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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

In corso a Dubrovnick il primo Forum della Strategia Europea per la Macroregione adriatico-ionica

Bologna – L’area adriatico-ionica è l’area europea sottoposta a maggiore pressione politica dalla crisi dei rifugiati, un luogo in cui si evidenziano i punti di tensione a livello globale e che diventa dunque strategica per l’Europa del futuro. Se ne è parlato al Primo Forum della Strategia Europea per la Macroregione adriatico-ionica (Eusair) che si sta svolgendo in questi giorni a Dubrovnik, in Croazia, organizzato dalla Commissione europea. All’evento, che ha l’obiettivo di fare il punto sull’avanzamento della Macroregione avviata nel 2014, è presente l’assessore regionale al Coordinamento delle Politiche europee allo Sviluppo Patrizio Bianchi. La Regione Emilia-Romagna, infatti, è autorità di gestione del Programma di cooperazione territoriale Adrion, una delle linee di finanziamento specifica per la Macroregione, che ha una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro.
Per affrontare le nuove sfide in gioco per la Macroregione adriatico-ionica, sviluppare la conoscenza tra Paesi e lo scambio di esperienze e mettere in comune le risorse, si è detto a Dubrovnik, occorrerà rafforzare la struttura di governance tra i Paesi che fanno parte dell’area, in modo che possa rappresentarsi all’interno dell’Unione Europea come una vera Macroregione. E’ questa la chiave, hanno detto i partecipanti al Forum, per gestire le emergenze ma anche la crescita economica dell’area, con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro e nell’ottica della sostenibilità ambientale. Sfide comuni per l’Unione Europea e per i Paesi della Macroregione, così come per la comunità imprenditoriale, le università e gli enti di ricerca, le organizzazioni non governative e più in generale per i cittadini che vivono in questa area.
Prima dell’avvio del Forum si è tenuta anche la conferenza dei Ministri degli Affari esteri e delle Politiche europee di coesione EUSAIR/IAI, che ha adottato la dichiarazione di Dubrovnik, con la quale si è ribadita l’importanza di questa macrostrategia per l’integrazione europea, per affrontare e risolvere le problematiche comuni dell’area di cooperazione ed incoraggiando il coinvolgimento di tutte le forze economiche e sociali.
Eusair coinvolge 8 Paesi, di cui 4 stati membri Ue (Italia, Slovenia, Croazia, Grecia) e 4 non membri (Montenegro, Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia). Le Regioni italiane coinvolte sono Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
La Strategia promuove la crescita sostenibile in termini economici e sociali della regione adriatico-ionica, supportando al contempo il processo di integrazione dei paesi balcanici dell’area. La strategia si basa su quattro grandi aree, quattro pilastri, e cioè Crescita Blu (pesca, tecnologie blu, governance del mare), Connettere la Regione (trasporti e retei energetiche), Qualità ambientale, Turismo sostenibile.
Da poco si è concluso il primo bando Adrion, che ha ricevuto una accoglienza molto positiva. Sono state infatti 377 le domande presentate per accedere ai finanziamenti, con 2983 istituzioni coinvolte come partner dei progetti./BM

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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