Se esistesse, il ‘curriculum vitae amatoriae’ dovrebbe essere un allegato alla carta d’identità. Il curriculum sentimentale conterebbe più del codice fiscale, più della denuncia dei redditi perché avrebbe un valore preventivo contro le brutte sorprese. Ma se anche Lidia e Pietro se lo fossero scambiati prima di tutto, prima di adesso, non si sarebbero forse trovati lo stesso al punto in cui sono? Ciascuno con il proprio tormento non scritto?
E se l’ostacolo alla felicità fossero proprio le persone che quella felicità la stanno cercando? Se fossimo noi a non saper stare senza quella condizione di ricerca e tensione continua? Una condanna eterna e intrinseca contro la quale Lidia ha costruito una sua consapevolezza: che dolore e felicità esistono e sono insegnamenti. Non si scansano, ti afferrano. Quando? Adesso.
Non servono l’affanno, lo schianto ripetuto contro gli altri e la negazione di ciò che si è e di tutto ciò che viene da dentro, mischiato tra paure, alibi, scorciatoie, legami, passato e presente.
Lidia si conosce, sa che un cuore ammaccato ne genera un altro, è convinta che investire l’amore di tutto, ma anche di niente, dia lo stesso risultato: la fine. Lidia sa, perché lo ha subito da un ex marito che non sarà mai veramente ex, che la paura dell’amore svuota la vita e fa perdere in inutili giri a vuoto.
Pietro sembra un gigante, ma di paura ne ha tanta: paura di capire il proprio passato, di rivederlo, riviverlo attraverso i luoghi e le persone che non ci sono più; paura di arrivare a se stesso come ci è arrivata Lidia in poco tempo. Pietro è impassibile di fronte a ciò che dovrebbe scuoterlo, di fronte ai limiti che non può ammettere a se stesso, in una farsa di equilibrio che non esiste. Con una come Lidia, che interroga se stessa e gli altri in uguale modo, qualcosa si infrange. È un piatto che viene sbattuto a terra in una sera d’estate, è un tonfo che finalmente arriva anche per lui, così bravo a gestire tutto ciò che non abbia a che fare con l’amore.
E Lidia, navigante e naufraga tra la vita ‘immaginata’ e la vita ‘quella vera’, ha bisogno di andare verso quell’arca senza Noè con gli amici che sono una boa quando le onde travolgono.
Ma dopo la fuga, solo adesso è il momento in cui rimanere e vivere.
Adesso, Chiara Gamberale, Feltrinelli editore, 2016.
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Riccarda Dalbuoni
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