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Più servizi di accompagnamento al lavoro e nuovi percorsi formativi per le persone disoccupate. Servizi integrati tra pubblico e privato per essere vicini a chi cerca e a chi offre lavoro

Il Fondo sociale europeo mette a disposizione della Regione 8 milioni di euro per l’accompagnamento al lavoro dei disoccupati da oltre 12 mesi e 12 milioni per creare opportunità e strumenti (percorsi brevi, orientamento) per chi è in cerca di lavoro. L’assessore Patrizio Bianchi: “Come previsto dal Patto per il Lavoro abbiamo costruito la Rete attiva per il lavoro per rafforzare, nella complementarietà tra pubblico e privato, nella capillarità sul territorio la qualità dei servizi rivolti a chi cerca e offre occupazione”

Bologna – Più servizi e integrazione tra pubblico e privato per potenziare l’offerta rivolta a chi cerca occupazione. La Regione Emilia-Romagna, per migliorare la qualità e l’estensione sul territorio dei servizi per il lavoro, ha deciso di ampliare i servizi e le opportunità anche formative rivolte a chi è in cerca di lavoro e la platea di soggetti che possono sostenere le persone nella ricerca del lavoro, nell’incontro tra domanda e offerta, nel servizio di orientamento e di certificazione delle competenze.
Nasce la Rete attiva per il lavoro, costituita dai 38 centri per l’impiego e da 20 società private accreditate, coordinata dall’Agenzia per il Lavoro.
Dall’inizio di novembre le persone disoccupate da almeno 12 mesi, che non percepiscono sostegno al reddito, possono scegliere se usufruire dei servizi offerti dal Centro per l’Impiego dove hanno effettuato l’iscrizione oppure quelli offerti da uno dei 20 soggetti privati accreditati con oltre 170 sedi operative diffuse sul territorio regionale. La scelta deve essere fatta al momento della sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato presso il Centro per l’Impiego: chi si iscrive, dovrà comunicare all’operatore se intende ricorrere ad uno dei soggetti privati accreditati e, sempre con il supporto dell’operatore del Centro per l’Impiego, potrà decidere di fissare il primo appuntamento presso una delle sedi accreditate per l’attivazione dei servizi che gli necessitano. Per la prima attuazione di questa misura, fino cioè al 30 aprile, sono state messe a disposizione dalla Regione 8 milioni di euro di risorse del Fondo sociale europeo.
“Come previsto dal Patto per il Lavoro abbiamo costruito la Rete attiva per il lavoro per rafforzare, nella complementarietà tra pubblico e privato, nella capillarità sul territorio la qualità dei servizi rivolti a chi cerca e offre occupazione- spiega l’assessore regionale al Lavoro e Formazione, Patrizio Bianchi-. Con questo sistema, che opera in integrazione con la nostra infrastruttura educativa e formativa, intendiamo rispondere con efficacia, specializzazione e innovazione alle esigenze dei cittadini e del sistema economico-produttivo, intercettare le potenzialità di crescita e dinamismo del mercato del lavoro e favorire una nuova occupazione”.

Altre risorse messe in campo dalla Regione
Per ampliare i servizi che i Centri per l’impiego rivolgono a chi cerca lavoro (il piano per l’occupazione si rivolge in particolare ai disoccupati da almeno 12 mesi), la Regione ha investito ulteriori risorse.
Sono 6 milioni di euro le risorse a disposizione per percorsi brevi, anche modulari, personalizzati e individualizzati, per garantire alle persone in cerca di occupazione conoscenze e abilità di base (competenze linguistiche, come corsi di italiano per stranieri o di inglese per italiani, competenze informatiche, ecc.) necessarie per attivare successivi percorsi di ricerca del lavoro e per inserirsi nei contesti e nelle organizzazioni di lavoro.
Per percorsi brevi personalizzati ed individualizzati rivolti a persone interessate ad investire in un percorso di lavoro autonomo o di avvio di impresa sono a disposizione 3 milioni di euro, per fornire agli aspiranti neo imprenditori conoscenze, competenze e abilità di base necessarie per intraprendere il percorso.
Altri 3 milioni di euro sono invece stati stanziati per percorsi personalizzati e individualizzati di orientamento, che possano supportare in particolar modo le persone disoccupate da meno di 12 mesi ad acquisire informazioni, strumenti e capacità per attivarsi nella ricerca di occupazione.

