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Mese: Febbraio 2020

Coldiretti: – 50 % in agriturismi ma sono i più sicuri.

Da: Coldiretti Emilia Romanga.

Gli agriturismi spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari lontano dagli affollamenti, con un numero contenuto di posti letto e a tavola, sono forse il luogo più sicuro in Italia per difendersi dal contagio, fuori dalle mura domestiche. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la psicosi irrazionale sul coronavirus sta già provocando un ingiustificato calo del 50% delle presenze secondo il monitoraggio di Terranostra che evidenzia addirittura un azzeramento nelle aree del Veneto e della Lombardia più vicine alle zone rosse.

Nelle oltre 23mila aziende agrituristiche da nord a sud della Penisola il panico generato dall’epidemia sta colpendo le prenotazioni di italiani e stranieri, che rappresentano quasi la metà degli ospiti, comprese quelle più lontane nel tempo. In Puglia in particolare gli stranieri stanno addirittura disdettando le vacanze per la prossima estate, mentre in Umbria sono state cancellate gite scolastiche presso le fattorie didattiche. La situazione peggiore fra Veneto, Lombardia e Piemonte sia sul fronte dei pernotti che su quello della ristorazione. In forse anche i campi estivi.

I timori legati al coronavirus stanno colpendo un settore con oltre 13 milioni di presenze stimate nell’ultimo anno su una rete di 253mila posti letto e quasi 442 mila coperti per il ristoro grazie alla capacità di rispondere alla nuova domanda green degli ospiti, dal trekking al tiro con l’arco, dai percorsi culturali a quelli benessere, dagli spostamenti in bicicletta fino all’accoglienza dei camperisti, fino ai matrimoni con la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo, che è fra le qualità più apprezzate, con piatti rigorosamente della tradizione preparati da cuochi contadini con mirabile maestria.

L’associazione agrituristica Terranostra ha avviato una campagna per far conoscere le bellezze enogastronomiche dei territori lungo tutta la Penisola ma è anche importante individuare da parte delle Istituzioni misure di sostegno alle attività più duramente colpite attraverso sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse e – conclude la Coldiretti – attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori nonché la proroga delle scadenze dei piani di sviluppo rurale regionali e nazionale

28 e 29 Febbraio a Ferrara è il Saldo dei Saldi

Da: Ascom Ferrara.

Sono oltre una sessantina le attività commerciali di vicinato che aderiscono il 28 ed il 29 febbraio al Saldi dei Saldi giunto alle terza edizione a pochi giorni dalla conclusione dei saldi invernali (in Emilia Romagna, martedì 3 marzo).

Ampia e variegata l’offerta merceologica: abbigliamento, articoli da regalo, arredamento, ottici, calzature, casalinghi, erboristerie, gioiellerie e bijoux, profumerie.

I negozi che aderiscono sono segnalati tramite l’apposita locandina (in allegato) e dislocati nelle vie più significative della città: Cairoli, Garibaldi, piazza della Repubblica, corso Martiri della Libertà, Borgo dei Leoni, corso Giovecca, Bersaglieri del Po, Voltapaletto, Canonica, Adelardi, piazza Trento e Trieste, Mazzini, San Romano, Spadari.

Ascom Confcommercio Ferrara – con il patrocinio del Comune di Ferrara e della Camera di Commercio – fornisce il proprio supporto associativo ed organizzativo alla terza edizione dei “Saldo dei Saldi” prevista per venerdì e sabato prossimi (28/29-02) proprio per concludere le vendite di fine stagione: “Sarà un’occasione – ricorda il presidente provinciale Ascom Confcommercio e di Federazione Moda Italia, Giulio Felloni – per offrire ulteriori motivazioni di acquisto alla clientela tramite sconti o promozioni esclusive e specifiche che vengono realizzate dai commercianti solo in occasione del Saldo dei Saldi. In questa settimana complessa per le attività di vicinato è quantomai necessario ridare fiducia agli operatori, ai clienti ed alla città, come segnale di normalità, in un centro abitato dove alberghi, bar, negozi e ristoranti sono aperti ed in funzione”.
Dal canto suo l’assessore alle Attività Produttive Angela Travagli aggiunge: “L’Amministrazione comunale ringrazia Ascom per questa iniziativa e sopratutto, nel rispetto dell’ ordinanza regionale, per la collaborazione concreta espressa da tutti i soggetti a partire dei commercianti. Un modo per sostenere quest’ultimo week end di saldi”.

La terza edizione (le precedenti erano a state a febbraio ed agosto dell’anno scorso) coinvolge gli operatori di tutti i settori commerciali per rendere il centro storico un grande centro commerciale naturale dove dunque il cliente potrà trovare le ultime imperdibili occasioni. L’elenco delle attività aderenti sarà visibile sul sito www.ascomfe.it e sulla pagina Facebook di Ascom Ferrara.

Coldiretti: crolla export in Cina e speculazioni su cibo Made in Italy

Da: Coldiretti Ferrara.

Con l’inizio dell’emergenza Coronavirus frenano i consumi ed i flussi commerciali per l’agroalimentare italiano verso la Cina e si aprono speculazioni immotivate in altri Paesi a danno del made in Italy

Crollano dell’11,9% le esportazioni Made in Italy in Cina nel mese di gennaio con l’inizio dell’emergenza Coronavirus che ha frenato i consumi nel gigante asiatico ma ha anche i flussi commerciali per i limiti posti al trasporto di persone e merci. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al gennaio 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Una situazione che – sottolinea la Coldiretti – coinvolge direttamente l’agroalimentare dopo che le esportazioni di cibi e bevande Made in Italy in Cina avevano fatto segnare il record storico nel 2019 per un valore stimato in 460 milioni di euro, con un aumento del 5% grazie alla progressiva apertura del gigante asiatico a stili di vita occidentali, secondo le proiezioni della Coldiretti sulla base dei dati Istat. A pagare un conto salato è – precisa la Coldiretti – il vino che è il prodotto tricolore più esportato in Cina per un valore stimato dalla Coldiretti in 140 milioni di euro nel 2019 ma difficoltà ci sono anche per le esportazioni di frutta e verdura fresca Made in Italy che avevano fatto segnare in Cina il record storico con un balzo nel 25% grazie alla progressiva apertura del gigante asiatico.

Preoccupano poi – denuncia la Coldiretti – le speculazioni in atto sui prodotti agroalimentari Made in Italy in alcuni Paesi dove vengono chieste senza ragione certificazioni sanitarie su merci come la frutta e la verdura provenienti dall’Italia. “Serve un intervento delle autorità nazionali e comunitarie per fermare pratiche insensate che rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle produzioni nazionali per colpa di una concorrenza sleale che mira a screditare i prodotti dall’Italia che sono sani i garantiti come prima” evidenzia Floriano Tassinari, presidente di Coldiretti Ferrara, nel sottolineare che “si tratta di comportamenti ingiustificati che mettono a rischio la libera circolazione delle merci anche all’interno dell’Unione senza alcuna valida motivazione scientifica e vanno a colpire un settore strategico del made in Italy come l’agroalimentare che cresce all’estero ed esporta oltre 42 miliardi di euro”.

Le difficoltà legate alla presenza di casi accertati di COVID19 si estendono in realtà all’intera area della pianura padana, e non solo alle aree di quarantena, che rappresenta oltre 1/3 del Made in Italy agroalimentare, direttamente condizionato dall’emergenza coronavirus nell’attività produttiva e commerciale, che per le nostre aree – chiosa Tassinari – si aggiungono al dramma dell’invasione della cimice asiatica e delle fitopatie che nel 2019 hanno falcidiato produzioni e redditi agricoli.

Sul sito web istituzionale della Prefettura una pagina dedicata all’emergenza Coronavirus

Da: Prefettura di Ferrara.

Sul sito web istituzionale della Prefettura di Ferrara (www.prefettura.it/ferrara) è attiva una pagina dedicata all’emergenza “Coronavirus” per fornire i canali di informazione corretta alla popolazione.
In esecuzione dell’ordinanza contingibile e urgente emessa nella serata del 23 febbraio scorso a firma congiunta del Ministro della Salute e del Presidente della Regione Emilia Romagna, nella mattinata di lunedì 24 febbraio scorso si è insediato a Palazzo don Giulio d’Este ed è operativo in permanenza il Centro Coordinamento Soccorsi C.C.S., per mettere in campo strategie coordinate di contrasto e contenimento del virus.
Al tavolo del C.C.S., presieduto dal Prefetto, partecipano il Presidente della Provincia, i Sindaci, il Direttore Generale dell’Azienda USL, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, i vertici territoriali delle Forze dell’Ordine, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco ed il Responsabile della Sede operativa provinciale dell’Agenzia Regionale di protezione Civile.
In accoglimento delle indicazioni date in seno al Centro Coordinamento Soccorsi e della nota operativa del 25 febbraio scorso del Capo del Dipartimento della Protezione Civile e del Presidente Anci, i Sindaci del ferrarese hanno attivato i Centri Operativi Comunali C.O.C., quale sede incaricata di condividere, a livello locale, tutte le informazioni utili verso i cittadini per adottare comportamenti adeguati.

Casa della salute, al via un nuovo percorso per le donne in difficoltà.

Da: Comune di Bondeno.

