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Un dato sorprendente: lo scorso Natale ben quattrocentomila persone in Italia si sono mosse utilizzando i servizi di quelle piattaforme web che mettono in contatto gli utenti consentendo loro di condividere beni e risorse, come per esempio un passaggio in auto. E’ un’abitudine che si sta diffondendo: dieci miliardi di euro è il valore attributo a livello di Unione europea a questa nuova economia di scambio, ancora tutta da esplorare.
Le domande sono tante. Cosa si intende per sharing economy, che dimensioni ha assunto il fenomeno in termini economici e dal punto di vista dei comportamenti, come si stanno riorientando i modelli di consumo e di produzione in risposta a questa nuova significativa tendenza e, infine, quali effetti avrà nel medio e lungo periodo ‘l’economia della condivisione e dello scambio’ in rapporto agli assetti e alle relazioni comunitarie. Per sciogliere questi interrogativi ci siamo rivolti a Gea Scancarello, che della sharing economy è fra le più acute osservatrici.

Ferraraitalia ha in programma per lunedì prossimo 29 febbraio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea un nuovo incontro del ciclo “Chiavi di lettura, opinioni a confronto sull’attualità”, al quale parteciperanno i sociologi Maura Franchi e Bruno Vigilio Turra [leggi l’articolo di presentazione]. Titolo: “Solidali e felici, un altro mondo è possibile: dal mutualismo alla sharing economy“.

Gea Scancarello non potrà personalmente presenziare per sopravvenuti impegni, ma partecipa idealmente con questa riflessione che presentiamo in forma di audio-intervista realizzata dal nostro direttore Sergio Gessi.

[clic sulla barra per ascoltare]

gea-scancarelloGea Scancarello, giornalista, è autrice del citatissimo volumeMi fido di te. Lavorare, mangiare, viaggiare, divertirsi: un nuovo modo di vivere con gli altri e salvarsi”, edito la scorsa primavera da Chiarelettere [leggi un estratto].
Considerata un’esperta dei temi connessi alla sharing economy,  di sé, nel suo blog “Pane e sharing” [vedi] scrive: “Ho la tendenza a saltare su qualsiasi aereo possa portarmi a scoprire un pezzo di mondo e una passione per le rivoluzioni, meglio se da vivere e raccontare. Ho lavorato per Mondadori, Rcs e News30, occupandomi di mondo e socio-economia. Mi sono seduta a chiacchierare con Chomsky, Le Goff e Sepulveda; ho visto gli Indignados spagnoli conquistare Puerta del Sol e ho seguito la campagna elettorale di Barack Obama; sono stata nel deserto tra i Saharawi, tra i grattacieli di Saigon e nei campi profughi del Medio Oriente. Se condividere è nel mio Dna, la sharing economy potrebbe essere una chiamata. E Pane e sharing nasce per questo”.

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it