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Mese: Gennaio 2015

Copparo – ultima domenica “In famiglia” a teatro

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Si concludono con l’ultimo appuntamento di domenica 1 febbraio i pomeriggi domenicali per bimbi e genitori di “In famiglia al De Micheli”.
A partire dalle ore 16 si rappresentano al Teatro Comunale De Micheli: in sala grande “Io sono un ladro di bestiame felice” spettacolo ideato, scritto e disegnato da Jek Tessaro; alle 17 presso il Ridotto del teatro “storie di cappelli, cappellini, cappelletti e…cappellacci”, narrazioni di Teresa Fregola e musiche con i Matti del Diluvio; nel bar “Il mondo sottosopra: storie e merende dall’Australia”, narrazioni di Marcello Brondi e Merenda a cura di Lara Tamoni.
Per informazioni e biglietteria tel. 0532 864580, www.teatrodemicheli.it

Lunedì 2 febbraio il Francesco Geminiani Play! accende la miccia di Happy Go Lucky Local

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 2 febbraio torna Happy Go Lucky Local con i suoi sfiziosi aperitivi accompagnati dalla selezione musicale di Andreino Dj, i concerti in prima serata e le immancabili jam session. Il tutto a offerta libera per i soci Endas. Ad aprire il sipario dello scatenato palinsesto è il quartetto guidato dal sassofonista Francesco Geminiani che con Play! proporrà brani inediti frutto dell’esperienza condotta nella Grande Mela. Affiancano il giovane leader, Paolo Birro al pianoforte, Stefano Senni al contrabbasso e Tommaso Cappellato alla batteria.

Torna Happy Go Lucky Local con i suoi sfiziosi aperitivi, i concerti in prima serata e le immancabili jam session, il tutto a offerta libera per i soci Endas.
Ad aprire il sipario dello scatenato palinsesto è il quartetto guidato dal sassofonista Francesco Geminiani (ore 21.30) che con Play! proporrà brani inediti frutto dell’esperienza condotta nella Grande Mela. Lo affiancano Paolo Birro al pianoforte, Stefano Senni al contrabbasso e Tommaso Cappellato alla batteria.
Per la prima volta in veste di leader dopo essersi trasferito oltreoceano, Geminiani riunisce per l’occasione un quartetto di alta qualità nell’esecuzione di un repertorio che spazia tra le diverse culture musicali con cui è venuto a contatto: dalle influenze africane alla musica classica e impressionistica, dal Pop alla musica improvvisata, dal tradizionale al jazz. Nella profonda attenzione riposta alla musicalità e agli arrangiamenti, grande rilevanza è affidata ai brani originali del leader, alcuni dei quali verranno presentati al Torrione per la prima volta in assoluto.
Diplomatosi in Svizzera nel 2012, Geminiani si trasferisce a New York per completare gli studi presso la New School University con mentori quali Reggie Workman, Matt Penman, Chris Cheek, Ben Street e Kevin Hays. Vincitore del premio Zorzella, è coinvolto in progetti di respiro internazionale tra cui il New Quintet for Balkan and Contemporary Music, Balchemy e Martha Kato Ensemble.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 02 febbraio è il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione Nu Jazz di Andreino Dj.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a cura di Andreino Dj a partire dalle ore 20.00
Concerto: 21.30
Jam Session: 23.00

Polizia Provinciale sanziona rumeni, recupera reti abusive e imbarcazione nel Collettore

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Acque basse a Codigoro

Una pattuglia della Polizia provinciale ha scoperto e sanzionato due pescatori di nazionalità rumena, mentre pescavano illegalmente nel canale Collettore Acque Basse in comune di Codigoro. Un intervento svolto di notte e con una nebbia fittissima, che ha reso molto complicata l’individuazione delle reti. Condizioni meteo molto probabilmente scelte dai bracconieri nella speranza di non essere scoperti.
Ennesimo caso, dunque, di attività illecita messa in atto da pescatori di frodo, in maggioranza provenienti dai paesi dell’Est.
Oltre alle sanzioni per complessivi 2.560 euro, sono stati recuperati 350 metri di reti tipo tramaglio appena poste in acqua, oltre a una barca in alluminio di quasi tre metri e mezzo, con la quale erano state calate le micidiali reti.
Il poco pesce rimasto intrappolato è stato immediatamente liberato.
Sul posto è giunta anche una pattuglia dei Carabinieri a supporto degli agenti provinciali, per contrastare la reazione dei due, oltre a un terzo uomo poco distante su un furgone.
Il mattino successivo, su segnalazione di due pescatori di mestiere del Delta, coinvolti nel progetto di recupero della biodiversità promosso dalla Provincia di Ferrara, una seconda pattuglia è intervenuta per rimuovere altre reti, non avvistate durante la notte perché solitamente sistemate sotto il livello dell’acqua per nasconderle ai controlli della vigilanza. Così a bordo di un’imbarcazione della Polizia provinciale sono stati recuperati altri 500 metri di tramaglio assolutamente identici a quelli sequestrati la notte precedente, per un totale di 850 metri di reti rimosse e poste sotto custodia.
I due pescatori sanzionati nella seconda operazione hanno la residenza a Porto Tolle, mentre il rumeno sul furgone abita ad Adria.
“Ringrazio i colleghi per il continuo impegno nella lotta contro la piaga devastante del bracconaggio – dichiara il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – e sono particolarmente grato al presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, che ha scritto alla Regione per chiedere misure più incisive di contrasto al saccheggio della fauna ittica e per impedire che i nostri corsi d’acqua si trasformino in terra di conquista indiscriminata”.

