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Da: Organizzatori

Più di 430 mila gli accessi sul web, 480 mila per le dirette in streaming, in collaborazione con 46 soggetti culturali e migliaia di artisti. L’assessore Felicori: “Esperienza su cui riflettere, piena di spunti per il futuro dove possiamo immaginare lo spettacolo live, insostituibile, sempre più spesso accompagnato dallo streaming”

Oltre 900 mila accessi complessivi, un programma di 370 titoli, tra spettacoli, concerti, film, visite ai musei e alle collezioni, con oltre 435 mila accessi dalle piattaforme regionali e 480 mila provenienti dalle 105 dirette streaming sulle pagine Facebook dei soggetti organizzatori e dei singoli artisti. La partecipazione di 43 soggetti culturali dell’Emilia-Romagna e di migliaia di artisti.
Sono i dati del successo dei due mesi di programmazione, dal 13 marzo al 13 maggio, di #lacultranonsiferma, il grande festival multimediale realizzato dalla Regione Emilia-Romagnain collaborazione con gli operatori culturali del territorio, con l’obiettivo di mantenere vivo il rapporto con i cittadini nel momento di lockdown di cinema e teatri, dovuto alle misure restrittive per il Covid-19.

La vetrina della migliore produzione culturale del territorio, con 6 ore di programmazione al giorno, dalle 18 fino a tarda notte, è andata on line sulle piattaforme regionali di EmiliaRomagnaCreativa (www.emiliaromagnacreativa.it) e Lepida Tv www.lepida.tv, canale YouTube LepidaTV OnAir, oltre che sul canale 118 del digitale terrestre e sul 5118 di Sky, infine sulle pagine web e social degli operatori culturali coinvolti nell’evento.
Sono stati 46 i soggetti di spettacolo dal vivo coinvolti e migliaia gli artisti, per la messa in onda di 14 grandi concerti, 20 recital di grandi interpreti nazionali e internazionali, 43 spettacoli teatrali integrali, 12 spettacoli di danza integrali, 4 spettacoli radiofonici, 32 puntate di lettura per 16 ore di letteratura, 27 documentari dedicati al teatro e alla danza. Hanno aderito anche 25 produzioni cinematografiche che hanno proposto 41 titoli (di cui 22 documentari).
Inoltre 54 i video dedicati ai beni culturali, hanno visto il coinvolgimento delle tante istituzioni culturali regionali: musei, collezioni, con visite virtuali mostre “sospese” a causa della chiusura delle sedi espositive.

“Quando fummo obbligati alla chiusura di tutti i luoghi della cultura- afferma l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggi, Mauro Felicori- immaginammo di poter usare i social e Lepida Tv per mantenere il contatto fra artisti e pubblico, da casa a casa, e ci inventammo il progetto @laculturanonsiferma, non solo non immaginavamo il successo che avrebbe avuto, né l’effetto contagio che avrebbe generato, ma neanche pensavamo alle nuove prospettive della comunicazione che l’iniziativa avrebbe aperto. Fu, chiamiamola così, una reazione istintiva, uno slancio vitale contro il buio del lock down. Ora possiamo dire che abbiamo fatto di più, un’esperienza su cui riflettere, piena di spunti per il futuro. Se leggiamo il nostro lavoro assieme alle tante altre iniziative di incontro fra arti e digitale di questa dura stagione, forse possiamo dire che lo spettacolo live, insostituibile, sarà sempre più spesso accompagnato dallo streaming, che non sarà più sentito in contrapposizione ma come una integrazione capace di dare pubblico internazionale, magari pagante, anche al concerto più esclusivo; forse possiamo dire che le piattaforme digitali possono offrire alle produzioni ‘minori’, non certo per qualità, quelle degli esordienti, quelle low cost, quelle più sperimentali, un pubblico inimmaginabile nel mondo predigitale; che il timore che per questa non ci sia anche un pubblico pagante, e che quindi tutta la ricerca sia a carico del sistema pubblico, può rivelarsi infondato; forse possiamo immaginare si apra un tempo in cui la riproduzione dello spettacolo dal vivo non sia solo una semplice ripresa ma una vera e propria produzione parallela, con le straordinarie opportunità delle ICT”.
“Infine- conclude l’assessore- abbiamo, con i fatti, rilanciato il dibattito su questo tema: cosa può fare Lepida, la Tv della Regione Emilia-Romagna, per la promozione delle arti del nostro territorio? Un bel dibattito, cui chiameremo tutte le realtà culturali, quelle stesse che hanno reso straordinariamente ricco il cartellone di @laculturanonsiferma”.

I dati
Gli accessi alle piattaforme regionali sono stati: 306.313 per EmiliaRomagnaCreativa e 169.252 per LepidaTV (sito + canale YouTube) e circa 60.000 gli accessi al canale on demand (su richiesta al di fuori dell’orario di programmazione) di LepidaTV, e al netto degli utenti della programmazione televisiva, di cui non si dispongono i dati Auditel.
Significativi inoltre i dati della somma delle visualizzazioni delle dirette streaming sulle pagine Facebook dei soggetti organizzatori, dei singoli artisti, delle pagine di EmiliaRomagnaCreativa, LepidaTV per un totale di oltre 480.000 utenti che si sono collegati a Facebook per potere assistere alle dirette in programma.
Sono state realizzate 105 dirette streaming presentate all’interno di format appositamente creati per #laculturanonsiferma grazie alla collaborazione con Bologna Jazz Festival e Camera Jazz & Music Club di Bologna; Mei – Meeting degli Indipendenti; Fonoprint; Cantina Bentivoglio; Crossroads; Amici del Jazz di Modena; Ferrara Jazz Club; Ferrara sotto le stelle; Garrincha dischi; Django Concerti.
Centinaia i videoclip della scena indie-rock forniti dal MEI, insieme ai tanti showcase di artisti di fama ed emergenti messi a disposizione da Fonoprint e Centro Musica di Modena.
Sono stati realizzati palinsesti tematici in occasione di speciali ricorrenze come il 25 aprile Festa della Liberazione; 29 aprile Giornata Mondiale della Danza; 30 aprile Giornata Internazionale del Jazz; 1 maggio Festa dei Lavoratori.
Un’offerta culturale ricca e preziosa che è stata raccontata e promossa attraverso i canali tematici del portale EmiliaRomagnaCreativa e le pagine social collegate, con un totale di 350 notizie e più di 600 post su Facebook.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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