L’accreditamento dei soggetti privati
Approvato dalla Giunta nel novembre 2016, come previsto dal Patto per il Lavoro, l’accreditamento dei privati per l’erogazione di servizi per il lavoro mira a rispondere alle differenti esigenze di cittadini con profili e condizione occupazionale diversi.
Due gli ambiti di accreditamento previsti: il primo per prestazioni standard per le persone e per datori di lavoro, e il secondo per prestazioni per l’inserimento lavorativo e l’inclusione delle persone fragili e vulnerabili.
Nel primo caso, le persone dopo aver concordato con gli operatori del centro per l’impiego le prestazioni a cui accedere attraverso la firma di un patto di servizio, possono scegliere a quale soggetto accreditato rivolgersi per dar seguito al percorso concordato. Stessa autonomia è prevista per le imprese del territorio, rispetto alle quali obiettivo assegnato alla Rete attiva è intensificare le relazioni per supportarne di più, anche in termini quantitativi, di più e meglio nella ricerca di personale e nell’adempimento delle procedure amministrative connesse ai rapporti di lavoro.
Nel secondo caso, come già definito dalla legge regionale 14 del 2015 che disciplina l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, un‘equipe multiprofessionale costituita da operatori dei servizi per il lavoro, del sociale e della sanità definisce un programma personalizzato di interventi che integra tutte le azioni utili all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale (come, ad esempio, anche il reddito di solidarietà), e per quanto riguarda le misure di politica attiva del lavoro, lo indirizza al soggetto accreditato competente a livello territoriale, selezionato tramite avvisi pubblici. Per dare attuazione a questi interventi la Giunta Regionale ha già investito nel corso del 2017 20 milioni di euro.

Il ruolo dei Centri per l’impiego
In entrambe le tipologie di accreditamento resta di competenza del pubblico la responsabilità di definire il patto di servizio e il programma personalizzato d’interventi per ogni persona, e pertanto di concordare con ognuno il percorso giusto per sostenerlo nella ricerca del lavoro e l’investimento di risorse pubbliche coerente col fabbisogno. Resta di competenza del pubblico anche il collocamento mirato delle persone con disabilità.

Politiche per il lavoro integrate e convergenti per la competitività
L’obiettivo di consolidare la capacità di offrire servizi strategici per l’occupazione non si esaurisce con l’accreditamento dei privati. Per rafforzare i Centri per l’impiego, che svolgono un ruolo chiave in questo impianto pubblico-privato, è stato concordato con il Governo un Piano di rafforzamento delle politiche attive del lavoro biennale (2017-2018) che prevede su base nazionale l’inserimento di 1.600 operatori nei centri per l’impiego pubblici.
L’istituzione dell’Agenzia per il lavoro, il Piano nazionale di rafforzamento amministrativo, l’accreditamento dei soggetti privati per la costruzione della Rete attiva per il lavoro, la legge regionale 14 del 2015 rispondono ad un disegno strategico di politiche integrate e convergenti, anche con il Governo, che hanno come primo obiettivo quello di rafforzare la capacità di intercettare le nuove esigenze del mercato del lavoro per promuovere nuova occupazione, sviluppo e coesione sociale.
Ai servizi per il lavoro la Regione attribuisce una valenza strategica per la competitività del territorio. Per questo la materia è tra quelle che la Regione ha deciso di inserire nel pacchetto di discussione con il Governo per il riconoscimento di ulteriori forme e particolari condizioni di autonomia ai sensi dell’art. 116 della Costituzione.
“Obiettivo è ottenere potestà legislativa e risorse stabili per concretizzare il diritto delle persone di scegliere tra soggetto pubblico e privato nella fruizione delle prestazioni eorganizzare l’offerta delle politiche attive del lavoro attraverso la definizione di standard di livello europeo- aggiunge l’assessore Patrizio Bianchi- E questo vuol dire assicurare tempi di risposta adeguati, qualificare i servizi offerti, le sedi e le dotazioni tecnologiche, rafforzare la capacità di agire assieme con i soggetti privati accreditati”.
Per informazioni sui soggetti privati accreditati è possibile consultare https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it registrandosi e accedendo con il proprio account alla sezione “Ricerca aziende” e selezionando la voce “Solo enti accreditati”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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