Sport e solidarietà: un connubio che salva la vita

da: Istituto Istruzione Superiore “N.Copernico – A.Carpeggiani”

Donazione di un Defibrillatore automatico da parte di “Team Ferrara Bike all’ITI “Copernico-Carpeggiani”

Sabato 31 gennaio 2015 alle ore 10,30 nella Sala Scotti dell’ITI “Copernico – Carpeggiani”, l’Associazione Sportiva “Team Ferrara Bike”, consegnerà ufficialmente al Dirigente Scolastico dell’ITI “Copernico-Carpeggiani” un defibrillatore automatico che verrà collocato presso la sede di via Pacinotti.
Il gruppo sportivo ferrarese “Team Ferrara Bike” ha stabilito di utilizzare i fondi raccolti dai propri soci nell’anno 2014 per donare all’Istituto questo importante strumento salvavita, nell’ottica di promuovere la cultura della solidarietà, dell’importanza della salute e del benessere che lo sport può trasmettere, veicolando, al contempo, un forte messaggio di prevenzione. in Italia, infatti, ogni anno si assiste a 60 mila decessi per arresto cardiaco improvviso, molti dei quali proprio in età scolastica. Gran parte di queste vite potrebbero essere salvate grazie ad un tempestivo intervento di defibrillazione che rimetta in funzione il cuore. La presenza dei defibrillatori nei luoghi ad alta frequentazione, come appunto in una scuola, risulta, quindi, determinante come presidio salvavita.
L’evento organizzato e coordinato dal prof. Paolo Lupini, coordinatore del Dipartimento di Scienze motorie dell’Istituto, offrirà l’occasione di approfondire tematiche quali, la solidarietà, la salute, il rapporto tra sport e impegno sociale e il volontariato.
Alla cerimonia di consegna interverranno il Dirigente Scolastico, prof. Roberto Giovannetti, il Presidente di “Team Ferrara Bike”, Mario Trapella, il referente del progetto “Il tempo è vita”, promosso dalle Aziende Sanitarie Locali, dott. Daniele Cariani; lo staff di “Voghiera Soccorso” nelle persone del Presidente, Paolo Periari, del dott. Alessandro Cariani, responsabile della formazione, che insieme al soccorritore Erik Mazza eseguirà una dimostrazione pratica utilizzando un manichino e un defibrillatore didattico. Al termine degli interventi avverrà la consegna del defibrillatore che verrà ufficialmente preso in carico dall’istituto.
Saranno presenti all’evento una rappresentanza di atleti del “Team Ferrara Bike”, i membri del Consiglio d’Istituto e della Consulta degli Studenti, i rappresentanti di classe e alcuni docenti dell’istituto.
Sarà cura del Dirigente Scolastico attivarsi per abilitare il personale scolastico preposto al corretto e funzionale utilizzo dello strumento.

Due bambini travolti dalla malvagità del mondo

In questa settimana dolorosa, durante la quale si sono ricordati persone e momenti legati all’Olocausto, che accompagnano altre tragedie e guerre nel mondo, non può non tornarmi alla mente questo splendido e toccante film di qualche anno fa, “Il bambino con il pigiama a righe”, tratto dall’omonimo romanzo di John Boyne. I bambini forse ci guardano con spavento, terrore, stupore e anche orrore, per quello che gli abbiamo fatto allora, per quello che continuiamo a far loro, ora. E da questo dovremo partire. Dal ‘Diario di Anne Frank’, fino a opere come ‘Jona che visse nella balena’, o al meraviglioso ‘La vita è bella’, solo il candore e l’innocenza dei bambini sono in grado di contrapporsi all’oscurità senza fine di un mondo adulto degenerato. Oggi più che mai.

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Il piccolo Bruno con la mamma

Questo film, allora, racconta la storia di Bruno (Asa Butterfield), un bambino di otto anni, vivace e curioso, amante degli aeroplani e dei romanzi di avventura, costretto ad abbandonare Berlino, la sua città natale, a causa di una promozione del padre, un soldato nazista (David Thewlis). La famiglia di Bruno si trasferisce in una nuova e grande casa in campagna, ma lui si annoia, gli mancano terribilmente i suoi vecchi amici, non ha i suoi giochi ma solo un’altalena fatta con un vecchio pneumatico.
Un giorno, dall’elegante e fiorito giardino scorge un’azienda agricola e ci vorrebbe andare, ma suo padre glielo proibisce poiché qui, in realtà c’è il campo di sterminio degli ebrei, uomini e donne innocenti, rei solo di appartenere a un’altra razza. Solo il padre è a conoscenza del campo di concentramento, che ha progettato insieme al comandante Kotler. Nemmeno la moglie Elsa (Vera Farmiga) lo immagina.

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Il bambino è curioso, vuole capire cosa c’è di là dal giardino

Bruno è vivace e curioso, come tutti i bambini, vuole scoprire perché nella fattoria, che si vede dalla sua stanza, la gente va vestita col pigiama. Già, una fattoria con contadini che indossano pigiami e dove i numeri di matricola con cui sono contrassegnati gli internati fanno solo parte di un gioco: è questa la spiegazione che si dà Bruno, guardando, da fuori, la realtà di un campo di concentramento. Mentre la madre scopre cosa succede dentro il campo, cosa brucia quando il cielo si copre di una nube di nero fumo e si rende conto dell’orrore che si perpetra quotidianamente a pochi passi da casa sua, Bruno stringe amicizia con Shmuel, un suo coetaneo, che vive nella “fattoria” e col quale inizia a giocare, nonostante il temibile filo spinato che li separa. Un filo che separa due mondi, dove la malvagità degli adulti freddi e razionali non si può nemmeno lontanamente immaginare, almeno non lì, giocando. Dove la spensieratezza dei bambini viene turbata sconvolta solo da urla senza senso, da sirene dal suono perforante e da richiami improvvisi concitati.

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La locandina del film

Eccoci allora, improvvisamente, di fronte a un vero e proprio mondo a parte, dove per Bruno il campo è un luogo interessante, da esplorare, soprattutto, dopo la visione di un filmato di propaganda, che lo presentava come un parco giochi. E sembrerà atroce, ma anche la curiosità più ingenua si può pagare a caro prezzo. E così avverrà. Dama e cartella giaceranno lì, sull’erba malconcia. La verità travolgerà la giovane e innocente vita dei protagonisti. Finale tremendo, le parole si perdono. Ancora una volta, per non dimenticare.

Il bambino con il pigiama a righe, di Mark Herman con Asa Butterfield, Zac Mattoon O’Brien, Domonkos Németh, Henry Kingsmill, Vera Farmiga, Cara Horgan, Zsuzsa Holl, Amber Beattie, László Áron, David Thewlis, Richard Johnson, e altri, USA 2008, 93 mn.

