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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Dalla Regione 10 mln di risorse dedicate e 149 nuovi giovani professionisti. Dal 1° marzo 2016 chi non si presenta senza disdire paga il ticket. Bonaccini: “Un impegno mantenuto. Lavoriamo per mantenere questi risultati e, se possibile, migliorarli ancora”

In Emilia-Romagna oggi oltre il 90% delle prime visite e degli esami strumentali viene garantito rispettivamente entro i tempi previsti, e cioè 30 e 60 giorni a seconda della tipologia. L’obiettivo di abbattimento dei tempi di attesa, una delle priorità del primo anno di mandato della Giunta regionale, è pienamente raggiunto: nell’ultima settimana monitorata (30 novembre – 6 dicembre) tutte le 42 prestazioni oggetto del monitoraggio hanno superato, in molti casi ampiamente, la soglia del 90%. Sulle 45404 prestazioni prenotate nelle prima settimana di dicembre, 44041 (97%) hanno rispettato i tempi.
All’insediamento della Giunta, lo scorso gennaio, era garantito il 58% delle visite e degli esami strumentali e l’analogo dato era pari al 73% a luglio, quando il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute Sergio Venturi hanno presentato il Piano regionale per ridurre i tempi di attesa.
“Avevamo detto che sarebbe stata una delle sfide principali di questa legislatura – ha ricordato Bonaccini oggi, durante la conferenza stampa – : non è nemmeno un anno che siamo al lavoro, questo è il risultato. Sono molto soddisfatto perché, in tempi brevi, abbiamo potuto dimostrare che il nostro non era certo uno spot elettorale, ma una volontà ben precisa, a cui l’assessore Venturi e i direttori si sono dedicati con grande impegno. E su cui continueremo a lavorare, per mantenere questi risultati e, se possibile, migliorarli ancora”. Bonaccini ha ricordato anche i 149 nuovi giovani professionisti “reclutati” dalla Regione per affrontare le criticità: “Oltre a rafforzare il servizio per i cittadini, questo è anche un contributo alla creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di tempi determinati, ma stiamo ragionando sulla loro stabilizzazione e sulla possibilità di aumentare anche il numero dei professionisti per migliorare i tempi di erogazione delle prestazioni critiche”. Sul provvedimento che entrerà in vigore dal primo di marzo 2016, e cioè chi non si presenta senza disdire pagherà il ticket, Bonaccini ha aggiunto: “Se prenotare è un diritto, presentarsi è un dovere: c’è un elemento di giustizia”.
“Siamo arrivati più in là di quello che noi stessi ci aspettavamo: ora dobbiamo fare in modo che la performance non solo venga mantenuta, ma superi criticità che abbiamo riscontrato su alcuni territori” ha commentato l’assessore Venturi, sottolineando come alcune realtà, “in particolare Modena, Bologna e Ferrara abbiamo fatto un salto di qualità assolutamente significativo”. Il risultato raggiunto “ci stimola a fare ancora di più – ha aggiunto Venturi – : nel 2016, porremo una particolare attenzione ai tempi per i ricoveri”.
I tempi
L’obiettivo è stato ottenuto grazie ai diversi interventi messi in campo nel corso dell’anno dalla Giunta con le Aziende sanitarie; un lavoro che si è svolto passo dopo passo attraverso una nuova programmazione e una diversa organizzazione dei servizi che erogano specialistica ambulatoriale e attraverso un impegno a rendere ancora più incisivo il monitoraggio dei tempi di attesa, quindi il controllo dei risultati ottenuti. Alcune prestazioni particolarmente critiche a gennaio oggi sono garantite entro la normativa nazionale e regionale: visita ginecologica (il dato era pari al 46% a gennaio, oggi viene garantita entro i tempi previsti nel 90% dei casi), visita endocrinologica (da 44% a 95%), visita gastroenterologica (da 58% a 97%), visita pneumologica (da 46% a 93%).
Dieci mln di risorse dedicate e 149 nuovi giovani professionisti
Migliore capacità produttiva (diversa modulazione delle visite e degli esami), aumento dell’offerta, percorsi di garanzia più efficienti in casi di particolare criticità (anche attraverso convenzioni con il privato accreditato), semplificazione delle agende (maggiore appropriatezza nella gestione delle prime visite), più personale per affrontare le criticità. Queste le azioni messe in atto nel corso del 2015 e sulle quali la Giunta ha destinato 10 milioni di risorse dedicate. Per migliorare i tempi di erogazione delle prestazioni critiche, nel corso del 2015 sono stati reclutati 149 nuovi giovani professionisti: 116 medici, 23 infermieri, 10 tecnici sanitari.
Dal 1° marzo 2016 chi non si presenta senza disdire paga il ticket
L’obiettivo ora è consolidare questi dati. Anche affrontando la questione della mancata disdetta delle prenotazioni (che varrebbe il 15-20% dell’offerta): dal 1° marzo 2016 chi non fa la disdetta dell’appuntamento paga il ticket previsto, legato alla prestazione (fino a un importo massimo per ricetta pari a 36,15 euro). Il provvedimento riguarda tutti i cittadini, comprese le persone che hanno diritto all’esenzione (per esempio, per reddito, patologia o invalidità). I cittadini troveranno già nella prenotazione la data entro cui fare la disdetta, che dovrà essere effettuata chiamando il numero verde dedicato dell’Azienda sanitaria, recandosi negli sportelli Cup, online attraverso il sito www.cupweb.it. A partire da marzo sarà inoltre attiva un’apposita app regionale che permetterà di effettuare la disdetta attraverso smartphone e tablet. Entro dicembre partirà una campagna informativa regionale rivolta ai cittadini, con manifesti distribuiti nelle sedi delle strutture sanitarie e uno spot video che verrà diffuso nei siti web della Regione e delle Aziende sanitarie.
La verifica dei risultati passa anche attraverso lo sviluppo del sistema di monitoraggio dei tempi di attesa, che all’inizio di quest’anno era trimestrale e che da settembre è settimanale. Da metà gennaio 2016 i dati, proposti anche per Azienda sanitaria, saranno consultabili nel sito web regionale dedicato ai tempi di attesa. In accordo con la presidenza di “Cittadinanzattiva” (organizzazione che promuove la tutela dei diritti e il sostegno alle persone più fragili) verranno presentati al ministro della Salute i risultati ottenuti e le azioni messe in campo.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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