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Sport. Il Giro d’Italia torna in Emilia-Romagna, da domani e fino al 16 ottobre. Si parte con l’11^ tappa Porto Sant’Elpidio (FM)-Rimini. E giovedì 15 il presidente Bonaccini alla premiazione degli atleti al termine della Cesenatico-Cesenatico. “Il nostro benvenuto alla Carovana in rosa. Dopo il Mondiale un altro straordinario appuntamento: nell’anno più difficile il nostro impegno non si ferma, ma la sicurezza sempre in primo piano”

La regione ancora protagonista: tre tappe, quattro province – Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara – e 34 comuni coinvolti. Si chiude il 16 con la Cervia-Monselice (PD)

Bologna – Il Giro d’Italia torna nella terra del ciclismo. E a poche settimane dalla conclusione dei Campionati mondiali su strada di Imola, l’Emilia-Romagna è di nuovo protagonista della scena sportiva nazionale e internazionale grazie ai campioni della kermesse in rosa che si sfideranno lungo le strade della regione, dal 14 al 16 ottobre.

Tre tappequattro province – Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara – e 34 comuni coinvolti e ancora una volta una grande festa per i tanti appassionati di questo sport, dopo la straordinaria edizione del 2019 con Bologna città della Grande partenza.

Primo appuntamento con l’11^ tappa Porto Sant’Elpidio (FM) – Rimini, cui seguiranno, il 15 e il 16, la 12^ tappa Cesenatico (FC) – Cesenatico (FC) e la 13^ Cervia (RA) – Monselice (PD).

E proprio a Cesenatico giovedì 15 ottobre il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, sarà presente alla premiazione del vincitore e dei detentori delle varie maglie, tra cui la maglia rosa.  Al termine di una tappa particolarmente suggestiva, con arrivo e partenza nella città di Marco Pantani e un percorso che ricalca quasi integralmente quello della “Nove Colli”, proprio nell’anno del cinquantesimo anniversario della corsa ciclistica di gran fondo più antica al mondo.

“Diamo il benvenuto agli atleti, alle squadre e agli organizzatori della Carovana in rosa- afferma il presidente Bonaccini-. E’ ancora vivo il ricordo della straordinaria edizione dello scorso anno, con ben cinque tappe e lo spettacolare inizio a Bologna con la salita delle “Orfanelle” fino al colle di San Luca, e già ci apprestiamo a trascorrere di nuovo tre giorni di grande sport. Per questa terra che ha dato i natali a grandi campioni delle due ruote un momento per ritrovarsi, uniti dalla passione per i valori sportivi più autentici. E un’occasione per ricordare Sergio Zavoli, il più grande narratore del Giro d’Italia, anche lui emiliano-romagnolo di Ravenna, scomparso questa estate. Oltre a far tappa a Cesenatico, nella terra di Marco Pantani”. “Anche nell’anno più difficile- prosegue- non abbiamo voluto rallentare il nostro impegno per lo sport e i grandi eventi, sempre più occasione di visibilità e di promozione del nostro territorio, facendolo nella massima sicurezza possibile, come abbiamo dimostrato anche con i bellissimi Mondiali a Imola pochi giorni fa. E ci siamo impegnati con determinazione, insieme agli amministratori locali, per realizzare un calendario di primissimo piano in tutti questi mesi, raggiungendo obiettivi non scontati, ma mettendo sempre in primo piano il rispetto di tutte le misure anti Covid”, sottolinea Bonaccini.

Le tre tappe emiliano-romagnole del Giro 2020

Mercoledì 20 maggio 11ª tappa (Porto Sant’Elpidio – Rimini, 181 km). Tappa abbastanza pianeggiante e costiera nella prima parte. Dopo Pesaro si scala il Monte San Bartolo per portarsi nella porzione moderatamente ondulata attorno a Rimini prima dell’arrivo che dovrebbe essere quasi certamente una volata di gruppo.

Giovedì 21 maggio 12ª tappa (Cesenatico – Cesenatico, 205 km). Tappa che ricalca quasi integralmente il percorso della famosa Gran Fondo Amatoriale Nove Colli. Il percorso una volta uscito da Cesenatico e raggiunte le pendici dell’Appennino serpeggia in un continuo saliscendi che presenta i 9 colli della gran fondo di cui cinque sono stati classificati GPM. Gli ultimi 30 km attraversano nuovamente la pianura per giungere al lungomare di Cesenatico.

Venerdì 22 maggio 13ª tappa (Cervia – Monselice, 190 km). Tappa di pianura con finale col botto. Dopo quasi 160 km costantemente in pianura per raggiungere la cittadina euganea si affrontano due impegnative salite dei Colli Euganei: il Passo Roverello 4 km abbastanza pedalabili

 Emilia-Romagna terra delle due ruote

Terra di grandi campioni da Marco Pantani a Vittorio Adorni, l’Emilia-Romagna è anche una terra in cui quella per le due ruote è una passione diffusa tra grandi e piccoli. Con una quota di spostamenti doppia rispetto al resto d’Italia – 10% contro una media nazionale del 5% – è già oggi tra le Regioni più virtuose nel campo della mobilità ciclistica e punta a rafforzare questo primato, arrivando a una percentuale del 20%, grazie anche alla prima legge sulla ciclabilità voluta nel 2017.

Ma già oggi la regione può contare su una rete di piste ciclabili che considerando solo i 13 comuni con più di 50 mila abitanti ha ormai superato i 1.400 chilometri di lunghezza complessiva, che salgono a 8 mila chilometri considerano anche i percorsi stradali e i tracciati sterrati per appassionati di bici e mountain bike. Ed è al centro di due ciclovie turistiche nazionali – la Ciclovia del Sole e la Ciclovia del Vento – che a loro volta si collegano a importanti tracciati europei, l’Eurovelo 7 e l’Eurovelo 8.

La bicicletta può essere sempre più anche uno strumento di attrazione turistica. Un’opportunità che la Regione non si è lasciata sfuggire, seconda in Italia, dopo il Trentino Alto Adige, per presenze cicloturistiche, con circa 500 mila arrivi di turisti bike per un totale di circa 1,5 milioni di presenze. /PF

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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