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“Mio padre ha fatto una fatica terribile a scrivere questo racconto – confida Paola Bassani, figlia di Giorgio – Ha impiegato anni a scrivere ‘Una notte del ’43’, forse perché per lui era il racconto più importante di tutti. Se l’è portato dentro finché non ha trovato il coraggio di distaccarsi da una materia tanto dolorosa, di oggettivarlo artisticamente”. Nella sala gremita della libreria Ibs+Libraccio, in occasione della presentazione dell’audiolibro “Una notte del ’43” (edizioni Emons, ideato e curato da Stefano Muroni), Paola Bassani ha raccontato la sofferenza del padre, un giovane Giorgio scampato per miracolo all’eccidio del 15 novembre 1943: “Erano andati a cercarlo in casa per fucilarlo, ma non l’hanno trovato perché lui si trovava a Firenze. Si è salvato, ma ha patito molto per gli amici. Un’angoscia da cui ha provato ad affrancarsi attraverso la scrittura.

Da sinistra Eleonora Rossi, Massimo Malucelli, Paola Bassani, Stefano Muroni, Giuseppe Muroni, Anna Maria Quarzi, Monica Chiarabelli

‘Una notte del ’43’ è l’ultima delle cinque storie ferraresi, quella a cui mio padre teneva di più, tanto che la dedicò al suo maestro Roberto Longhi. Per questo motivo ho accolto con entusiasmo l’idea di Stefano Muroni, che ringrazio per questo risultato bellissimo: ho capito è un ragazzo molto intelligente, pieno di passione e di slancio. L’audiolibro Emons è un progetto nuovo, di prospettiva, è un atto critico importante poiché riunisce voci e angolazioni diverse. Ho apprezzato la scelta di una storia narrata ad alta voce; ho pensato alle mie nipotine, che sono francesi ma che parlano anche l’italiano: ascoltare per loro sarà più facile”. Le parole sincere della figlia di Bassani, presidente dell’omonima Fondazione e ospite d’onore alla presentazione in libreria, sono arrivate a suggello di un incontro sentito, con la partecipazione di tanti ferraresi interessati a quella notte che ha squarciato la coscienza di una piccola città.

“Una notte del ’43”, narrando un eccidio emblematico della guerra civile italiana, offre una lucida lettura del ventennio fascista e del conflitto interiore di una provincia. Il racconto denuncia coloro che preferirono il conforto e la sicurezza del conformismo al coraggio della parola e dell’azione. Tra gli uditori, una presenza straordinaria: MarioVita Finzi, figlio di Alberto – rappresentante di commercio molto conosciuto in città – uno degli undici martiri dell’eccidio ferrarese. Alla direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, Anna Maria Quarzi, il compito di introdurre la presentazione: “Ho da subito creduto nell’iniziativa di Stefano, perché questo cofanetto valorizza l’opera di Bassani, uno scrittore che come nessun altro ha saputo raccontare Ferrara e farla conoscere nel mondo.

E in questa storia Bassani descrive una città nascosta, impaurita, che si cela dietro le persiane socchiuse: tutti guardano, tutti sanno, ma nessuno si fa vedere”. La parola è passata quindi a Stefano Muroni, ideatore e curatore del progetto. L’attore e autore ha descritto il cofanetto, ringraziando tutti coloro che ne hanno resa possibile la realizzazione, a partire da Emons, casa editrice leader nella produzione di audiolibri, rappresentata per l’occasione da Francesca Tabarrani, referente dell’Ufficio Stampa Emons, poi ha commentato: “Da qualche anno molti dei miei sogni di bambino si stanno realizzando: io sono cresciuto con i libri di Giorgio Bassani, con i film di Michelangelo Antonioni e Florestano Vancini. Questi autori fanno parte di me. Credo che il compito dell’attore sia raccontare storie e io sentivo l’esigenza di far conoscere ‘Una notte del ’43’, che amo profondamente e che considero uno dei racconti più belli della letteratura italiana”. Un progetto artistico di qualità, tutto ferrarese – registrato a Sonika e realizzato con il patrocinio della Fondazione Bassani, dell’Istituto di Storia Contemporanea e del Comune di Ferrara – ma di portata nazionale.

Con l’audiolibro, ha spiegato Muroni, “si chiude un cerchio: dal fatto storico alla trasposizione letteraria, dal racconto al film. Mancava solo la storia letta ad alta voce, da ascoltare, per rendere quella notte indelebile. L’audiolibro ha visto la luce nel 2016, un anno di ricorrenze e intersezioni memorabili, a cento anni dalla nascita di Bassani, a 60 anni dalla vittoria del Premio Strega, 90 anni dalla nascita di Florestano Vancini”. Il celebre racconto rivive nella voce di cinque attori, che interpretano altrettanti capitoli: Monica Chiarabelli, Massimo Malucelli, Fabio Mangolini, Stefano Muroni, Marco Sgarbi. Accompagna il cd un volumetto con tre saggi di Giuseppe Muroni (“Ferrara in grigio”), Anna Maria Quarzi (“La lunga notte del ’43”) e Eleonora Rossi (“La storia in una boule de neige”). I tre saggisti hanno illustrato i propri testi che offrono un’analisi del fatto storico (un vero e proprio “giallo”), della sua rappresentazione letteraria, della trasposizione cinematografica operata da Vancini (“Dovevo fare quel film”).

I tre attori presenti – Monica Chiarabelli e Massimo Malucelli, oltre a Stefano Muroni – hanno letto brani del racconto, offrendo un appassionato assaggio dei contenuti dell’audiolibro. “Tengo molto a questo cofanetto – ha concluso Stefano Muroni – anche perché è legato al senso della memoria. La nostra generazione dimentica troppo facilmente il passato. È la memoria che ci ricorda chi siamo. Grazie alla memoria creiamo un ponte tra passato, presente e futuro. Le società che fanno memoria del proprio passato, rielaborando anche i traumi vissuti, hanno la possibilità di essere felici. Io credo che ogni opera d’arte, anche un cofanetto semplice come questo, possa essere una briciola per contribuire alla felicità”.

 

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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