Si fa strada una nuovo servizio per aiutare tutte le donne vittime di violenza, a volte domestica, generalmente sottaciuta, le quali cercano risposte nelle istituzioni. La risposta, in questo caso, arriverà con l’inizio della nuova settimana, attraverso l’apertura di un centro antiviolenza a beneficio del territorio comunale, che troverà collocazione all’interno della Casa della Salute, in un rapporto di collaborazione con il Distretto Ovest dell’Azienda Usl di Ferrara. «Le linee guida regionali, ed anche tutte le politiche degli ultimi anni da parte di vari enti, stanno andando nella direzione di provare a fare emergere un problema che nella nostra società esiste – dice l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini –. I centri antiviolenza, in cui trovare ascolto ed aiuto da parte di personale preparato, ed anche le “case rifugio” sono strumenti che possono aiutare molte donne in difficoltà. Sul territorio abbiamo già esempi virtuosi che lavorano in tal senso, ma crediamo che la Casa della Salute debba dotarsi di un punto di ascolto attrezzato per fare fronte ad un fenomeno che, insieme, si può contribuire a debellare, anche culturalmente». Per fare questo le azioni in campo sono molteplici, e passano anche dalle politiche attive da mettere in campo a partire dalle scuole. Intanto, però, il Comune è stato indicato quale beneficiario di un contributo regionale di 19.400 euro per la realizzazione di un “centro antiviolenza”, in collaborazione con la Casa della Salute e l’Ausl, e potrà avvalersi di tale finanziamento per la realizzazione del progetto. Senza dimenticare l’importante ruolo che avrà l’associazione “Centro donna e giustizia”, unica struttura organizzativa di questo tipo in provincia di Ferrara, per il suo funzionamento. Una collaborazione che permetterà di proseguire un lavoro in continuità con gli altri progetti distrettuali attivati nel corso degli ultimi anni.

Cna istituisce una Task Force per l’emergenza CoronaVirus. Bellotti: “saremo come sempre al fianco delle imprese”

Da: CNA Ferrara.

L’associazione avanza anche una serie idi richieste alle istituzioni: “necessario reperire e stanziare fondi a sostegno delle aziende”

La Cna di Ferrara è mobilitata per dare assistenza alle imprese che devono fronteggiare l’emergenza CoronaVirus. L’associazione ha deciso di istituire al proprio interno una task force che avrà il compito di informare ed assistere le aziende nell’applicazione delle ordinanze e delle norme straordinarie emanate dal governo nazionale, dalla Regione Emilia-Romagna e dagli enti locali. Verrà data anche tempestiva informazione su: gestione delle assenze del personale, eventuale utilizzo di ammortizzatori sociali, strumenti di welfare applicabili all’emergenza, rimodulazione delle scadenze degli adempimenti di natura fiscale e amministrativa, eventuali stanziamenti di risorse finalizzati a contenere le conseguenze economiche dell’emergenza. La task force sarà coordinata da Giampaolo Lambertini, responsabile dell’area economica di Cna, che risponderà direttamente al direttore Diego Benatti. E’ stato istituito uno specifico indirizzo mail a cui le imprese potranno scrivere: emergenzacoronavirus@cnafe.it

“Saremo al fianco delle nostre imprese in questa emergenza come lo siamo stati in ogni altro momento di grave crisi – spiega il Presidente di Cna Ferrara Davide Bellotti – Per questo, oltre ad istituire una task force interna già operativa, abbiamo avanzato una serie di richieste alle istituzioni.

“il Comune e la Provincia di Ferrara – prosegue Bellotti – devono coordinarsi al più presto per richiedere alla Regione Emilia Romagna lo stanziamento di risorse che aiutino le imprese a fronteggiare l’emergenza. Cna – che rappresenta 5mila imprese nella sola provincia di Ferrara – sosterrà tali richieste con la consueta coerenza ed efficacia in tutte le sedi istituzionali”

“E’ molto importante sospendere tributi e adempimenti di natura fiscale e amministrativa a carico delle imprese: purché questo non si traduca – conclude Bellotti – nella richiesta di saldare quanto dovuto in unica soluzione a fine emergenza. E’ già successo dopo l’emergenza terremoto, non vogliamo che succeda ancora, e lo abbiamo già detto con chiarezza al tavolo di confronto convocato dal Comune di Ferrara”.

Grande vicinanza ai cittadini e alle imprese, disponibilità al confronto e chiarezza di scelte: sono queste in estrema sintesi le richieste che Cna rivolge alle istituzioni in questa fase difficile: “la collaborazione della più grande associazione imprenditoriale della Provincia di Ferrara – dichiara infine Bellotti – non è mai mancata e non mancherà nemmeno questa volta”.

La Garc di Carpi autosospende l’attività, il presidente Bonaccini: “Al loro fianco per tutelare azienda, occupazione e preservare la continuità di reddito dei dipendenti”

Da: Regione Emilia Romagna.

L’impresa dove si è registrato il primo caso di contagio nella provincia di Modena, legato al focolaio lombardo, e dove altri dipendenti sono destinati all’isolamento precauzionale. “Scelta di responsabilità verso la comunità e le proprie maestranze. Già questa mattina rinnoverò al premier Conte la necessità di interventi normativi e finanziari che permettano di gestire situazioni simili e di altra natura a sostegno di imprese e lavoratori, anche a partire dal caso della Garc”

Bologna – Al fianco della Garc e dei suoi lavoratori, per tutelare l’azienda e preservare la continuità di reddito dei dipendenti. “La scelta di autosospendere la propria attività- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo la decisione della ditta di Carpi dove si è registrato il primo caso di contagio da Coronavirus nella provincia di Modena, legato al focolaio lombardo, e dove altri dipendenti sono destinati all’isolamento a scopo precauzionale- dimostra grande senso di responsabilità verso la comunità e le proprie maestranze. Stiamo affrontando una situazione molto complessa e la collaborazione che può venire in queste circostanze da parte dei soggetti coinvolti, loro malgrado, è molto importante. Ancora ieri sera ho avuto modo di esprimere alla proprietà la solidarietà e la vicinanza della Regione a tutto il personale, assicurando loro che non saranno soli”.

“Garc- prosegue Bonaccini- è un’azienda importante del territorio e non solo deve continuare a vivere, ma è essenziale che possa riprendere la propria attività non appena ce ne saranno le condizioni. Per questo è essenziale preservarne l’integrità, così come la continuità del reddito dei lavoratori”.

Come noto, “abbiano già posto al Governo la necessità di approntare tempestivamente interventi normativi e finanziari che permettano di gestire situazioni simili e di altra natura a sostegno di imprese e lavoratori. Già oggi, nella quotidiana videoconferenza con il premier Conte, rinnoverò la richiesta che ho avanzato ieri a nome delle Regioni, anche a partire da un caso emblematico come quello di Garc”.

“In queste ore- ricorda poi Bonaccini- siamo peraltro in contatto con il Comune di Carpi e le autorità territoriali competenti per valutare le misure e i provvedimenti necessari e conseguenti sul piano della prevenzione”.

Rinviati gli eventi in programma domenica 1 marzo

Da: Comune di Comacchio.

Sabato 22 febbraio lo spettacolo Piccole Gonne di Alessandro Fullin e Nuove Forme ha raccolto grande entusiasmo, registrando il terzo sold out consecutivo per la stagione teatrale in Sala Polivalente a Comacchio.

Ora però, per effetto dell’Ordinanza del ministro della Salute e del presidente della Regione Emilia-Romagna, gli eventi del cartellone in rete tra Comacchio e Ostellato diretto da Massimiliano Venturi subiranno uno stop momentaneo: saranno infatti rimandati i due appuntamenti in programma domenica 1 marzo.
Lo spettacolo pomeridiano della rassegna Junior, La Casa Stregata, a cura dei burattini di Paolo Papparotto, è rinviato a domenica 22/3, sempre a Vaccolino a partire dalle ore 16 e con ingresso gratuito.
L’altro evento previsto per la giornata di domenica, ovvero lo spettacolo Don Chisciotte, tragicommedia dell’arte a cura di Stivalaccio Teatro, in programma al Teatro Barattoni di Ostellato, è rimandato a giovedì 30/4 sempre alle ore 21. Abbonati e spettatori già in possesso del titolo d’ingresso per lo spettacolo potranno presentarsi direttamente in teatro la sera del 30 aprile, mantenendo il posto assegnato. Per questo e per gli altri eventi in cartellone la prevendita continua il martedì ore 15-18 a Comacchio ed il mercoledì ore 16-19 a Ostellato, così come on line sul sito www.sipariostellato.it. Infoline 349 0807587.

Il nuovo primario di Medicina Generale Stefano Parro in servizio al Mazzolani Vandini di Argenta

Da: Ausl Ferrara.

Il dott. Stefano Parro da Martedì 25 Febbraio è alla direzione dell’Unità Operativa di Medicina Interna dell’Ospedale di Argenta. La pluriennale esperienza maturata dal dott. Parro all’Ospedale SS. Ma Annunziata di Cento

garantirà la storica professionalità dell’Ospedale di Argenta, col valore aggiunto di una competenza di livello distrettuale.

Il Mazzolani-Vandini di Argenta vanta, infatti, la tradizione di un’area di medicina interna particolarmente corposa: 38 Posti Letto di Medicina, cui si affiancano 27 posti letto di Lungodegenza, che vanno presidiati e valorizzati.

