluvionati.
Nel 2017 – rende noto l’Assessorato competente – la Regione Emilia-Romagna, da sola, ha generato quasi la metà dell’intera capacità di compensazione orizzontale fra enti locali. Con questi 10 milioni la Regione svolge quella funzione di coordinamento della finanza locale per incrementare le opportunità di crescita del territorio. Questo senza alcun aumento della spesa pubblica regionale, semplicemente attraverso il governo di un sistema istituzionale sinergico, integrato e orientato allo sviluppo.
Infine ulteriori risorse a livello locale sono ora disponibili dopo che il Governo ha allentato i vincoli del Patto di stabilità per i Comuni nella Legge di bilancio 2018, stanziando 300 milioni per le Province. /AA

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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