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Da Regione Emilia Romagna

Ambiente. La Foresta di Sasso Fratino diventa Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. E’ il quarto sito dell’Emilia-Romagna a conseguire questo titolo.
L’assessore Gazzolo: “Un grande risultato per il Parco nazionale delle Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna. La straordinaria bellezza e la grande biodiversità dell’Emilia-Romagna sono il valore aggiunto della nostra terra”

Bologna – Sale a quattro il numero dei siti Patrimonio mondiale dell’Umanità in Emilia-Romagna. La Foresta di Sasso Fratino, parte del parco delle Foreste Casentinesi, tra Santa Sofia e Bagno Romagna (Fc), si aggiunge ai tre che già avevano meritato il prestigioso riconoscimento: il centro storico di Ferrara, le chiese paleocristiane di Ravenna e il Duomo di Parma. La decisione è stata assunta nel corso della 41esima sessione della Commissione per il Patrimonio mondiale dell’Unesco, riunita in questi giorni a Cracovia.

“Si tratta di un grande risultato per l’intero Parco nazionale delle foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna”- afferma Paola Gazzolo, assessore regionale alle politiche ambientali e alla montagna-. “La straordinaria bellezza e la grande biodiversità dell’Emilia-Romagna sono il valore aggiunto della nostra terra e la decisione dell’Unesco lo conferma: è su questi elementi che stiamo lavorando per costruire le condizioni per il pieno rilancio dell’Appennino, facendo leva sulle ricchezze naturalistiche, culturali e storiche”.

Il sito si è unito alla lista del Patrimonio mondiale insieme ad altri 9 siti italiani, per una superficie totale di oltre 2 mila ettari: le faggete del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (a Villavallelonga-Valle Cervara, Lecce nei Marsi-Moricento, Pescasseroli-Coppo del Principe e Coppo del Morto, Opi-Val Fondillo); della Foresta Umbra (Parco Nazionale del Gargano), di Cozzo Ferriero (Parco Nazionale del Pollino), del Monte Cimino (Soriano nel Cimino) e di Monte Raschio (Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano). Insieme a questi siti, si inserisce nella rete europea delle riserve di faggi secolari, diffusa in 12 Paesi: Germania, Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Italia, Romania, Slovacchia, Spagna, Ucraina e Ungheria.

La Foresta di Sasso Fratino
Estesa su un’area di quasi 800 ettari dalla spiccata naturalità, l’antichissima foresta comprende enormi faggete tra le più antiche del territorio regionale e dell’intera Europa, con quasi 500 anni di vita. Occupa un angolo suggestivo quanto impervio del versante romagnolo delle Foreste casentinesi dove, nel 1993, è stato istituito il primo Parco nazionale in Emilia-Romagna. Già nel 1959 era stata riconosciuta – anche in questo caso primato nazionale – come riserva integrale grazie all’azione propulsiva del Corpo forestale dello stato, ora confluito nei Carabinieri: da allora è possibile accedervi solo per motivi di studio e di sorveglianza. Nel 1986, inoltre, è stata insignita del diploma del Consiglio d’Europa, attribuito alle migliori aree protette del vecchio continente.

Oltre che essere particolarmente spettacolare, la faggeta conserva una grande ricchezza in termini di biodiversità ed è oggetto continuo di studio e di nuove scoperte scientifiche. Sua caratteristica è la presenza di faggi e di abeti bianchi: questi ultimi sono stati impiantati dai monaci Camaldolesi che, guidati da San Romualdo, realizzarono prima l’Eremo e poi il noto Monastero a cavallo dello spartiacque appenninico tra Casentino e Romagna.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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