Nel caso specifico, l’Ospedale di Argenta è un ospedale distrettuale che per le sue dimensioni negli anni si è caratterizzato come laboratorio di sperimentazioni: dalla gestione del paziente secondo il modello dell’infermiere di rifermento (primary nursing), alla prevenzione, cura e riabilitazione secondo i principi della medicina di genere.

“Una sfida che -ricorda il nuovo primario- affronto condividendo appieno la modalità di gestione adottata nella nostra provincia: gli ospedali devono lavorare in rete. Per questo metto a disposizione le mie competenze: per valorizzare il lavoro dei due ospedali e favorire l’integrazione tra l’ospedale e il territorio. Con l’auspicio di costruire anche ad Argenta la stessa sintonia lavorativa realizzata negli ultimi anni a Cento, proprio perché nella città di Argenta, con le due medicine di gruppo presenti all’interno della struttura si può concretizzare un rapporto intenso con l’ospedale”.

Un importante obiettivo di politica sanitaria, questo, anche per il Sindaco di Argenta Andrea Baldini, intervenuto per dare l’augurio di un buon lavoro “a un valido e competente professionista che può dare all’ospedale di Argenta le competenze di cui ha bisogno per lo sviluppo delle sue professionalità e conferma il costante impegno dell’Azienda USL per dare pronte risposte con attività di programmazione sanitaria alle esigenze dei cittadini di tutto il comprensorio argentano”.

La scelta di nominare come direttore del reparto di medicina di Argenta un professionista che proviene dall’ospedale distrettuale di Cento ha, infatti, molteplici vantaggi: la conoscenza del modello organizzativo e gestionale aziendale consentirà di armonizzare le modalità di lavoro tra i due ospedali.

Allo stesso tempo, la rete di relazioni e delle conoscenze dell’assistenza territoriale che lascia a Cento consentiranno una stabile rete di collegamento tra le due strutture.

Al tutto si aggiunge l’immediata disponibilità delle competenze specialistiche in endoscopia digestiva del nuovo primario, fondamentali premesse che garantiscono proprio la continuità funzionale ed organizzativa che l’Azienda sta perseguendo per la rete territorio-ospedale-territorio provinciale.

In questi anni l’Azienda USL ha investito circa 815 mila euro in tecnologia per l’Ospedale di Argenta, mentre per l’anno 2020, è previsto l’impegno di un valore economico di circa 60.000 euro che consentirà l’acquisto di:

· Elettroenecefalografo

· Lampade scialitiche per le sale operatorie

· Defibrillatori cardiaci

· Elettrocardiografi

· Attrezzature per ambulatori specialistici di oculistica e otorino

Queste, invece, le attrezzature consegnate nel 2019:

· 1 TAC di ultima generazione a 64 strati

· 2 Trapani per ortopedia

· 13 sollevamalati installati nelle stanze di degenza, in sala gessi e in palestra;

· 9 carrozzine per le esigenze del pronto soccorso e dell’intera struttura ospedaliera;

· 5 apparecchi per areosol

· Isteroscopie e cistoscopi e strumentario chirurgico per ginecologia

· 2 elettrocardiografi

· Termometri

· Sonde per ecografo radiologico (consegnato alla fine del 2018 e non compreso nel valore economico indicato sopra)

· Strumenti e attrezzature per radiologia (iniettore angiografico, iniettore per risonanza magnetica, monitor)

LA PARABOLA DEL PIL, LE SCELTE SBAGLIATE, UN’ITALIA SEMPRE PIU’ POVERA

Secondo i dati di Banca d’Italia, il debito pubblico italiano al 31 dicembre 2019 era a quota 2.409 miliardi di euro, in calo rispetto ai circa 2.446 miliardi del mese precedente e al massimo storico registrato a luglio 2019 di 2.466 miliardi di euro.
Anche se in lieve e momentaneo calo dovuto al fortunoso calo dei tassi di interesse, rimane un debito ‘fuori controllo’. Studiosi ed economisti concordano sul fatto che per abbassarlo sarebbe necessaria una crescita nominale (cioè comprensiva di inflazione) attorno al 2-3%. Una crescita del genere eviterebbe la necessità di ricorrere alle classiche manovre lacrime e sangue, a cui del resto siamo abituati e che ormai, almeno a parole, si è compreso deprimano ancora di più il ciclo economico mentre svuotano le tasche degli italiani.

Purtroppo sembra davvero poco credibile l’idea di una crescita di tale portata, proprio perché l’impostazione generale del sistema non permette gli investimenti che sarebbero invece necessari per ottenerla. E che sia necessario spendere lo hanno detto persino Draghi, Lagarde e Von Der Leyen, ma sembra che sostanzialmente l’invito sia caduto nel vuoto perché a spendere dovrebbe essere soprattutto la Germania che ha i necessari surplus per farlo. Ma la Germania non vuole, quindi siamo punto e a capo.
Come si vede dal grafico, la crescita del nostro Pil è diminuita seguendo l’intensità dell’applicazione delle teorie neoliberiste. Il declino inizia dalla fine degli anni ’70, quando c’è l’ingresso nel Sistema Monetario Europeo nel ’79, poi l’indipendenza della Banca d’Italia dal 1981 in avanti, fino all’Eurozona e ai giorni nostri.

Contemporaneamente iniziava la cessione dei diritti, dalla scala mobile fino all’abolizione dell’art. 18 e alle continue leggi sul lavoro tese a diminuire l’importanza del noioso “posto fisso” a favore del più allegro precariato. La pressione fiscale, grazie anche alla riduzione delle aliquote Irpef, si spostava a carico dei ceti più poveri.
Dagli anni ’90 si sono cedute aziende e banche attraverso privatizzazioni selvagge che impediscono oggi di poter intervenire con programmi e piani industriali che avrebbero potuto mitigare le ultimi devastanti crisi economiche anche evitando i tanti licenziamenti che continuamente il ‘libero mercato’ pretende. Numerosi studi hanno dimostrato che queste cessioni non hanno prodotto adeguati introiti e hanno causato mancati guadagni, ma ancora non abbiamo imparato la lezione.
Tanti stati hanno operato scelte diverse ottenendo risultati sicuramente migliori, dalla Germania a Singapore, dal Giappone alla Francia passando per la Corea del Sud, il mondo è pieno di esempi da prendere a modello che si sono tenuti aziende e capacità di credito attraverso il controllo della propria banca centrale o di banche pubbliche.

L’Italia è un Paese in continuo affanno, non si controlla credito e non si hanno aziende strategiche da tutelare e da utilizzare come paracadute, non si riesce nemmeno a definire una lite condominiale ma ogni anno abbiamo bisogno di emettere 400 miliardi di euro per finanziare altro debito. E cosa ci dicono in merito? Che la condizione necessaria per farlo è avere la fiducia dei mercati, uno spread basso, lasciare al loro posto i soliti politici che possono occuparsi di piantare alberi, dell’accoglienza ai migranti, della parità di genere e di scacciare i fascisti, qualora riuscissero a trovarne qualcuno. tutto il resto è tabù altrimenti la BCE non ci compra i btp con il quantitative easing.

Spendiamo per interessi il 3,6% del Pil, attorno ai 60 miliardi l’anno, cioè più che per investimenti, scuola, ricerca e difesa. Una cifra mostruosa più del debito stesso che toglie margini di manovra a qualsiasi governo, di destra e di sinistra (semmai se ne vedesse la differenza) per eventuali investimenti sulla crescita.
Quindi cosa fare? Nessun dubbio per gli esperti: lotta all’evasione, riduzione della pressione fiscale, riordino della macchina pubblica, riforma organica della giustizia civile, investimenti mirati in ricerca, innovazioni, tecnologie digitali e green ecomomy, rilancio di una vera politica industriale e di una politica dell’offerta che apra il mercato attraverso liberalizzazioni mirate e coraggiose in settori in cui tuttora dominano interessi corporativi diffusi.
A tanta saggezza potremmo solo obiettare che: 1) l’evasione non è stata la causa dei 3.100 miliardi di interessi che abbiamo pagato dal 1980 ad oggi, quindi bisognerebbe cercare altrove oltre che magari farla davvero questa lotta (ma se non ci fosse l’evasione, a chi addosserebbero la colpa del fallimento?;  2) visto che in questo sistema gli ospedali, le scuole e le pensioni si finanziano con i soldi delle tasse, se lo Stato incassa meno come le finanzia?; 3) ricerca, innovazione e green economy presuppongono investimenti, se lo Stato non può spendere aspettiamo i privati e la mano invisibile del mercato? intanto ad isolare il coronavirus allo Spallanzani è stata una lavoratrice precaria, una figura sempre più stabile nel panorama italiano; 4) il rilancio di una politica industriale in un paese senza spina dorsale, ovvero senza aziende di proprietà e banca centrale che risponde al Ministero dell’Economia, è pari a zero in quanto non ha strumenti per influenzare il ciclo economico; 5) sulle liberalizzazioni o privatizzazioni abbiamo già detto, notiamo semplicemente che prima o poi riusciranno a vendere anche l’aria che respiriamo convincendoci che è nel nostro interesse.