L’INTERVISTA
In castello i virtuosismi di Boldini e De Pisis. “Ma nel 2017 si torna a palazzo Massari”

Trasformare una criticità in un’opportunità, questo è l’obiettivo con cui si apre il ricco biennio espositivo 2015-2016 delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea e di Ferrara arte, che il 31 gennaio inaugureranno “L’arte per l’arte”, il riallestimento delle collezioni di Giovanni Boldini e Filippo De Pisis nelle sale del Castello Estense, promosso da Comune e Provincia di Ferrara. La criticità è il sisma del 2012, che ha reso inagibile la sede delle Gallerie: Palazzo Massari, attualmente in fase di restauro. L’opportunità è riconsegnare al pubblico ferrarese, ma non solo, il meglio dei fondi ferraresi di Boldini e De Pisis, i più ricchi e completi in Italia, collocando le opere di questi due artisti di statura internazionale nel panorama dell’Ottocento e del Novecento negli ambienti del monumento simbolo della città. Il risultato sarà un dialogo tra le sale del piano nobile del Castello Estense e le opere di queste due personalità artistiche che rappresenterà un valore aggiunto per il patrimonio artistico di Ferrara.

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Il Castello Estense di Ferrara

Fino al 2017 con un unico biglietto – che passerà da 6 a 8 euro per l’intero e da 4 a 6 euro per il ridotto – si potranno visitare il percorso museale e i due percorsi monografici in esso inseriti. Nelle sale del Governo, della Devoluzione, dei Paesaggi e delle Geografie saranno collocate 58 opere di Boldini, di cui 27 oli e 31 opere su carta, dalla Firenze dei Macchiaioli all’approdo nella Parigi degli impressionisti, fino alle icone della ritrattistica come “La signora in rosa”. Per ospitare 37 dipinti di de Pisis verranno invece aperti i Camerini del Principe, solitamente non accessibili al pubblico: il percorso creativo del talento ferrarese sarà raccontato attraverso le opere entrate nelle collezione delle Gallerie grazie alla Fondazione Pianori e al lascito Malabotta.
Alla vigilia dell’inaugurazione, che si terrà venerdì 30 gennaio alle 18, abbiamo intervistato Maria Luisa Pacelli, direttrice delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea e curatrice di questo nuovo allestimento insieme a Barbara Guidi e Chiara Vorrasi, entrambe conservatrici delle Gallerie.

Il Castello Estense ha una storia e quindi un’identità molto forte, così anche le collezioni di due personalità artistiche di caratura internazionale come Giovanni Boldini e Filippo De Pisis, quali sono state le scelte curatoriali per far entrare in dialogo queste opere d’arte?

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Maria Luisa Pacelli, direttrice delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea

Prima di tutto abbiamo scelto di esporre le opere di Boldini nell’area monumentale del Castello, perché oltre a essere di grandi dimensioni, in un certo senso, sono più forti rispetto a quelle di De Pisis e quindi presuppongono una visione in sale spaziose che permettano una certa distanza, mentre i dipinti di De Pisis sono stati collocati negli ambienti più raccolti dei Camerini di Alfonso I, perché richiedono una dimensione più privata. Parallelamente, il nostro obiettivo è stato mantenere vivo il percorso museale del Castello: lo studio degli elementi di allestimento ha perciò dovuto dialogare con le strutture preesistenti studiate da Gae Aulenti. Si potranno così apprezzare nello stesso tempo le opere esposte e le sale stesse con le loro decorazioni e gli apparati didattici di entrambi i percorsi. In alcuni casi, dove per esempio gli ambienti non avevano sufficiente spazio libero da affreschi e decorazioni per poter esporre le opere, abbiamo costruito delle strutture per sorreggerle. La scelta del colore nero per queste ultime nasce sia dalla necessità di un colore che fosse il più neutro possibile rispetto a un contesto già molto connotato, sia da quella di segnare le soglie dell’esposizione, visto che il percorso sarà continuo e i visitatori non accederanno direttamente ai due percorsi monografici, ma li incontreranno all’interno del percorso museale.

Come avete scelto le opere?
Ci siamo date due obiettivi. Da una parte, quello di seguire il percorso artistico di questi due pittori dagli esordi agli ultimi anni della carriera, dato che l’ampiezza delle collezioni ce lo consentiva in entrambi i casi; per quanto riguarda Boldini poi, avendo a disposizione uno spazio più ampio abbiamo potuto inserire anche dei disegni: è quindi un’occasione per esporre anche questa collezione molto importante che Ferrara possiede. Dall’altra, quello di dialogare con gli ambienti in cui le opere sono state collocate: per esempio laddove avremmo voluto esporre un certo tipo di dipinto rappresentativo di un determinato momento della carriera dell’artista, che però non era adatto a quella specifica sala del Castello, perché né il quadro né l’ambiente risultavano valorizzati, abbiamo scelto un altro di quello stesso periodo.

Trattandosi di un’esposizione semi-permanente che durerà tre anni, avete previsto avvicendamenti delle opere esposte?
Sicuramente per ragioni di conservazione ci saranno degli avvicendamenti delle opere su carta, che non devono essere esposte in maniera continuativa per troppo tempo e necessitano di periodi di riposo al buio: ci saranno dunque rotazioni dei pastelli e dei disegni. Inoltre in questi tre anni studieremo delle piccole mostre dossier su un quadro o su una serie di disegni e quindi toglieremo alcune cose e ne mostreremo altre, magari anche ospitando opere da altri musei.

