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Lavorare sulle priorità infrastrutturali: il commento di Ascom Ferrara

Tempo di lettura: 2 minuti

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Sul ponte che collega Ferrara con Occhiobello è chiaro che la priorità sia il suo ripristino urgente poiché da troppi giorni si stanno creando dei disagi per la cittadinanza.
Le amministrazioni comunali di Ferrara e di Occhiobello devono garantire elementi certi e tempestivi per la sua messa in sicurezza e conseguentemente per il ripristino della piena viabilità. Questo sarà oggetto dell’incontro che abbiamo chiesto all’assessore Aldo Modonesi in data odierna (7 marzo).
Per quanto concerne a costruzione di un nuovo ponte, siamo contrari e preoccupati poiché la spesa di 60 milioni di euro rischia di spostare risorse importanti da altre urgenze strutturali da tempo in agenda.
Vi sono a Ferrara e sul territorio altre priorità cui dare una risposta: pensiamo al tema di via Bologna e alla costruzione del sottopasso che permetta di liberare la viabilità di quell’importante arteria; ci riferiamo al collegamento che deve essere effettuato tra il centro storico e Cona. E dopo tutto questo vogliamo parlare della Cispadana, da oltre trent’anni desiderio (non ancora compiuto) degli imprenditori?
Sul raddoppio del ponte stesso saranno le Amministrazione comunali e provinciali a dover valutare questa scelta in un momento storico complesso.
La proposta operativa che suggeriamo è che in questo periodo di disagio le amministrazioni comunali di Ferrara e Occhiobello in accordo con la Società Autostrade intervengano affinché il tragitto Ferrara Nord – Occhiobello non venga fatto pagare fintanto che i lavori di ripristino non saranno terminati.
Crediamo sia in definitiva il momento di concentrarci sulle priorità infrastrutturali già presenti ed urgenti, altrimenti il rischio è solo quello di allungare la lista della spesa senza risultati concreti.

Intervento presidente provinciale Ascom Confcommercio Ferrara Giulio Felloni

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ASCOM FERRARA



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)