La soluzione a questo punto è accettare la lenta agonia oppure riprendere in mano le redini del destino (economico) attraverso un ritorno alle politiche keynesiane, una riscrittura delle regole europee, assicurare almeno una condivisione del debito e nessun freno agli investimenti, soprattutto nella ricerca e nell’istruzione.

I DIALOGHI DELLA VAGINA
A DUE PIAZZE – Finire una storia

I dialoghi della vagina, nella versione A due piazze, riprendono con un confronto fra Riccarda e Nickname: come riuscire a gestire la fine di una storia? Con l’eutanasia o come un freddo sicario che agisce senza il morso del senso di colpa?

N: Vi siete mai trovati nella veste di un killer? Si, uno che deve ammazzare qualcun altro, con il metodo e la freddezza che gli viene richiesta per non lasciare il lavoro a metà.
E al posto di una persona dovete ammazzare una storia. Una storia piena di radici, di legami intricati, che deperisce piano, un lungo malinconico addio, un’agonia lenta ma ondivaga, con questi fugaci lampi di vita passata a pugnalare le vostre euforie. Con quel groviglio nero di nuvole gonfie che vi occupa la bocca dello stomaco e vi taglia il fiato. E vorreste, con una specie di disperazione, trasformarvi in un infermiere della dolce morte, per regalare alla storia la sua eutanasia, con amorevole determinazione. Con un particolare: non avete avuto il consenso di procedere.

R: Caro Nick, il killer ammazzastorie che vorresti essere e l’angelo della buona morte che non riesci a diventare, sono entrambi nelle mani di un tiranno più forte di loro: il senso di colpa che li disarma ancora prima che agiscano. Ecco perchè la storia, già finita ma ancora in vita, va avanti: i sicari diventano loro stessi vittime impotenti e inermi.
Far finire una storia, poi, è anche rivolgere l’arma verso se stessi: si è stati in due a costruirla e a crederci, almeno per un po’. Cercare il consenso a procedere verso l’eutanasia di un rapporto, non credi sia scivolare in un’altra più greve tirannia?

N: Mi aggrappo all’idea che una storia può finire, non fallire. Il fallimento è un concetto totale, retroattivo. Travolge tutto. Mentre invece tutto finisce, anche quello che ha un senso, o almeno lo ha avuto. Passare dal senso di colpa al senso di responsabilità verso le proprie emozioni vuol dire essere presi per pazzi, per irresponsabili. Vuol dire anche essere messi su un piedistallo o tirati giù, e in entrambi i casi essere soli.

R: Accettazione, Nick, accettazione: che falliamo, finiamo, cambiamo. La responsabilità credo sia questa, vedere il limite, il finis terrae dove il cammino di quella storia deve terminare perché oltre non c’è niente e non si può andare. Ma da un’altra parte, sì.

Come vi siete posti nel chiudere una relazione? Avete agito come un killer su commissione o avete protratto un’agonia fino a subirla?

Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com

Il Prefetto Michele Campanaro riceve il Presidente della Cassa di Risparmio di Cento Giuseppe Pallotta

Da: Prfettura di Ferrara.

Questa mattina il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro ha ricevuto in visita di cortesia a palazzo don Giulio d’Este il Presidente della Cassa di Risparmio di Cento Giuseppe Pallotta, nominato al vertice della banca centese nello scorso mese di dicembre.

Giuseppe Pallotta, romano, ha una lunga carriera nel gruppo Intesa. Più di recente, dal 2010 al 2013, è stato direttore generale della Cassa di Risparmio di Bologna e, nel 2015, è stato nominato direttore generale della Cassa di Viterbo.

Nel corso dell’incontro, che ha costituito l’occasione per una prima conoscenza personale, il Prefetto Campanaro ed il Presidente Pallotta si sono soffermati anche sull’andamento dell’economia provinciale, con particolare attenzione alle tematiche più strettamente legate al tessuto imprenditoriale dell’alto ferrarese.

“Rivolgo al Presidente Pallotta – ha affermato il Prefetto – i migliori auguri di buon lavoro per il prestigioso incarico, nella convinzione che sotto la sua guida la Cassa di Risparmio di Cento saprà confermarsi importante riferimento del territorio, favorendo un circolo virtuoso di crescita e sviluppo da cui tutti – giovani, famiglie, lavoratori e imprese – possono trarre beneficio.”

“La collaborazione con le istituzioni è una prerogativa fondamentale per garantire una crescita sana e duratura della nostra provincia e di tutte quelle in cui lavora la Cassa – ha commentato il Presidente di Caricento Giuseppe Pallotta. Ringrazio il Prefetto Campanaro per la disponibilità dimostrata durante l’incontro di oggi e per il consueto impegno messo in campo sul territorio con l’obiettivo di affiancare cittadini ed imprese della nostra comunità.”

Comunicato stampa dal Vice Sindaco Denis Fantinuoli

Da: Comune di Comacchio.

Da lunedì 24 febbraio 2020 sono iniziati i lavori di manutenzione ordinaria legati alla “Messa in sicurezza segnaletica stradale sul territorio comunale”, che vedranno il rifacimento della segnaletica orizzontale sulle sedi stradali del territorio comunale, soprattutto in quelle zone dove la stessa risulta sbiadita, con particolare attenzione in quelle aree più sensibili come, ad esempio, le intersezioni stradali.

Detti lavori, quantificati in 65000 € oltre iva, avranno durata di 60 giorni continuativi per essere ultimati.

Denis Fantinuoli Vicesindaco del Comune di Comacchio :” questa tipologia di interventi rientrano nella manutenzione ordinaria della viabilità stradale, necessari in un territorio esteso come quello del Comune di Comacchio e, allo stesso tempo, siamo in attesa del bilancio consuntivo, per conoscere con esattezza le risorse economiche disponibili, per poter effettuare interventi incisividi ripristino del manto stradale”.

Le “chat” e l’eterogenesi dei fini

Da: Giulia Bassi.

La diffusione dei messaggi privati contenuti in una chat, al di là degli aspetti giuridici,è cosa a mio avviso riprovevole. Non tanto per la testata che li pubblica, perché un giornalista, quando è in possesso di una notizia, non la tiene per sé (a meno che non vi siano violazioni della privacy o di altre norme penali), quanto piuttosto per chi ha “passato” la notizia, generalmente per interesse personale o comunque per fini che non mi sembra il caso di definire nobili e neppure elevati. Riprovevole mi pare anche la speculazione politica che alimenta certa cronaca cittadina e sollecita una deplorevole curiosità morbosa, da voyeurs intenti a guardare in casa altrui dal buco della serratura. Ma si sa, la politica, come diceva un ex ministro socialista (Rino Formica) è “sangue e letame”, anche se il secondo termine era stato pronunciato in maniera più esplicita.Purtuttavia, al di là del comportamento moralmente discutibile di chi diffonde i contenuti di messaggi non destinati alla sfera pubblica, trovo che la presunta “rivelazione” di opinioni che esponenti,consiglieri e militanti leghisti si scambiavano reciprocamente,si sia rivelata un boomerang per chi voleva metterne a nudo difficoltà, contraddizioni o ingenuità.Ci troviamo di fronte, a mio avviso, ad una vera e propria “eterogenesi dei fini”,ovvero all’applicazione del principio formulato da Wilhelm Wundt, secondo il quale le azioni umane possono produrre fini diversi da quelli desiderati dal soggetto che compie l’azione.Chi pensava di mettere nei pasticci la Lega,infatti, ha reso in buona sostanza un favore oggettivo a quelli che pensava di incastrare.Che cosa è emerso, alla fin fine, dai messaggi che sono stati “rivelati”? Che la Lega non è certo composta da “yes men”, da “spingibottoni” o da persone disposte a comportarsi in maniera “bulgara”, allineate e coperte, men che meno pronte ad eseguire ciecamente gli ordini di chi è al vertice.Persone che, invece, hanno dimostrato di sapersi esprimere in maniera aperta e franca,e se vogliamo anche un po’ rozza e ingenua, a volte disdicevole ma sicuramente priva di quelle ipocrisie che caratterizzano i professionisti della politica, adusi da anni a gestire il potere calibrando gesti e parole,sempre attenti a dosare ogni virgola.Ma il non usare un linguaggio “politically correct” è a mio avviso un merito. E anche una certo modo “rustico” di esprimersi è preferibile alla terminologia felpata, da sepolcri imbiancati, di cui ha dato prova tanta parte della nostra classe politica, così esperta nell’utilizzare il “manuale Cencelli”. Meglio il “vaffa” di Grillo o il “celodurismo” di Bossi che il linguaggio criptico, da iniziati ,dei reduci del compromesso storico. D’altronde un valente giornalista come Giorgio Bocca disse di apprezzare il vento nuovo, rozzo e un po’ barbaro, della nascente Lega, che spazzava via lo stagnante e mortifero puzzo di una classe politica che aveva prodotto il disatro morale e civile di tangentopoli.Quando in un partito o in un movimento il dibattito viene soffocato, ci si esprime soltanto alla democristiana (salvo poi accoltellare politicamente gli “amici” come facevano i vecchi notabili DC) e il confronto risulta troppo educato e superficiale, la democrazia si riduce ad una commedia formale che non produce nulla di buono, come l’acqua stagnante che fa morire i pesci e marcire i pali.Meglio,in fondo, un po’ di sincera,franca e “barbara” rozzezza che i veli ipocriti e il linguaggio paludato del “politicamente corretto” che hanno da tempo stancato gli Italiani, inducendoli a scelte elettorali sgradite all’establishment culturale e politico che ancora vorrebbe dettare legge. Fra il Conte Zio che voleva “troncare e sopire” e la franchezza di Renzo Tramaglino, preferisco lo stile naïf e le espressioni, forse un po’ “country” ma sincere, del secondo.
Aggiungo che, se fossero disponibili i discorsi privati fra gli espomenti della sinistra prima della scelta di Modonesi a candidato sindaco, ne avremmo lette delle belle.Ma quelli sono furbi: mica usano le chat…La lunga consuetudine con l’esercizio del potere li ha resi “scafati” e ben attenti a non commettere passi falsi, come accade invece agli ingenui neofiti della Lega, che a volte sembrano “dilettanti allo sbaraglio”. Se il caro Aldo è arrivato a dire in pubblico che certe affermazioni di una sua collega “assessora” circa le “percezioni soggettive” del degrado in zona GAD erano “cavolate” (ma il termine utilizzato era più volgare), non oso immaginare quali fossero i toni e i termini delle conversazioni private fra Modonesi,Fusari,Calvano & Co. Forse erano anche stati a lezione dal Prof. Franz… In ogni caso, visto che i voti si contano e non si pesano con la bilancia dei nuovi illuminati, saranno per fortuna i cittadini a giudicare che cosa preferiscono. E tutti, visto che viviamo in una democrazia, dovranno alla fine inchinarsi al volere del popolo e non a quello dei “salotti buoni” che pretendono senza alcuna giustificazione, di avere il monopolio dell’etica,dell’educazione e della civiltà.