Questo riallestimento è un esempio importante di collaborazione non solo fra enti territoriali diversi, Comune e Provincia, ma anche fra pubblico e privato, mi riferisco alle Gallerie d’arte moderna e contemporanea e a Ferrara arte, ma anche ai Musei San Domenico di Forlì, che dal 1 febbraio ospiteranno la mostra “Boldini lo spettacolo della modernità”, sempre in sinergia con le istituzioni culturali ferraresi: un passo concreto in direzione di un discorso di rete in ambito culturale…
Io credo che il fare rete in ambito culturale sia uno dei punti di forza di questa città: è una cosa che si fa da anni, anche da prima che io fossi responsabile delle Gallerie. Le collaborazioni con la Fondazione Teatro Comunale Claudio Abbado ormai sono istituzionalizzate, ma ci sono anche altre collaborazioni con enti esterni all’amministrazione, per esempio l’Arci. Nel lavoro specifico che facciamo anche a Palazzo Diamanti, la creazione di una rete cittadina e con altri musei italiani o esteri è una modalità di lavoro che abbiamo sempre perseguito perché crediamo che sia vincente. La monografica di Boldini, in cui noi siamo prestatori molto importanti perché prestiamo 34 tra olii e opere su carta, è un’opportunità di crescita di visibilità a livello nazionale e internazionale che viene anche a nostro vantaggio come detentori di un patrimonio così importante. Per questo l’iniziativa di una scontistica reciproca, per cui chi si presenterà a Forlì con il biglietto del Castello e viceversa avrà una riduzione dell’ingresso.

Che tempi avete previsto per il restauro e la riapertura di Palazzo Massari?
A oggi è stata messa in sicurezza la facciata che aveva dei problemi di microcrolli. Speriamo di poter partire con il cantiere il prossimo anno e l’orizzonte che ci siamo dati è il 2017 per riaprire almeno una parte del museo, però in progetti e lavori così complessi le cose possono anche andare un po’ più per le lunghe. Personalmente mi sto battendo con ogni mezzo per riaprire entro il 2017 almeno una parte delle gallerie.

Un’ultima domanda: nell’intervista del 1925 di De Pisis a Boldini, quest’ultimo afferma che a dispetto delle tante lontananze ad accomunarli è “l’amore ardente per la forma e la bellezza”. Cosa hanno per lei in comune Giovanni Boldini e Filippo De Pisis?
Innanzitutto un virtuosismo e una facilità nel dipingere che a volte è stata rimproverata a entrambi. Tutti e due poi sono artisti che assorbono tutto quello che li circonda, soprattutto gli stimoli dei pittori a loro contemporanei: Boldini per esempio è stato molto ispirato dalla ricerca di Degas, che poi ha sviluppato in maniera personale e reso secondo la sua sensibilità, mentre De Pisis si trova a Parigi negli anni ’20 quando le varie avanguardie giungono a maturazione, quindi si possono rintracciare tantissime suggestioni da ciò che stava succedendo intorno a lui. Entrambi guardano però anche al museo: sappiamo dai diari e dalle lettere dei lunghi soggiorni di De Pisis al Louvre e del suo amore per Chardin, per la natura morta del ‘600 e per l’arte del ‘400 e ‘500, mentre Boldini era affascinato dalla pittura olandese o spagnola. Le loro sensibilità erano invece diverse: De Pisis era più fragile rispetto a Boldini, molto più istintivo e molto meno stratega, la sua era una personalità sì più vitale ma nello stesso tempo più ripiegata su stessa rispetto a quella di Boldini.

Copparo – inaugurazione nuovo parcheggio

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Si è inaugurato ieri (giovedì 29 gennaio) il nuovo parcheggio di piazza Euro Fabbri. Trentadue posti che si vanno ad aggiungere ai 78 stalli già presenti nei parcheggi di pizza Fabbri e dell’attigua piazza Maestri del Lavoro. Al taglio del nastro il sindaco Nicola Rossi con alcuni assessori e una rappresentanza di commercianti della zona.
Rossi ha ribadito che con questo nuovo intervento l’area commerciale di via Pavese si dota di 110 posti auto in pieno centro e adiacenti ai negozi, l’opera si è potuta realizzare, senza esborso di denaro da parte dell’Amministrazione comunale, grazie a una compensazione di oneri di urbanizzazione.

Paralisi degli amanti, dolore della suocera e tunnel carpale: quando le mani dolgono

La mano ha una mobilità in perenne e delicato equilibrio e ha un sistema complesso di legamenti e muscoli legati alle ossa, un uso intenso la affatica e crea le premesse perché smetta di funzionare correttamente.
La mano è un organo straordinario, tra i più complessi del corpo umano, composta da 27 ossa, 18 muscoli, 24 tendini, tre grossi vasi, tre tronchi nervosi oltre a un grande numero di piccoli vasi e terminazioni nervose.
Almeno qualche volta è successo di percepire una mano addormentata, è una sensazione molto sgradevole e si prova anche una difficoltà di movimento. Sono molteplici le cause di questo disturbo. Da una banale pressione dovuta ad una cattiva posizione durante il sonno a disfunzioni della cervicale. Generalmente sono cause periferiche legate alla compressione del nervo a livello del braccio o della mano in zone fortemente limitate da strutture ossee o legamentose. Sappiamo che la mano ci permette di attuare tutti i movimenti e di percepire il tatto e le altre sensazioni come il calore e il freddo attraverso tre nervi del plesso brachiale del tratto cervicale; inoltre ogni nervo si distribuisce in maniera diversa in ogni parte della mano e può essere oggetto a pressioni e compressioni.

Iniziamo dal nervo radiale, la manifestazione più frequente di una compressione di questo nervo è che a livello dell’avambraccio determina una insofferenza parziale o totale del sollevamento della mano, disturbo che viene definito “mano cadente”. I francesi l’hanno chiamato “paralisi degli amanti” come se fosse determinata dalla continua compressione dovuta alla permanenza della testa della donna sul braccio dell’uomo durante il sonno. Ma evidentemente capita anche a chi dorme solo, basta che abbia, per esempio, una cattiva abitudine di porre l’avambraccio sotto il cuscino e dormirci sopra. E’ sempre un disturbo temporaneo che si risolve scuotendo la mano.

Molto più frequentemente la causa è la compressione del nervo mediano al polso, la cosiddetta sindrome del tunnel carpale: si addormentano le prime tre dita della mano ed il fastidio con formicolio è veramente fastidioso, rende difficile anche il dormire. Dopo il fastidio giunge il dolore, veramente invalidante, con l’avvenuta impotenza funzionale, cioè la difficoltà ad eseguire piccoli movimenti anche di prensilità. Sono le donne ad essere maggiormente colpite di questo disturbo perché i fattori scatenanti sono legati al continuo lavoro della mano che favorisce aderenze e limitazioni con compressione del canale dove passa il nervo. Nella donna ci possono anche essere fattori come un assetto ormonale alterato o una tiroidite, comunque è importante non sottovalutare nulla.

