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Da: Regione Emilia Romagna

Il provvedimento varato dalla Direzione generale dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute

Apertura dei Centri estivi – dall’8 giugno in Emilia-Romagna – garantendo la massima sicurezza a bambini e ragazzi, operatori e famiglie. Grazie alla maggiore capacità di elaborazione di test tamponi da parte del sistema sanitario regionale, la Regione Emilia-Romagna individua tra le priorità proprio l’esecuzione di tamponi naso-faringei sul personale impiegato nei Centri Estivi, annunciando l’impegno a effettuarli su coloro che avranno contatti con bambine e bambini, ragazze e ragazzi dai 3 ai 17 anni.

Il provvedimento che estende la platea da sottoporre a test anche al personale dei Centri estivi è stato varato oggi dalla Direzione generale dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute.

“Nell’ottica dell’ulteriore sforzo della Regione nell’effettuare tamponi e prevenire il contagio– afferma la vicepresidente e assessore al Welfare, Elly Schlein– abbiamo deciso di porre un’attenzione specifica sulla platea del personale che sarà impiegato nei Centri estivi e procedere quindi con i test a tappeto, dando un elemento di sicurezza in più ai Comuni, ai gestori, alle famiglie e a lavoratrici e lavoratori, nello sforzo di partire quanto prima e in sicurezza. Siamo fra le pochissime Regioni- aggiunge la vicepresidente- ad avere da vent’anni specifiche disposizioni riguardanti l’organizzazione dei Centri estivi, abbiamo puntualmente adeguato le regole per consentire lo svolgimento delle attività in sicurezza anche nella situazione attuale. Per noi la sicurezza di chi lavora rimane un’assoluta priorità e il confronto con le organizzazioni sindacali prosegue.”

Inoltre, sempre per garantire la massima sicurezza, la Regione Emilia-Romagna è intervenuta a chiarire nel Protocollo che le mascherine devono essere indossate da tutte le persone che accedono al centro, fatte salve le dovute eccezioni per specifiche attività.

Secondo il recente parere del Comitato tecnico scientifico nazionale si è precisato che non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, e i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. A seconda del tipo di attività svolta, qualora non fosse possibile mantenere il distanziamento interpersonale con bambini o ragazzi che non utilizzino la mascherina, l’operatore utilizza una mascherina FFP2 senza valvola.

La Regione ha prima ispirato le Linee guida nazionali e poi prodotto un Protocollo sui Centri estivi 3-17 che definisce tutte le misure necessarie a garantire la massima tutela della sicurezza e della salute di bambini e ragazzi, famiglie e di tutto il personale coinvolto.

Al fine di contenere al massimo i rischi, tra le altre misure previste dal protocollo pubblicato già la settimana scorsa, un triage all’ingresso e piccoli gruppi di bambini e ragazzi, sempre gli stessi. Dovrà anche essere garantita la continuità di relazione con gli operatori. Non si dovranno creare assembramenti e mescolanza di gruppi e sono previste procedure specifiche di igienizzazione di spazi e oggetti e particolari attenzioni nel caso di somministrazione dei pasti.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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