Aggiornamento Coronavirus: 4 nuovi casi di positività in Emilia-Romagna, salgono così a 23. Due persone di Parma, una di Piacenza e una di Rimini

Da: Regione Emilia Romagna.

Due sono in isolamento a domicilio, due ricoverati in ospedale. In corso approfondimenti epidemiologici sul cittadino riminese

Quattro nuovi casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, che portano a quota 23 il numero dei contagiati sul territorio regionale.

Due, entrambi riconducibili al focolaio lombardo, riguardano cittadini di Parma e sono stati rilevati nel laboratorio dell’Università di Parma; uno ha trascorso periodi di permanenza a Codogno, manifestava sintomi lievi ed è in isolamento a domicilio; l’altro, che aveva avuto contatti con la zona rossa del Lodigiano, è ricoverato all’ospedale di Parma, reparto Malattie Infettive.

Ci sono poi i due casi rilevati dal Crrem, il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Il primo riguarda un’operatrice sanitaria dell’ospedale Piacenza, in isolamento a domicilio; il secondo è una persona di Rimini, ricoverata in ospedale, di ritorno da un viaggio all’estero. Su quest’ultimo caso sono in corso approfondimenti sul piano epidemiologico.

Complessivamente quindi, in Emilia-Romagna, i casi di positività salgono a 23: 17 a Piacenza, 4 a Parma, 1 a Modena e 1 a Rimini.

Miele a chilometro zero

Da: Comune di Bondeno.

Il miele di Bondeno si aggiunge alla “famiglia” dei marchi “Deco” del territorio. Presto farà capolino anche sugli scaffali dell’Argi-market, ma intanto i produttori locali hanno ottenuto che l’apposita commissione comunale approvasse il disciplinare che va a certificare, di fatto, la natura e la tradizione di un prodotto di qualità. «Siamo partiti con la passata di pomodoro “La Bondeno”, ed abbiamo aggiunto al nostro paniere il tartufo proveniente dal territorio, il riso biologico e il biscotto casereccio. Adesso – annunciano il sindaco Fabio Bergmini ed il vicesindaco con delega alle attività produttive, Simone Saletti – arriviamo finalmente alla fine del percorso per quanto riguarda il miele commerciato dalle aziende locali. Realizzare cinque “Deco” nel giro di pochi anni non è stata una sfida facile, ma grazie al prezioso lavoro di tutti è stato possibile. Il riferimento va, innanzitutto, a chi lavora in imprese di stampo artigianale scommettendo ogni giorno sulla qualità, ma anche alla commissione comunale Deco (che ringraziamo) assieme ai nostri uffici». Presenti ieri mattina in municipio, per il “lancio” del quinto marchio “Deco” (acronimo di “Denominazione comunale di origine”): Luciano Bruschi, Edoardo Lodi (“Gocce Balsamiche”) ed Anna Orpelli, tutti produttori del miele “a Km zero”. Con loro, Gino Alberghini, presidente dell’associazione “Terre Matildee”, che sta sviluppando accanto a questo progetto anche quello targato “Bee Green”, consistente nella diffusione tra i cittadini di alberi che favoriscono l’insediamento di api sul territorio, a ridosso delle coltivazioni esistenti, ed a beneficio dell’agricoltura locale. «Quello che abbiamo presentato – ha aggiunto lo stesso Alberghini – è un miele di provenienza locale, che si caratterizza per la qualità e la passione con cui viene confezionato e commercializzato dagli apicoltori locali». A giorni, insomma, i consumatori potranno trovarlo disponibile anche nell’Agri-market “Casa delle Deco” e, a quel punto, si sarà davvero in presenza di un nuovo marchio aggiunto al paniere della nutrizione di “qualità”.

Caricento: il Presidente Pallotta incontra i vertici della Camera di Commercio di Ferrara

Da: Cassa di Risparmio di Cento.

Prosegue il calendario di incontri istituzionali del Presidente della Cassa di Risparmio di Cento Giuseppe Pallotta che questa mattina ha incontrato i vertici della Camera di Commercio di Ferrara.

L’incontro, al quale hanno preso parte il Presidente Paolo Govoni, il Segretario Generale Mauro Giannattasio e il Dirigente preposto per la sede di Cento Maurizio Pirazzini, è stata l’occasione per ribadire la vicinanza di Caricento al mondo delle imprese e dell’artigianato Ferrarese.

“ Ringrazio gli esponenti della Camera di Commercio di Ferrara che mi hanno ricevuto oggi e con i quali ho avuto il piacere di approfondire ulteriormente la conoscenza del tessuto economico locale – ha commentato il Presidente Pallotta – La Cassa di Risparmio di Cento continua a considerare estremamente strategico il presidio del territorio di Ferrara dove supporta migliaia di famiglie ed imprese grazie alla presenza di una rete capillare di filiali e gestori.”

“ Di fronte agli sforzi e al lavoro incessante che tanti imprenditori ferraresi quotidianamente compiono per uscire dalla crisi – ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio, Paolo Govoni – non possiamo non ricordare che le piccole imprese rappresentano la spina dorsale dell’economia provinciale. L ‘impresa è la nostra prima risorsa, capace di produrre ricchezza, lavoro, benessere sociale. Anche per questo – ha concluso il presidente della Camera di Commercio – h o accolto con particolare soddisfazione il Presidente Pallotta, che ha sottolineato la ferma volontà della Cassa di Risparmio di Cento di essere assoluta protagonista nei progetti di sviluppo locale”.

La Cassa di Risparmio di Cento è presente nella città di Ferrara con 5 filiali, un Centro Wealth Management & Private Banking specializzato nella consulenza per i grandi patrimoni e un team di gestori Corporate che affianca le imprese nella scelta di soluzioni su misura per l’attività imprenditoriale.

Ferrara Fiere Congressi posticipa tutte le attività, in ottemperanza alle misure adottate contro il coronavirus

Da: Ferrara Fiere Congressi.

In ottemperanza alle ordinanze e alle indicazioni delle autorità preposte – dal Ministero della Salute alla Regione Emilia-Romagna –, volte a contrastare la diffusione del Coronavirus, Ferrara Fiere Congressi Srl comunica la propria decisione di sospendere e rinviare a nuova data, a scopo precauzionale, le attività fieristiche e congressuali previste nel mese di marzo nella propria sede di Via della Fiera 11, a Ferrara.

In accordo con la capogruppo BolognaFiere, Ferrara Fiere Congressi ha ridefinito tempestivamente la collocazione di SEALOGY®, il primo salone europeo sulla Blue Economy: inizialmente fissato dal 6 all’8 marzo, l’evento è rimandato al 20-22 novembre 2020. Questa scelta è dettata anche dalla concomitanza con la Giornata mondiale della pesca (21 novembre), istituita per salvaguardare uno dei settori trainanti dell’economia blu, in un’ottica di sostenibilità e di giustizia sociale.
Ulteriori dettagli organizzativi sulla manifestazione, che è a marchio Ferrara Fiere, saranno comunicati successivamente.

Per quanto riguarda, invece, il service logistico in favore dell’Università degli Studi di Ferrara, la sospensione vale fino al primo marzo, come stabilito dall’Ateneo estense. Sino a quella data non avranno, quindi, luogo le attività didattiche dei corsi di Biologia e di Biotecnologie, ospitate nel polo universitario di Ferrara Fiere.

Coronavirus: SOS per 500 stalle ed aziende in zona rossa

Da: Coldiretti Emilia Romagna.