Da ultimo il nervo ulnare, può essere compresso sia a livello del gomito che del polso. È una fastidiosa sensazione di scossa elettrica che dal gomito si propaga alla mano oltre a dare un deficit della forza e della sensibilità alle ultime due dita della mano. Ad una compressione, anche se di più lieve entità, dello stesso nervo è legata un fastidio che tutti conosciamo come “dolore della suocera”, esso si manifesta quando si sbatte il gomito ed è dovuto al fatto che il nervo scorre superficialmente a questo livello. Meno frequente, la compressione a livello del polso determina deficit neuro-motorio sempre alle ultime due dita nonché una mancata sensibilità a livello dello spazio tra dito e dito. Entrambi questi due ultimi casi sono dovuti alle cattive posizioni o a microtraumi continui, ad un uso smodato e del mouse e il relativo appoggio del gomito non corretto durante le ore prolungate al computer.

Consigli
Tra i semplici accorgimenti da poter subito mettere in pratica ci sono alcuni esercizi di stretching e, a livello generale, l’attenzione a migliorare la postura per diminuire lo stress muscolare e i conseguenti spasmi. Un esercizio di stretching molto efficace per prevenire e alleviare velocemente il dolore, in particolare del tunnel carpale è il seguente:
1. braccia in avanti, palmi rivolti come se si spingesse il muro (polso spinge all’indietro);
2. braccia in avanti rilassate;
3. pugno chiuso, forte
4. sempre con il pugno chiuso, ruotare il polso all’ingiù;
5. rilassare e scuotere le braccia per concludere l’esercizio.
Ogni posizione va mantenuta per 5 secondi circa.

L’osteopatia al servizio della vostra salute!

IMMAGINARIO
Allegri con le cince.
La foto di oggi…

E’ in arrivo il vortice polare che porterà maltempo e neve in tutta Italia fino a metà febbraio.
Questo è un periodo dell’anno in cui è importante nutrire i piccoli ospiti pennuti dei nostri parchi e giardini.
Merli, pettirossi e cince sono i più comuni e per loro vanno bene mangiatoie (anche fatte in casa) dove collocare semi, oppure fili di ferro in cui infilare legumi di arachide, o ancora palline di grasso da appendere ai rami. Il pane dovrebbe essere evitato, in quanto per la presenza dei lieviti, crea problemi.
Tranne i pettirossi, che possono migrare nel periodo estivo, gli altri uccelli sono stanziali e sono validi alleati per il contenimento degli insetti dannosi nei giardini e negli orti, è quindi importante aiutarli a superare la stagione più rigida per poter continuare a godere della loro allegra compagnia.

Per maggiori informazioni si può contattare il Centro di Recupero della Lipu “Il Giardino delle Capinere”.

OGGI – IMMAGINARIO NATURA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

cinciallegra - mangiatoia - lipu - ferrara - immaginario
Cinciallegra Parus major (foto di Lipu Ferrara)
cinciallegra - mangiatoia - lipu - ferrara - immaginario
Cinciallegra Parus major (foto di Lipu Ferrara)

GERMOGLI
Le elezioni.
l’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

GeorgesBernanosCome dargli torto. Siamo umili e spazientiti spettatori delle elezioni al Quirinale.

“Le elezioni favoriscono i chiacchieroni”. (Georges Bernanos)

“La natura, l’ambiente e il nostro nutrimento” ….nell’anno dell’EXPO

da: organizzatori

Inaugurazione Sabato 31 Gennaio 2015, ore 17.30, a cura di Francesca Mariotti, Silvia Greggio. “… incontri tra luoghi terre e sapori, parole e pensieri del nostro mondo, per accedere a nuove fascinazioni, nuove visioni incantate, racconti di dame e cavalieri del passato, incastonati nelle sfarzose architetture, da reinventare con nuovi sogni …”

Apertura: martedì e venerdì 17.00 – 20.00. Mercoledì e giovedì 11,00 – 14,00. Sabato su appuntamento.

Lo Spazio D’Arte L’Altrove ci crede , crede negli eventi e nelle iniziative che fanno fulcro sull’Italia creativa, sulla voglia di emergere e competere con le proprie risorse migliori, le eccellenze come si usa dire, del Made in Italy!! L’EXPO 2015 sarà una opportunità in più per dare vetrina a tutto ciò che nell’Industria e nell’Arte italiana avrà voglia di mettersi in gioco con la parte migliore di sè, il nuovo e il bello che la vena creativa italiana sa produrre al meglio, l’ingegno applicato alla nostra meravigliosa e rigogliosa terra, alla Natura che ne rende produttivo ogni angolo, e l’Arte culinaria che ne sa estrarre ed elaborare una gamma infinita di prodotti e di ricette, diversificandone le combinazioni in ogni paese e città, comune o regione, come nessun altro paese al mondo!
Lo Spazio D’Arte e l’Associazione culturale Olimpia Morata, che sempre ne promuove e patrocina le iniziative, saranno in questo anno 2015 promotori e ricercatori di tutto ciò che potrà dare un contributo a questo importante evento a partire da Ferrara, sede e città d’arte, Patrimonio dell’Umanità.
Francesca Mariotti e Silvia Greggio portano a Ferrara artisti che sapranno donarci opportunità di riflessione e conoscenza maggiore su quanto sta accadendo in tale direzione ed argomento.
Esporranno: Stefano Caruano, Elisa Macaluso, Claudia Ferrara, Mariano Moriconi, Alessandro Trani, Roberto Rossi, Christian Molin, Terry May, Alessandro Mazzuca e Dolores Cripezzi.
Ognuno porterà qualcosa da assaggiare dalla propria terra e Comune da assaporare insieme al l’aperitivo!
Vi aspettiamo

