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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La Giunta regionale riunita a Piacenza. Il presidente Bonaccini: “Ribadiamo un fermo no alla realizzazione di impianti o depositi di scorie e avviamo un percorso per la dismissione della centrale di Caorso”. Incontro con gli amministratori locali. “Rilanciamo il ruolo di questo territorio, fondamentale per il sistema regionale anche in vista dell’Expo”

Conferma della contrarietà della Regione Emilia-Romagna alla realizzazione di impianti nucleari, avvio di un percorso per la dismissione della centrale di Caorso e fermo no a un deposito nazionale di scorie nucleari nel piacentino. E’ la posizione espressa oggi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, al termine della  Giunta regionale riunitasi oggi a Piacenza, dove è  impegnata  nella presentazione dei programmi e dei progetti in vista di Expo Milano 2015.

“Ribadiamo – ha precisato Bonaccini – una scelta chiara: abbiamo sempre detto no alle centrali nucleari quando il Governo Berlusconi, con l’appoggio della Lega Nord, immaginava di costruirne di nuove anche sul nostro territorio, così come abbiamo sempre detto no ad accogliere un deposito nazionale di scorie radioattive. La popolazione piacentina ha già sopportato in passato la presenza dell’impianto di Caorso e i disagi connessi al prolungato processo di smantellamento”.

Dopo la Giunta, nella sede del Palazzo della Provincia il presidente Bonaccini e il suo esecutivo hanno incontrato gli amministratori locali piacentini tra cui il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il presidente della Provincia Francesco Rolleri e i presidenti delle Unioni comunali. “Piacenza e la sua provincia – ha aggiunto il presidente della Regione – rappresentano una grande potenzialità, la porta d’ingresso dell’Emilia-Romagna: un ruolo strategico che va valorizzato e sostenuto per capitalizzare al meglio le tante eccellenze a partire dall’agroalimentare soprattutto in vista del’Expo. Inoltre la Regione è vicina a Piacenza e ai piacentini, non per assisterla ma perché Piacenza è uno dei cardini di un sistema regionale che deve essere sinergico, per agganciare tutti insieme la ripresa economica che sta facendosi largo”.

“La Regione ha già investito – ha concluso il presidente – quasi 1 milione di euro a Piacenza per potenziare  il trasporto ferroviario. Credo che questa realtà abbia bisogno non di più servizi ma di una maggiore qualità. Stiamo lavorando e dialogando con la Regione Lombardia: noi abbiamo già fatto i primi investimenti, ora speriamo che anche loro li facciano, per il bene dei cittadini e del territorio”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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