Con l’emergenza coronavirus c’è il rischio paralisi per il lavoro di 500 aziende agricole negli undici comuni della zona rossa fra Lombardia e Veneto che si aggiunge alle difficoltà sui mercati nazionali ed esteri. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti economici ed occupazionali dei provvedimenti restrittivi adottati in aree a forte vocazione agricola, dagli allevamenti ai vigneti, dagli agriturismi alle cantine.

Nella fascia di quarantena – spiega la Coldiretti – vivono oltre centomila fra mucche e maiali e la limitazione della circolazione di merci e persone nonché le misure di prevenzione impediscono una adeguata assistenza nelle stalle mentre nei campi pesano i vincoli agli spostamenti degli operari trattoristi dalle proprie abitazioni al posto di lavoro, in vista delle semine. Occorre verificare quanto prima che tutto il personale addetto al controllo dei varchi tra zona rossa e gialla sia adeguatamente formato ed informato sulla deroga alla movimentazione di persone, mezzi e prodotti per il settore agricolo ed agroalimentare, comprese le aziende di biogas.

Infatti, ci sono stati diversi casi di mungitori che – evidenzia la Coldiretti – sono stati bloccati ai posti di controllo e fatti allontanare, sebbene si siano presentati con i documenti che attestano il loro lavoro in aziende zootecniche della zona rossa. Il personale Coldiretti si è attivato e sta stilando un elenco delle imprese zootecniche e dei nominativi dei lavoratori operanti nelle stalle, da comunicare alla Prefettura per poter risolvere quanto prima la situazione garantendo anche il movimento degli operai impegnati nella lavorazione di prodotti deperibili nelle industrie e cooperative agroalimentari limitrofe. Per il vino- continua la Coldiretti – il problema maggiore riguarda il blocco delle visite nelle cantine e i lavori fra i vigneti e negli agriturismi decine di aziende stanno subendo disdette e cancellazioni. In sofferenza il sistema delle vendite dirette degli agricoltori con la sospensione ingiustificata dei mercati di Campagna Amica in alcune realtà dove svolgono un ruolo centrale per garantire l’approvvigionamento locale di beni alimentari per evitare speculazioni.

Le difficoltà – continua la Coldiretti – si estendono in realtà all’intera area della pianura padana dove nasce oltre 1/3 del Made in Italy agroalimentare, direttamente condizionato dall’emergenza coronavirus nell’attività produttiva e commerciale.

Il sistema agricolo sta già pagando un prezzo pesante alla crisi generata dal coronavirus, per questo è importante dare sostegni immediati alle imprese attraverso sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse e – conclude la Coldiretti – attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori nonché la proroga delle scadenze dei piani di sviluppo rurale regionali e nazionale, favorendo al tempo stesso i contratti di filiera per garantire prezzi equi agli agricoltori.

Le offese contro le donne: due pesi e due misure

Da: Adelmo Rossini.

Le offese nei confronti di Ilaria Baraldi sono vergognose e inaccettabili. E bene hanno fatto Maura Tomasi e Paola Peruffo ad esprimersi in maniera inequivocabile. Vorrei però che uguale rigore fosse praticato quando ad essere offese sono le donne di destra. Ci ricordiamo quando fu pubblicato un libro a fumetti dedicato a Giorgia Meloni nel 2009, allorchè l’attuale leader di “Fratelli d’Italia” era Ministro per la Gioventù? Si intitolava “La Ministronza”…E le frasi becere contro Mara Carfagna? E Claretta Petacci, rea soltanto di aver amato un uomo e di aver pagato con la vita il suo sentimento, definita “scrofa” in diretta TV da un comico di sinistra privo anche di umana pietà? E Battiato, allora assessore in una giunta di sinistra in Sicilia, quando disse che in Parlamento vi erano “troie disposte a tutto”? E le frasi poco gentili (per dire il meno) contro Maria Elena Boschi, rea di essere bella e renziana?
E che dire,infine, delle espressioni volgari usate contro Lucia Borgonzoni nella recente campagna elettorale?
Le offese personali,in politica, andrebbero sempre evitate.Particolarmente se rivolte a quello che un tempo si chiamava il “gentil sesso”.Ma stracciarsi le vesti a giorni alterni, a seconda delle convenienze politiche, non è moralmente accettabile e non giova a nessuno.

La gloriosa eco di una vittoria… giunta da mezzo millennio fa

E’ la notte tra il 21 e il 22 dicembre del 1509. Le continue scaramucce tra il Ducato di Ferrara e la Repubblica di Venezia si trovano finalmente di fronte a un culmine decisivo. Da un lato, una prestigiosa potenza culturale; dall’altro, una superpotenza marittima, che parte in vantaggio: gioca quasi in casa, nel proprio ambiente naturale. Chi avrà la meglio in questa battaglia sull’acqua?

Quattro lunghe giornate, da giovedì 20 a domenica 23 febbraio, hanno visto protagonista il Palio di Ferrara con il tradizionale Carnevale degli Este, rievocazione storica del carnevale rinascimentale che prendeva vita in una delle più importanti capitali culturali dell’epoca. La Corte di Ferrara, al tempo degli Estensi, era infatti conosciuta nel mondo come l’espressione di bellezza più alta nel campo delle arti figurative, architettoniche e letterarie. Le amate Contrade della città si sono fatte teatro di gioiosi momenti per gente di tutte le età, persone accomunate dal desiderio di rivivere le feste conviviali che avevano luogo a Ferrara nel Quattrocento e Cinquecento. Ma ogni luogo ferrarese, al chiuso e all’aperto, ha avuto modo di respirare, grazie a mille occasioni diverse, il particolare carnevale che la città da secoli propone, con la partecipazione anche di compagnie teatrali provenienti da fuori provincia e fuori regione, nonché di studiose e studiosi locali e nazionali e del Conservatorio Statale di Musica ‘G. Frescobaldi’. Il tema dell’anno è dedicato ai “fratelli trionfanti” Alfonso e Ippolito d’Este, eroi e artefici della battaglia della Polesella, celebrati in due giorni di eventi pure al Museo Archeologico Nazionale. La storica e inaspettata vittoria, raccontata dalle fonti come un’impresa portata a termine da semplici fanti e di cui nemmeno gli Ottomani erano capaci, è stata festeggiata sabato mattina con visite guidate ai soffitti affrescati di Palazzo Costabili, con l’accompagnamento del Gruppo Archeologico Ferrarese in abiti storici: proprio Antonio Costabili fu infatti protagonista del fortunato evento. La mattina successiva, invece, spazio alla poesia: sì, perché se le autorità veneziane optarono inizialmente per una poco efficace strategia del silenzio, la casata estense diede piuttosto il massimo risalto a quella che venne definita la vittoria “più memorabile di tutti i secoli”, non a caso più volte ricordata nel poema ferrarese per eccellenza, ‘L’Orlando furioso’ di Ludovico Ariosto. Largo ai più piccoli, poi, nel pomeriggio della domenica, chiamati a recarsi al palazzo dell’ambasciatore Costabili per fare festa e divertirsi costruendo una maschera rinascimentale, con l’aiuto delle volontarie e volontari del Gruppo Archeologico.

Il Carnevale è una delle feste tipiche italiane tra le più apprezzate nel mondo. In ogni territorio ci si traveste dai personaggi caratteristici della tradizione, intrinsecamente legati alle geniali innovazioni italiane della Commedia dell’arte e del teatro di figura, dando vita a un mondo alla rovescia dove tutto è permesso e nulla è impossibile. Come fermare il tempo al Rinascimento: a Ferrara, tutti gli anni, accade anche questo.

 

Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
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In Prefettura il punto della situazione sull’emergenza Coronavirus in provincia di Ferrara

Da: Prefettura di Ferrara.