Il prof. Salvatore Pirozzi incontra i docenti del Basso ferrarese

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

“Itinerari di qualità”. Secondo appuntamento al CFP di Cesta di Copparo

“Percorsi e storie di apprendimenti” è il titolo della lezione che il Prof. Salvatore Pirozzi terrà, venerdì 30 gennaio, ore 14.30-17.30 al CFP San Giuseppe di Cesta di Copparo. Secondo appuntamento del corso di formazione “Itinerari di qualità nelle IeFP: dall’esperienza alla conoscenza” è aperto ai docenti delle scuole del Basso ferrarese di ogni ordine e grado. L’incontro offre l’opportunità di ascoltare e confrontarsi con un insegnate che per oltre vent’anni ha lavorato esclusivamente, per scelta, in Istituti professionali. Un’esperienza fondamentale per dare la possibilità a Salvatore Pirozzi di ideare e attivare a Napoli il progetto Chance – Maestri di Strada, considerato uno dei più importanti esperimenti europei di scuola di seconda occasione e divenuto negli anni soggetto ispiratore per molte altre esperienze simili in tutt’Italia.

Associazione Italiana FootGolf: Marco Esposito si aggiudica la 1^ tappa

da: ufficio stampa AIFG

Grande successo per la prima tappa del Campionato Italiano di FootGolf per la stagione 2015 della AIFG – Associazione Italiana FootGolf (www.footgolf.it).
Nello splendido scenario del Golf Club “Terre dei Consoli” di Monterosi (VT) si sono sfidati ben 119 atleti (su 124 iscritti) provenienti da tutta Italia.
Ha vinto la gara individuale Marco Esposito del Sorrento FootGolf con un ottimo 69. Nonostante il forte vento che ha imperversato per tutta la giornata, il bravo giocatore sorrentino è riuscito a terminare il percorso con tre colpi sotto il par. Buona anche la prestazione di Andrea Giudici (FootGolf Brianza), secondo classificato con 70 colpi, e di Mirko Lijoi (Roma Footgolf), terzo classificato con 71 colpi.
Nella categoria over 45 il podio è tutto romano: ha vinto Claudio Zappalà (Roma FootGolf United) con il punteggio di 76, davanti a Luca Frezzotti (Roma FootGolf United) con 79 e Roberto Casalino (Roma FootGolf) con 82 colpi.
Nella categoria femminile ha vinto Lara Nasci (FootGolf Ferrara) con 102 colpi, seconda Cristina Zaccardi (Vasto FootGolf) con 104 e terza Marika Tiberio (Vasto FootGolf) con 106 colpi.
Nella categoria Juniores la vittoria è andata a Gabriele Rosito (S.S. Lazio FootGolf) con 76 colpi, mentre nella categoria Giovanissimi ha vinto Mirko Piani (S.S. Lazio FootGolf) con 95 colpi.
Per quanto concerne la competizione a squadre ha vinto il FootGolf Treviso con 217 colpi, seguito dal FootGolf Brianza con 226 e il FootGolf Brescia con 227 colpi.
Per quanto riguarda i premi speciali, Alessandro Catalano (Lecce FootGolf) si è aggiudicato l’Hole in one alla buca 7 chiusa in un solo colpo. Giulio Boccia (S.S. Lazio FootGolf) ha vinto il premio Longest tee shot per il colpo più lungo effettuato alla buca 18. Infine il giocatore Antonio Morana (FootGolf Milano) si è aggiudicato il premio Best Approach alla buca 12.
Soddisfatto dell’andamento della giornata e dell’ottima affluenza di atleti il presidente nazionale AIFG Leonardo Decaria: “io e tutto lo staff della AIFG siamo felici per come si è svolta la tappa inaugurale del nostro campionato italiano. Vedere atleti provenire da tutta Italia a giocare nello splendido Terre dei Consoli Golf Club e in più vederli felici e sorridenti al termine delle premiazioni ci riempie di orgoglio e ci fa capire che abbiamo intrapreso la strada giusta per lo sviluppo del FootGolf in Italia. Adesso iniziamo subito a lavorare per la seconda tappa che si disputerà al Golf Club Ca’ Laura, Bosco Mesola (FE), nei giorni 21 e 22 febbraio e dove già sono arrivate tantissime richieste”.

Il FootGolf è un nuovo sport, che unisce l’eleganza del golf alla popolarità del calcio. Scopo del gioco è mandare il proprio pallone in buca con il solo ausilio dei piedi. Le regole di base sono le stesse del golf, ma la pallina quindi è sostituita da un pallone da calcio regolamentare (formato standard 5) e le buche hanno un diametro di circa 50 cm.

L’Associazione Italiana FootGolf, fondata ad aprile 2012 e ufficialmente riconosciuta come membro esclusivo in Italia della Federation for International FootGolf (www.fifg.org), che ad oggi conta 28 paesi membri tra America, Africa, Europa ed Asia.

Il FootGolf è una disciplina che possono praticare tutti. Non serve essere un campione di serie A, basta avere pazienza e precisione nel calciare la palla. Inoltre i costi per giocare sono assolutamente irrisori. Anche solo per passare una giornata in modo diverso vale la pena provare. Di sicuro chi ha già provato a giocare si è appassionato a questo sport.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale sui campi da golf esso è praticamente nullo, anzi offre molti vantaggi ai Circoli ospitanti poiché le buche da FootGolf vengono posizionate lontane dal green, in zone del rough (concordate con il Direttore di Circolo ed il green keeper) dove la pallina da golf difficilmente potrà trovarsi; inoltre un percorso regolamentare a 18 buche PAR 72 da FootGolf occupa solo 9 buche da golf, lasciando le eventuali seconde 9 buche libere per i soci golfisti, anche durante un torneo di FootGolf.

