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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Politiche per la salute – Novità per le future mamme: in tutti i consultori familiari dell’Emilia-Romagna è in distribuzione la cartella della gravidanza “Non da sola”. L’assessore Venturi: “Un strumento nuovo e omogeneo per tutto il territorio, che favorisce la continuità assistenziale”

Uno strumento nuovo, uguale da Piacenza a Rimini, rivolto a tutte le future mamme, seguite sia dai consultori familiari e dagli ambulatori ospedalieri delle Aziende sanitarie che dai professionisti privati.
E’ la cartella della gravidanza “Non da sola”, in distribuzione proprio in questi giorni in tutta l’Emilia-Romagna.
Con uno scopo preciso: accompagnare la donna (e la coppia) nel periodo della gravidanza e nei mesi successivi al parto, informando e aiutando a orientarsi nelle scelte da compiere, in una fase così complessa e delicata, secondo i bisogni propri e del bambino.
“Con la cartella mettiamo a disposizione delle donne uno strumento omogeneo per dialogare con i professionisti che le seguono, in tutti i punti di assistenza a cui si rivolgono nel percorso della gravidanza e del parto” spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi.
“La cartella, che divulga le Linee guida nazionali della gravidanza fisiologica, favorisce dunque la continuità dell’assistenza. E rafforza le competenze della madre e della coppia, aiutando a fare scelte consapevoli”.

La cartella: caratteristiche e contenuti
Se prima ogni Ausl operava in autonomia a livello di documentazione per la gravidanza, con la cartella viene introdotto uno strumento per tutte le mamme emiliano-romagnole.
Anche quelle seguite da professionisti privati – altro elemento di novità – possono presentarsi nel consultorio familiare dell’Azienda Usl di residenza e richiederla. La cartella comprende la scheda della gravidanza, dove i professionisti possono registrare i dati clinici e di laboratorio e controllare l’andamento della gestazione; il diario della gravidanza, una guida che contiene, trimestre dopo trimestre, informazioni sulle visite e gli esami da fare, sulla salute e i diritti della mamma e del neonato (per esempio, i diritti per le donne lavoratrici). La cartella è fornita anche di schede informative, dedicate ognuna a un tema specifico: alimentazione e stili di vita, diagnosi prenatale, sostegno durante il travaglio del parto, allattamento al seno, cura del bambino, vaccinazioni.
Completa il tutto la scheda “Scelte per il parto”,dove ogni mamma può annotare i propri orientamenti e desideri, per esempio sul luogo e la modalità del parto, sul sollievo dal dolore durante il travaglio, sulla donazione del cordone ombelicale.
La scheda va poi consegnata e discussa con gli operatori sanitari al punto nascita in cui si è scelto di partorire.
Tutto il materiale contenuto nella cartella è stato curato da un gruppo di lavoro della Commissione regionale nascita, si basa su evidenze scientifiche ed è aggiornato rispetto ai più recenti provvedimenti nazionali e regionali.
La lettura del diario della gravidanza e delle schede informative verrà integrata dalle spiegazioni che i genitori riceveranno dialogando con gli operatori sanitari. Nella cartella si aggiungeranno anche i referti medici e di laboratorio prodotti durante l’assistenza.
Per informazioni sull’assistenza in gravidanza e in tutto il percorso nascita, per sapere dove andare e a chi rivolgersi, si può consultare il sito del Servizio sanitario regionale salute.regione.emilia-romagna.it/ e in particolare la “Guida ai servizi” (inserendo le parole “gravidanza” e “nascita”).
Oppure, si può chiamare il numero verde gratuito 800 033.033, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, il sabato dalle 13.30.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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