Il Prefetto Michele Campanaro ha presieduto stamane a palazzo don Giulio d’Este la riunione del Centro coordinamento soccorsi per fare il punto sulla situazione dell’emergenza “Coronavirus” nella provincia estense, alla luce delle disposizioni contenute nell’ordinanza contingibile e urgente emessa nella serata di ieri a firma congiunta del Ministro della Salute e del Presidente della Regione Emilia Romagna per contrastare e contenere la diffusione del virus.
All’incontro erano presenti la presidente della Provincia Barbara Paron, il Sindaco di Ferrara Alan Fabbri e tutti gli altri Sindaci della provincia, il Questore Cesare Capocasa, il Comandante provinciale Carabinieri Gabriele Stifanelli, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Cosimo D’Elia, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Antonio Marchese, il Direttore Generale dell’Azienda USL Claudio Vagnini, il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara Tiziano Carradori e la Responsabile della Sede operativa provinciale dell’Agenzia Regionale di protezione Civile Alceste Zecchi.
Il quadro complessivo emerso dal tavolo rappresenta una situazione che, al momento, non desta preoccupazione; tuttavia, anche in relazione alla relativa prossimità di alcuni territori dove sono in atto focolai di diffusione del virus, è massima l’attenzione di tutte le componenti del sistema preposto alla tutela della salute e della sicurezza pubblica per contrastare l’evolversi della situazione epidemiologica.
“Un vertice necessario per affinare il coordinamento ed essere pronti a gestire al meglio qualsiasi eventuale caso di positività al coronavirus in questa provincia. È importante in questa fase non generare ingiustificati allarmismi e, al contempo, adoperarsi con la massima attenzione per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini – ha affermato il Prefetto – Il nostro sistema, così come evidenziato dagli interventi a questo tavolo dai Direttori Generali della Aziende USL e Ospedaliero Universitaria, è pronto ad affrontare le situazioni più critiche che, al momento, sono state escluse, all’esito dell’esame dei tamponi, tutti negativi. Come indicato dal Ministero della Salute, in caso di dubbi sui sintomi avvertiti, la popolazione è invitata a contattare esclusivamente i medici di base o a rivolgersi al numero 1500, in attesa della imminente attivazione del numero verde del Servizio Sanitario della Regione Emilia Romagna, evitando il congestionamento dei Pronto Soccorso”.
Nel corso della riunione, le autorità sanitarie hanno assicurato il potenziamento degli organici nelle strutture che operano in prima linea nella gestione dell’emergenza, così come, anche a maggior tutela di tutto il personale ospedaliero coinvolto, saranno ripetuti gli specifici esami di accertamento diagnostico della patologia influenzale COVID-19 (tampone) su tutti i pazienti affetti da polmonite interstiziale, attualmente ricoverati negli ospedali della provincia.
Amministratori locali, autorità sanitarie e di protezione civile sono, quindi, stati invitati dal Prefetto alla scrupolosa osservanza delle indicazioni fornite con l’ordinanza assunta nella serata del 23 febbraio congiuntamente da Ministro della Salute e Presidente della Regione Emilia Romagna, relative, in particolare, alla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, alla sospensione dei viaggi di istruzione, alla sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei ed alla sospensione di manifestazioni, iniziative, eventi e forme di aggregazione in luogo pubblico o privato. Casi particolari, non esplicitamente chiariti in ordinanza, sono stati sottoposti alla cabina di coordinamento regionale, istituita dalla Regione Emilia-Romagna

Il presidente Bonaccini: “Necessaria una regia unica, in coordinamento col Governo e con tutte le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali coinvolte nel Patto per il Lavoro. Siamo in grado di gestire la crisi affrontando nel dettaglio ogni singola questione, usando serietà e con la collaborazione di tutti”

Da: Regione Emilia Romagna.

Oggi in viale Aldo Moro incontro voluto dal presidente dell’Emilia-Romagna per fare un quadro della situazione e mettere sotto la lente necessità ed esigenze nel territorio regionale

I riflessi dell’emergenza Coronavirus su economia e mondo del lavoro, le peculiarità e necessità del territorio, le richieste e le proposte. Si è svolto oggi in viale Aldo Moro, in presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, un primo incontro con associazioni di categoria, imprenditori, organizzazioni sindacali aderenti al Patto per il Lavoro per analizzare la situazione e avanzare proposte.

Una riunione cui hanno partecipato anche diversi assessori della Giunta regionale uscenti (Palma Costi, Patrizio Bianchi) e altri di nuova nomina e riconfermati tra cui Vincenzo Colla, Andrea Corsini, Alessio Mammi e Raffele Donini.

Da Cgil-Cisl-Uil a Confartigianato, da Confindustria a Coldiretti a Unioncamere, tutti i rappresentanti hanno portato la propria volontà di collaborazione nella gestione della crisi e auspicato una regia unica per potersi indirizzare con chiarezza nelle scelte necessarie per ciascun comparto.

“Una regia unica che io considero indispensabile, in coordinamento con il Governo- ha detto il presidente della Regione Bonaccini, che ha voluto questo incontro- e con il contributo di ascolto di tutte le categorie interessate dai riflessi economici e sociali di questa crisi”.

Una crisi che lo stesso Bonaccini ha definito “in rapida mutazione e per alcuni versi dai contorni imprevedibili: per quanto ci riguarda noi stiamo per diramare alle Prefetture e ai sindaci i dettagli della nostra ordinanza e, come Regioni, cerchiamo di rendere chiare in un quadro di coerenza, le misure assunte, ponendo al centro innanzi tutto il tema della massima prevenzione.

Da parte delle associazioni e dei sindacati sono stati posti i temi della circolazione delle merci, della retribuzione dei lavoratori, dipendenti e non, della formazione professionale e dei tempi dei genitori alle prese con la chiusura delle scuole.

In particolare, sono stati sollevati i temi dell’utilizzo della cassa integrazione, con lo stop ai contatori, della sospensione del pagamento delle rate dei mutui, della proroga del pagamento delle imposte, temi che saranno posti quanto prima al Governo, quali strumenti immediati per garantire la continuità di un sistema produttivo che assieme a Lombardia e Veneto produce il 40% del Pil nazionale. La Regione, per le proprie competenze, farà quanto richiesto, come ad esempio la dilazione dei tempi dei bandi per le imprese di tutti i settori.

Inoltre, è emersa la richiesta di utilizzare il metodo già vissuto ai tempi del sisma per la ricostruzione, con un coordinamento forte di tutti i livelli istituzionali, comprese tutte le pubbliche amministrazioni dello Stato, al fine di agire in modo unitario.

“Siamo in grado di gestire la crisi- ha concluso Bonaccini-: affrontando nel dettaglio ogni singola questione, usando serietà e collaborazione da parte di tutti”.

Il tavolo da oggi è permanente e convocabile in qualsiasi momento in relazione alle esigenze e i cambiamenti dovuti alle ordinanze.

25 Febbraio: stop al traffico sulla Sp 68 a Portomaggiore per fare brillare ordigno bellico

Da: Provincia di Ferrara.

La Provincia dispone la sospensione temporanea del traffico lungo la Sp 68 di Codigoro, al chilometro 8 in località Portomaggiore, dalle 9,30 di martedì 25 febbraio.
Il motivo dell’ordinanza è dovuto alla necessità di far brillare un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale, rinvenuto nella zona.
Dunque, l’interruzione del traffico veicolare durerà fino al termine delle operazioni, compito affidato ad apposita comunicazione da parte delle forze dell’ordine, incaricate dello svolgimento delle operazioni in condizioni di sicurezza della popolazione.
Sull’intera zona interessata è stata nel frattempo posata le segnaletica informativa e di deviazione del traffico.
Il ripristino delle normali condizioni di circolazione sarà cura dello stesso Comune di Portomaggiore.
L’ordinanza provinciale è già stata inviata a Prefettura, Questura, Carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia provinciale, Tper e 118, oltre naturalmente al Comune di Portomaggiore.

Siccità invernale, il CanaleEmiliano Romagnolo anticipa

Da: Canale Emiliano Romagnolo.

Grazie ai lavori full-time di manutenzione e potenziamento del canale l’irrigazione è anticipata di una decina di giorni sulla normale tabella di marcia a beneficio delle prime colture stagionali

Il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo ha messo in piena funzione tutti i suoi impianti di sollevamento riportando così a livelli “quasi estivi” le quote di risorsa idrica invasata e trasportata all’interno del grande canale che da Selvatonica di Bondeno dopo 133 km giunge a Rimini servendo tutto il comparto agricolo di Romagna e parte dell’Emilia Orientale.
Quest’anno le manutenzioni invernali sono state notevolmente impattanti e assai rilevanti per la stessa funzionalità dell’opera: infatti, oltre alle minuziose manutenzioni e i controlli di sicurezza su tutte le elettropompe (pratica assolutamente indispensabile per assicurare il regolare funzionamento estivo) é stato ricostruito integralmente un tratto di rivestimento di circa 1 chilometro. In aggiunta a questo restyling sono stati anche posizionati ulteriori presidi di risalita per chi, nonostante i divieti di accesso nelle piste che costeggiano il CER, cadessero nelle sue acque.
L’avvio dell’anno, come del resto già nel 2019, si è dimostrato estremamente siccitoso e l’assenza perdurante di precipitazioni unita alle anomale alte temperature rispetto alle medie consuete del periodo rischiavano di compromettere le primissime coltivazioni di bietola appena trapiantate, le semine di cipolla e le colture a foglia invernali. Questo scenario complessivamente critico, unitamente alle pressanti sollecitazioni degli imprenditori agricoli comprensibilmente preoccupati per l’andamento climatico della stagione, hanno spinto il CER ad una frenetica attività di velocizzazione di tutti i lavori di miglioria e manutenzione sul canale, con turni pressanti e raddoppiati, che hanno però consentito il provvidenziale avvio anticipato della pratica di distribuzione irrigua di una decina di giorni a beneficio dell’intero comparto.

Tecnicamente l’opera di manutenzione invernale – realizzata quest’anno e che proseguirà nei periodi di “ferma” anche nei prossimi cinque – impedisce e impedirà, di fatto, il prelievo delle acque dal Fiume Po, il CER quindi ha individuato una soluzione alternativa per ovviare alle richieste programmando nuove immissioni durante l’inverno, in condizioni di sostanziale emergenza, dai Canali dei Molini (derivanti dai torrenti Santerno e Senio) che, nonostante le modeste portate, hanno consentito di incrementare i livelli idrici in ampi tratti romagnoli a favore delle irrigazioni puntuali già da 15 giorni, specie nei territori sottesi da impianti in pressione. Questa operazione risponde alle attese del territorio ma si segnala che il
CER anche nei prossimi anni dovrà assolutamente effettuare importanti lavori di rafforzamento ed implementazione dell’impianto Palantone sul Po e dovrà ricostruire diversi chilometri di rivestimento nel tratto iniziale del canale.
Risulterà perciò impossibile riavviare gli impianti già prima del primo di Marzo. Il Consorzio CER, insieme ai consorzi di bonifica associati, forniranno in ogni caso agli interessati tutte le necessarie ed esaustive informazioni per pianificare le future semine in tempi utili.