LA SEGNALAZIONE
Cambio tutto.
A partire da me

E se pensassimo di essere liberi dal sistema e provassimo a cambiare il mondo partendo da noi stessi? Questo è ciò che ci propone Enrico Caldari nel suo libro di esordio letterario dal titolo “Liberi dal Sistema” (Q Institute, 2014) in cui ci offre strumenti pratici per comprendere e attuare il cambiamento, senza più aspettare che siano “altri” a farlo. Molti di noi pensano che questa società abbia serie difficoltà a funzionare come vorremmo e i suoi meccanismi (a partire dal denaro e dalla finanza) potrebbero essere le stesse leve per cambiarla. Si inizia da una riflessione semplice e nello stesso tempo profonda sul valore del denaro, soprattutto se lo si lega alla sostenibilità ambientale. Così l’autore procede analizzando i cinque ambiti su cui costruire la nostra indipendenza: il sapere (indipendenza culturale), la salute (“auto-star-bene”), l’alimentazione (indipendenza alimentare), l’energia (indipendenza energetica), e infine il denaro (indipendenza finanziaria). Una lettura gradevole e interessante, senza tecnicismi, ma anche senza banalità. In fondo pensare a cos’è il denaro e ad usarlo per cambiare il mondo è impegno di molti, anzi di troppi. Un punto di vista ecosostenibile è una interessante premessa.
Così Enrico Caldari scrive nella sua introduzione: “Nel mondo, purtroppo, ci sono persone che si stanno facendo la guerra, proprio ora, semplicemente perché si stanno ponendo le domande sbagliate. Perché tutti loro sono esseri umani, abitano il pianeta Terra, vorrebbero essere felici, vorrebbero che i propri cari fossero felici e vorrebbero lasciare un mondo migliore ai propri figli e nipoti. Ma, facendosi le domande sbagliate, sono stati indotti a farsi la guerra tra loro, pensando di avere interessi diversi. Questo libro nasce dalla necessità di farci le domande giuste. E di darci le risposte efficaci per cambiare il mondo in cui viviamo, partendo da noi stessi, per trasformare la Terra nel Paradiso che ogni bambino si merita.”

Il libro è disponibile su www.liberidalsistema.com in versione cartacea o eBook, e su ordinazione in libreria, anche online. Durante la lettura ognuno è invitato alla compilazione di un vero e proprio “test” in grado di misurare il proprio grado di dipendenza dal Sistema in ogni ambito, compilabile gratuitamente online [vedi].

Enrico Caldari, ideatore del percorso “Q Life – Liberi dal Sistema”, è ricercatore, formatore e imprenditore. Esperto di comunicazione e sostenibilità, laureato in Scienze statistiche e dottorato in Sociologia e ricerca sociale, è stato giornalista, manager e consulente. Come divulgatore ha tenuto numerose conferenze in Italia e all’estero sul rapporto tra sistemi monetari e sostenibilità ambientale. Come consulente e imprenditore ha ideato e lanciato attività innovative basate su modelli sostenibili, tra cui il primo franchising europeo per il noleggio di articoli per bimbi (Mammamamma).
Ha dedicato anni a ricercare e sperimentare strumenti pratici per il Cambiamento e nel 2013 ha co-fondato Q Institute, il primo istituto al mondo nato per diffondere conoscenze e tecniche per rendersi indipendenti e felici [vedi]

CIA Ferrara: export, aggregazione e biologico sono i progetti anti-crisi per la frutticoltura

da: ufficio Stampa Cia Ferrara

Cia Ferrara e Apofruit hanno fatto il punto sulla situazione del settore e sulle azioni necessarie per uscire dalla crisi, ormai strutturale, degli ultimi quattro anni

«La fotografia del settore frutticolo ferrarese, in particolare di quello pericolo mostra, negli ultimi quattro anni, una crisi strutturale che penalizza il reddito delle aziende e fa diminuire, con un ritmo centinaia di ettari ogni anno, la superficie coltivata a frutteto». Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Ferrara, ha fatto il punto sulla situazione del settore nel corso del convegno “Progetti anti-crisi per la frutticoltura ferrarese”, organizzato con Apofruit e Riff 98. «I nostri prodotti, in particolare le pere – continua Calderoni – stanno perdendo quote di mercato, occupate dai prodotti belgi e olandesi. E’ vero che tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 le vendite di pere sono aumentate del 30% ma il valore totale delle vendite, a causa dei prezzi pagati alla produzione, è diminuito, tanto che le aziende copriranno a fatica i costi di produzione. Una situazione strutturale iniziata nel 2011 e causata anche dalla difficoltà di aggregazione dei produttori, che finisce per penalizzare prodotti di eccellenza, come la pera Abate, sui mercati e nei consumi. Cia Ferrara, – ha detto il presidente – con Agrinsieme e in collaborazione con Organizzazioni di Produttori e Cooperative, sta cercando una soluzione a questa crisi, attraverso una serie di proposte concrete. Tra queste ci sono sicuramente: la tempestività nell’aggredire i mercati, anche quelli più lontani come la Cina e l’India; la ricerca di nuove varietà più resistenti e produttive; la creazione di piattaforme commerciali dedicate; lo sviluppo delle produzioni biologiche; il percorso di aggregazione delle aziende agricole e, non ultima, la necessità di trasformare il prodotto pera in un vero e proprio brand, con un forte valore aggiunto in termini di immagine». Soluzioni e proposte ampiamente condivise da Ilenio Bastoni, direttore generale Apofruit che, dopo aver spiegato le peculiarità e i progetti della Cooperativa – che associa oltre 3.600 aziende (quasi 2000 in Emilia-Romagna) – ha ribadito l’importanza di export, biologico e innovazione varietale. «La nostra cooperativa – ha spiegato Bastoni – punta fortemente alla valorizzazione del prodotto che deve essere competitivo e appetibile per i mercati esteri. Uno dei nostri obiettivi è quello di portare la pera e l’ortofrutta italiana anche in Cina dove, attualmente, può esportare solo il Belgio. Sono dunque Stati Uniti ed Asia, in particolare, i nuovi mercati da conquistare attraverso prodotti di qualità e promozione di marchi che risultino adatti alle esigenze di una nuova categoria di consumatori, soprattutto di classe medio-alta. Apofruit – continua il direttore generale – sta investendo in ricerca varietale con la Falstaff, ottenuta in oltre 20 anni di attività di miglioramento genetico sulla Abate Fétel. Un frutto resistente, conservabile per lunghi periodi che appare di grossa dimensione e di un bel colore rosso, apprezzato dai paesi del medio e lontano Oriente. La nostra cooperativa punta moltissimo anche sul biologico, unico comparto che continua a mostrare segni di crescita e sul quale stiamo investendo in termini di commercializzazione e promozione nella GDO. Sono dunque l’aggregazione, l’internazionalizzazione e il rafforzamento della marca – conclude Bastoni – i fattori che possono rendere il lavoro delle imprese agricole remunerativo.»

