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Da: Regione Emilia Romagna

Il presidente incontra i lavoratori dello stabilimento bolognese negli uffici della Giunta: “Ora l’irresponsabilità deve finire. Il braccio di ferro in atto fra il Governo e l’attuale proprietà dell’azienda non sta portando a soluzioni per la ricapitalizzazione della società e avviene sulla pelle di chi rischia il posto di lavoro”

Bologna – “Noi certo non molliamo. Sia per tutelare i lavoratori e le loro famiglie, assicurando come promesso il pagamento degli stipendi, sia per costruire una prospettiva per una azienda che ha straordinarie potenzialità e competenze”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che questa mattina negli uffici della Giunta, a Bologna, ha incontrato, insieme all’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, una delegazione dei lavoratori dello stabilimento di Bologna di IIA, Industria italiana autobus (l’ex BredamenariniBus). L’incontro è avvenuto dopo l’assemblea dei lavoratori stessi nello storico stabilimento bolognese di via San Donato.

Il presidente ha comunicato ai lavoratori che Tper ha pagato a IIA una fattura da 600mila euro in seguito a una fornitura di mezzi, risorse, “sia chiaro, che dovranno servire per pagare gli stipendi ai lavoratori. E su questo vorremo garanzie precise dall’azienda, come ci hanno chiesto i lavoratori stessi e tutti i sindacati”, ha precisato Bonaccini. Il pagamento “conferma il fatto che a oggi gli unici soldi entrati in Industria italiana autobus sono quelli usciti da questo territorio, dalla Regione attraverso le aziende di trasporto pubblico locale, come già era successo in precedenza con Start Romagna. Da luglio, non un euro si è visto dai tanti capitani coraggiosi di cui abbiamo sentito parlare e nulla è ancora accaduto di quanto il Governo aveva assicurato”.

Bonaccini ha poi assicurato ai lavoratori che insieme all’assessore Costi nelle prossime ore scriveranno al Governo, spiegando i contenuti dell’incontro di oggi, della liquidità arrivata nelle casse di IIA e, soprattutto, chiedendo ancora una volta una rapida convocazione del tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo economico per arrivare in fretta alla definizione di una nuova governance dell’azienda, vista l’assoluta necessita di ricapitalizzazione della società.

“Ora l’irresponsabilità deve finire- afferma Bonaccini-. Il braccio di ferro in atto fra il Governo e l’attuale proprietà produce da una parte la continua riproposizione di iniziative o ipotesi di soluzioni che a oggi non hanno portato a nulla di concreto, rimanendo sempre e solo sulla carta; dall’altra abbiamo l’azienda che tiene in ostaggio i lavoratori usando l’arma del blocco degli stipendi. Un gioco al massacro che non può continuare”.

Infine, chiudendo l’incontro, il presidente ha ribadito che “noi continuiamo a fare la nostra parte. Confermando la piena disponibilità della Regione a sostenere un piano industriale serio che garantisca il rilancio della produzione e la tutela di tutti i posti di lavoro, soprattutto attraverso la nostra legge sull’attrattività di investimenti che vede sempre più grandi Gruppi italiani e stranieri scegliere l’Emilia-Romagna per potenziare o insediare nuove sedi e stabilimenti, unitamente all’impegno del sistema del trasporto pubblico locale”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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