Perché Ferraraitalia non parla del Coronavirus

 “E’ il capitalismo ragazzo”, la bomba Coronavirus sembra il frutto avvelenato – l’ultimo, il più brutto – di un Sistema Economico Unico, ubiquo, che comanda il mondo e ci comanda. Nato in Cina, il virus ha viaggiato velocissimo: Corea, Giappone, Iran…  Subito dopo è sbarcato (ma i barconi non c’entrano) in Europa. In Italia, il paese europeo con più scambi con la ‘Terra di Mezzo’, siamo quasi al bollettino di guerra: aumentano i contagi, si contano i primi morti, si moltiplicano gli allarmi e i divieti. La paura rischia di mutarsi in panico.

Che dovrebbe fare un giornale, anche un piccolo giornale come il nostro? La risposta sembrerebbe elementare: dovrebbe ‘fare il suo mestiere’: informare. raccontare, intervistare, commentare… Del resto, ‘l’argomento Coronavirus’ si presta a tutti gli approcci, a tutti i generi giornalistici: dal titolo a caratteri cubitali alla cronaca e alla polemica di piccolo taglio, dal commento paludato all’immagine toccante, dal corsivo pungente alla vignetta dissacrante.  Ce n’è (ce ne sarebbe) per tutti i gusti. Perché, da sempre, le disgrazie sono una vera manna per i media. Più grande è la disgrazia, più aumentano le vendite, più l’audience si impenna.

Ferraraitalia non parteciperà al banchetto mediatico. Non parleremo di Coronavirus. Per due ragioni.

La prima. Perché in Italia i media, tutti i media – dalla televisione, alle radio, ai quotidiani di ogni ordine e grado, ai social media, fino ai più sperduti siti e blog della Rete – stanno dando oggi uno spettacolo indecoroso. Non è vero che informano, non è vero che fanno servizio ai cittadini. Fanno il contrario, come si dice, ‘ci inzuppano il biscotto’.  Forse molti bravi colleghi, molte testate di grande tradizione, non se ne rendono nemmeno conto, ma la realtà è questa. Guardate un telegiornale qualsiasi: dopo qualche parola di un ministro o di un politico a caso (“E’ tutto sotto controllo”) e due battute di un esimio virologo (“Non bisogna cedere al panico”), comincia una lunga serie di ‘servizi sul campo’, di immagini shock, di facce impaurite, di piazze deserte, di supermercati presi d’assalto.

Oggi il nostro sistema mediatico produce confusione, non informazione. Non offre notizie ma semina, coltiva e amplifica il panico. E’ lui il primo, inconsapevole e potentissimo veicolo di contagio.

La seconda ragione per scegliere il silenzio. Perché la situazione è davvero grave. Perché siamo entrati in un tunnel (chiudono fabbriche, mercati, scuole, università) e non sappiamo quando potremo uscirne. Non ce la caveremo in qualche settimana, forse neppure in qualche mese. E gli unici che possono e devono parlare, che devono dirci cosa fare e non fare, sono gli enti preposti a farlo. Il Ministro della Salute, il Presidente della Regione, il Sindaco della nostra città. E le autorità sanitarie, il Servizio di Igiene e di Medicina preventiva della Unità Unità Sanitaria Locale. Per fortuna il nostro sistema sanitario è il più avanzato, competente e democratico del mondo.

Non ha senso, anzi, è sbagliato, confusivo, pericoloso, aggiungere mille voci, mille Grida, mille notizie (vere e false), mille suggerimenti (spesso incompetenti) alle linee guida e alle disposizioni delle autorità preposte.

Amiamo esercitare il dubbio (è uno dei compiti di qualsiasi organo di informazione), quindi le Autorità Competenti non ci hanno mai appassionato. Ma su questo quotidiano troveranno spazio ed evidenza solo i loro comunicati. In questo momento, il momento in cui dobbiamo far funzionare il cervello e  non riempirci la pancia con un polverone mediatico, sul Coronavirus solo loro hanno diritto di parola. Almeno su Ferraraitalia. Ci sarà tempo, dopo, finita l’emergenza, per tutti i racconti, tutte le obiezioni, tutti i commenti.

Con un’ultima raccomandazione, la stessa che mi ripeteva una nonna che tanto amava le sentenze: “Non val l’insegnamento se non c’è il discernimento”. E cioè, le linee guida, le disposizioni provvisorie, le istruzioni per l’uso che ci vengono impartite dalle autorità di cui sopra, non sono ordini da eseguire come automi. Ognuno di noi deve leggerle e interpretarle secondo scienza e coscienza. Perché la responsabilità individuale non ce la toglie nessuno, e anche dal Coronavirus, come da qualunque guerra, ne verremo fuori tutti insieme. O non ne verremmo fuori per niente.

 

 

Un nuovo caso nel modenese ed attenzione alle fake news: si conferma che le scuole rimarranno chiuse fino al 1^ marzo

Da: Regione Emilia Romagna.

Nuovo caso di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna. Si tratta di un residente nel modenese che ha lavorato per alcune settimane nel Lodigiano, ora ricoverato al reparto Malattie infettive del Policlinico di Modena. E’, quindi, un caso che – come gli altri – è riconducibile al focolaio lombardo.

Da sottolineare come l’uomo non sia stato prima ricoverato, né abbia avuto contatti con operatori sanitari, essendosi trattato di un percorso ‘pulito’, partito dalla sua individuazione nell’ambito dei protocolli previsti e quindi all’accertamento della positività.

Complessivamente, in Emilia-Romagna, i casi di positività salgono così a 17. Di questi, 6 ricoverati all’ospedale di Piacenza, 6 in isolamento a domicilio e 2 trasferiti dall’ospedale di Piacenza a quello di Parma, reparto Malattie infettive, dove si trovano anche i 2 pazienti parmigiani riscontrati positivi nelle ultime ore. A questi si aggiunge l’ultimo caso, al Policlinico di Modena.

Attenzione alle fake news: scuole chiuse fino al 1^ marzo

In rete e fra i cittadini sta circolando una falsificazione del testo dell’Ordinanza del presidente della Regione e del Ministro della salute, diffusa ieri, e di un comunicato dell’Ufficio stampa della Regione, che sposta in avanti la chiusura temporanea delle scuole. Si conferma che la chiusura delle scuole è prevista fino al 1^ marzo prossimo. Ogni altra data, ovunque pubblicata, è da considerarsi falsa.

Informazione di servizio

Si informano i colleghi giornalisti che, a partire da oggi, l’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale, qualora ci siano aggiornamenti in merito a nuovi casi di positività, emetterà due aggiornamenti quotidiani, uno alle ore 11 e l’altro alle ore 17.

Coronavirus: le azioni di igiene e disinfezione dei bus messe in campo da Tper

Da: TPER.

Tper SpA, che eroga i servizi di trasporto pubblico nei territori di Bologna e Ferrara, ha messo in campo un piano straordinario integrativo rispetto a quanto già avviene abitualmente, relativamente alla disinfezione dei mezzi impiegati in linea, declinando in logica operativa i provvedimenti di prevenzione della Regione Emilia-Romagna in relazione al Coronavirus.

In particolare:

– Già a partire dalla scorsa notte, ad ogni rientro in deposito dei bus viene effettuato un intervento mirato di disinfezione con utilizzo di prodotti a base di ipoclorito di sodio o di prodotti similari a base di cloro con la medesima efficacia. Particolare attenzione viene dedicata al posto guida del conducente, e alle parti di maggiore contatto, tra cui tutti i mancorrenti, gli appoggi e i sedili.

– Durante le previste operazioni di manutenzione è stata, inoltre, disposta la pulizia straordinaria con sanificazione dei filtri aria degli impianti di riscaldamento e condizionamento;

– E’ disposta, infine, la periodica vaporizzazione con prodotti specifici a base di cloro sull’intero mezzo.

Tper continuerà ad osservare con attenzione le indicazioni che perverranno dalla cabina di coordinamento regionale, istituita dalla Regione Emilia-Romagna, e dai rispettivi territori di competenza, adottando tutte le misure necessarie per tutelare l’utenza e il personale in servizio.

Tra il personale viaggiante è stato diffuso il documento (allegato) elaborato dalla Task Force Comunicazione dell’Istituto Superiore della Sanità, all’interno del quale si trovano le indicazioni da seguire per limitare il più possibile eventuali forme di contagio.

Per le figure professionali a maggior contatto diretto con il pubblico, verranno valutate, coinvolgendo anche i rappresentanti dei lavoratori, specifiche dotazioni da impiegare in caso di reale necessità.

Attraverso i propri canali informativi e di contatto, l’azienda inviterà l’utenza al rispetto delle norme igienico-sanitarie contenute nello stesso documento allegato, nello spirito di collaborazione con le Istituzioni e in una logica di prevenzione, senza che ciò comporti allarmismi e al fine di garantire adeguate condizioni di viaggio sui mezzi di trasporto collettivi anche in questo periodo di grande attenzione pubblica.