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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Prosegue la settimana di protagonismo dell’Emilia-Romagna. Domani, domenica 20 settembre, la Regione in mostra con i suoi Parchi, due dei quali riserva Unesco, e i progetti dedicati a biodiversità e sostenibilità. In Piazzetta laboratori sensoriali e animazioni per il pubblico sull’educazione ambientale. Partecipano la vicepresidente Elisabetta Gualmini e gli assessori Paola Gazzolo, Emma Petitti e Patrizio Bianchi.

L’ambiente al centro della terza giornata della settimana di protagonismo della Regione Emilia-Romagna ad Expo Milano 2015.
Luci puntate, domani 20 settembre, sui gioielli paesaggistici della regione, tra cui due Parchi, il Delta del Po e l’Appenino Tosco Emiliano, appena entrati a far parte della Riserva della biosfera Unesco;i progetti di educazione alla sostenibilità per le scuole e i cittadini, con eventi, animazioni e laboratori che si susseguiranno per tutto il giorno in Piazzetta; la biodiversità dell’Emilia-Romagna, con le sue oltre 150 specie e varietà tutelate. Poi un convegno sul tema della sostenibilità ambientale e alimentare nei nidi di infanzia e nelle scuole materne, organizzato da Reggio Children, e un seminario su come insegnare il paesaggio, in collaborazione con Istituto Cervi-Biblioteca Emilio Sereni e la Rete delle Università italiane.
Da mattina a sera il pubblico sarà coinvolto in Piazzetta con video, laboratori sensoriali a giochi interattivi. In modo divertente i visitatori potranno conoscere e partecipare alle attività di educazione, formazione e comunicazione di cittadinanza promosse dalla Regione e dai Centri di educazione alla sostenibilità. Parteciperà l’assessore alle Risorse umane Emma Petitti.
Seminari, workshop e musica:
Lungo l’intera giornata nello Spazio Emilia-Romagna si susseguiranno workshop e presentazioni dei progetti ambientali. Si parte alle 10,30 con l’incontro sulla “Tutela delle tartarughe marine nel Mediterraneo”, con l’assessore Paola Gazzolo: la Regione ha dato vita a una rete che mette insieme tutti gli operatori costieri, per salvaguardare una specie molto presente nel Mediterraneo ma molto minacciata. Al centro degli incontri successivi “L’Alta via dei Parchi” – un sentiero lungo oltre 500 chilometri che da Parma raggiunge Rimini – e i “Due Parchi dell’Emilia-Romagna patrimonio Unesco”, con protagonisti l’Appennino Tosco Emiliano e il Delta del Po.
Altro appuntamento, alle 11 nell’Auditorium di Palazzo Italia, con l’incontro sull’educazione alla sostenibilità alimentare ed ambientale “Gli alberi sono vivi perché fanno le mele, le foglie, il vento” (frase scritta da Camilla, una bambina di 5 anni), organizzato in collaborazione con Reggio Children Scuole e Nidi d’infanzia e Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi. Esperti di ambito pedagogico, alimentare e ambientale proporranno un confronto su valori ed esperienze per aprire nuove prospettive di educazione alla sostenibilità. I bambini potranno visitare le otto installazioni interattive del Children Park. Parteciperà la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini.
Dalle 11 alle 13, in sala convegni del Padiglione Unione europea, seminario su “Biodiversità, innovazione, sostenibilità. I progetti di cooperazione territoriale europea all’Expo”, con l’assessore Patrizio Bianchi. Sarà presentata l’analisi sperimentale, condotta dalla Regione attraverso Ervet, sui risultati dei progetti europei di cooperazione territoriale attuati in Emilia-Romagna.
Alla stessa ora, nella saletta meeting di Palazzo Italia, si svolgerà il seminario “Qualità degli alimenti, qualità delle filiere, sicurezza alimentare e dei lavoratori. Quali benefici dalla collaborazione tra Italia e Brasile?”, a conclusione di un progetto di appoggio allo sviluppo del cooperativismo in Brasile.
Ultimo appuntamento della mattina, dalle 11,30 alle 12,30 nello spazio Emilia-Romagna, la presentazione della “Rete dell’educazione mondiale alla sostenibilità” e del nuovo sito regionale (Assessori Petitti, Bianchi e Gazzolo).
“Insegnare il paesaggio” è il titolo del seminario che si svolgerà a partire dalle ore 15 in saletta meeting di Palazzo Italia, organizzato dalla Regione in collaborazione con l’Istituto Cervi-Biblioteca Emilio Sereni. Amministratori pubblici e docenti universitari si confronteranno sul ruolo che la formazione riveste, a ogni livello e grado, per aumentare la sensibilizzazione e la conoscenza del paesaggio. Il seminario servirà a portare un contributo alla Carta di Milano, per definire azioni e politiche dirette al miglioramento della qualità del territorio.
Anche nella terza giornata non poteva mancare un appuntamento con la musica. Dalle 17 alle 18,50 sul palco eventi di Palazzo Italia si svolgerà il concerto “Sacri cuori”, in collaborazione con Strade Blu festival, una delle più importanti rassegne di musica folk dell’Emilia-Romagna. A Milano Strade Blu, che con il suo festival porta i folklori di tutto il mondo a spasso per la Romagna, incontrerà Sacri Cuori che – con Enrico Farnedi, il duo degli ottantenni Carnevali e Montanari e Carla Lippis – fra echi popolari, colonne sonore e twang adriatico, portano la loro romagnolità all’estero. Il concerto è pensato come una passeggiata attraverso le eccellenze musicali emiliano-romagnole, dalla tradizione al futuro.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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