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Da: Regione Emilia Romagna

Dalla Regione la ripartizione dei fondi per aumentare la qualità delle prestazioni a comunità locali, cittadini e imprese. Si tratta di risorse statali (7,8 milioni) e regionali (9,6 milioni). L’assessora Petitti: “Quest’anno siamo riusciti a mettere in campo nuove, e soprattutto maggiori risorse, per sostenere quei Comuni che attraverso le Unioni, percorrono la strada della gestione associata dei servizi”

Bologna – Oltre 660 mila euro alla provincia di Ferrara degli oltre 17,3 milioni assegnati dalla Regione a 39 Unioni di comuni dell’Emilia-Romagna per aumentare, qualificare e rafforzare le gestioni associate di servizi a beneficio delle comunità locali, cittadini e imprese. La Regione, infatti, ha assegnato, nei giorni scorsi, alle Unioni di Comuni emiliano-romagnole i contributi, per l’annualità 2018, relativi alle gestioni associate di funzioni, in base ai criteri, contenuti in un apposito bando, stabiliti dal Prt, il Programma di riordino territoriale 2018-2020.

Le risorse nel ferrarese. I 660.192 euro assegnati a 2 Unioni di Comuni della provincia di Ferrara sono stati così suddivisi: Unione dei Comuni Valli e delizie 295.380 euro; Unione dei Comuni Terre e Fiumi 364.812 euro.

“Quest’anno siamo riusciti a impiegare nuove e soprattutto maggiori risorse, per sostenere quei Comuni in Emilia-Romagna che, attraverso lo strumento delle Unioni, percorrono la strada virtuosa della gestione associata dei servizi. E lo abbiamo fatto con un’ampia condivisone e collaborazione con gli enti interessati. Il nuovo Piano di riordino territoriale triennale 2018-2020– dichiara l’assessora regionale al Bilancio e al Riordino istituzionale, Emma Petitti– si è dimostrato, confermando le nostre previsioni, uno strumento straordinariamente efficace per raggiungere questi risultati: ci ha consentito non solo di introdurre rispetto al passato ulteriori elementi di premialità, ma soprattutto di cogliere tutte le peculiarità, le difficoltà e le capacità progettuali dei territori della regione”.

Le risorse sono state suddivise nei territori emiliano-romagnoli per gruppi di Unioni tenendo conto del livello di sviluppo, con budget e criteri di riparto differenziati. Inoltre, una particolare attenzione quest’anno è stata dedicata alle Unioni montane per le quali, in accordo con Uncem, è stato effettuato un riparto delle risorse sulla base del monitoraggio delle spese effettivamente sostenute per la gestione delle funzioni a tutela e presidio della montagna e per il suo sviluppo.

Dei 17 milioni e 335 mila euro di finanziamenti assegnati, quasi 9,6 milioni sono risorse della Regione e 7,8 milioni sono provenienti dallo Stato, facendo registrare un aumento di circa 1,5 milioni di euro rispetto al 2017 su quelle regionali e di 500 mila euro per quelle statali.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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