Copparo – disservizio informatico

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Per problemi di carattere tecnico non sono visibili sul sito del Comune di Copparo le pagine Albo Pretorio on line e Delibere, Determine, Ordinanze e Decreti. Si sta lavorando per risolvere in breve tempo il problema.

Ambiente: ISPRA scagiona allevamenti da inquinamento

da: ufficio stampa Coldiretti

Lo studio completato dall’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) scagiona definitivamente gli alevamenti e accerta finalmente la responsabilità nell’inquinamento delle acque sotterranee di settori diversi e concorrenti dai fanghi di depurazione agli scarichi civili. E’ quanto afferma la Coldiretti Emilia Romagna nel commentare i risultati dello studio dell’Ispra presentati anche al ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina e al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sull’applicazione del nuovo modello di analisi isotopico nelle Regioni del Bacino del Po, Emilia Romagna compresa. Fermo restando la necessità di confermare gli obiettivi e gli strumenti di applicazione della direttiva europea in materia di tutela delle acque dall’inquinamento, dallo studio – sottolinea la Coldiretti – emerge un quadro diverso da quello rappresentato storicamente che assegnava alla zootecnia l’unica responsabilità.
Dalla ricerca emerge – precisa Coldiretti – che il contributo dell’allevamento non è mai superiore ad un terzo del totale complessivo dell’inquinamento accertato attraverso un piano di monitoraggio diffuso nelle regioni ad alta vocazione come l’Emilia Romagna. “Rispetto alle scelte strategiche di valorizzazione del settore che la nuova riforma della politica agricola comune richiede si tratta, allora, di affrettare l’istruttoria diretta alla revisione del perimetro delle zone vulnerabili a tutela delle migliori produzioni dell’autentico Made in Italy” ha affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello. Ciascun settore – sottolinea Tonello – dovrà farsi carico della propria responsabilità ma sarebbe irresponsabile continuare a chiedere soltanto alla zootecnia di addossarsi oneri e vincoli che dipendono da attività diverse”. “L’operazione verità voluta dalla Coldiretti per salvare gli allevamenti e i salumi e i formaggi made in Italy e viene finalmente confortata da risultati scientifici che abbiamo per anni richiesto. Occorre – ha concluso Tonello – dare atto della compattezza del Governo che attraverso i Ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente ha posto le condizioni per rimuovere i vincoli ingiusti che hanno fino ad ora colpito la zootecnia italiana”.

Copparo: Nicola Rossi revoca le dimissioni dalla carica di Presidente dell’Unione

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Gli sviluppi di questi ultimi giorni, il sostegno, la vicinanza e la disponibilità dei colleghi sindaci, mi fanno decidere con fiducia e convinzione a ritirare le dimissioni da presidente dell’Unione Terre e Fiumi, che alcune preoccupazioni personali mi avevano orientato a presentare alcuni giorni fa.
Si conferma con immutata convinzione il lavoro finora svolto, con la consapevolezza di essere politicamente più forti in un futuro che ci vedrà protagonisti, nello sviluppo della nostra Unione Terre e Fiumi.

Malattie reumatiche: presentato il primo “censimento ufficiale” basato sulle esenzioni-ticket

da: ufficio stampa Pro Format Comunicazione

Cresce l’impatto delle malattie reumatiche, famiglia di patologie infiammatorie croniche autoimmuni, e crescono di pari passo i costi sociali ed economici ad esse collegati, stimati in circa lo 0,2% del PIL. Le malattie reumatiche, con incidenza e costi in crescita, sono al primo posto per disabilità temporanea, al secondo per invalidità con un 27% di pensioni determinato da queste patologie.

A.M.R.E.R. (Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna) ha realizzato la prima rilevazione che “pesa” in modo univoco e verificato la prevalenza di queste patologie, utilizzando come indicatore le certificazioni rilasciate dagli specialisti del Servizio Sanitario per le esenzioni dal ticket.
L’indagine di A.M.R.E.R. disegna una mappa attendibile del numero e dei bisogni dei pazienti reumatici, che permetterà al Sistema Sanitario di facilitare i percorsi, migliorare l’appropriatezza delle prestazioni, ottimizzare le risorse e ampliare i diritti del cittadino-paziente.

Per scaricare la sintesi dell’indagine: http://we.tl/gQ0MLcumUv

Sabato 31 Gennaio presentazione del libro “Il buco che ho nel cuore ha la tua forma”

da: Ufficio Stampa & Comunicazione di Camilla Ghedini

Poco meno di 100 pagine per narrare in una sorta di fermo immagine «storie del terzo millennio». Dalla malattia all’omofobia, dalla genitorialità alla prostituzione, dall’abuso alla pazzia, dal tradimento all’indigenza, dalla vecchiaia all’immigrazione. Sono quelle contenute in Il buco che ho nel cuore ha la tua forma (Editore Meligrana), della giornalista Eleonora Molisani (Capo Servizio Attualità del settimanale Tu Style), che sarà presentato domani (sabato), alle 17.45, in Feltrinelli, da Camilla Ghedini e letture di Rachele Bonifacio. E proprio la professione, unitamente a «un esperimento linguistico desueto», ha consentito a Molisani di esprimersi in un esercizio di contrazione, asciugatura della parola che spesso suona cruda, ferisce, perché sbatte il lettore davanti a uno specchio, rivelandogli le sue stesse contraddizioni, mostrandogli che spesso non è così ‘buono’ come crede, «senza per questo essere ipocrita». In una sintesi tra racconto, «vituperato» e poesia, «snobbata», l’autrice ha «preso e buttato i personaggi nell’esistenza vera», senza edulcorarla, «perché il confine tra il bene e il male oggi è talmente scolorito da risultare difficilmente intellegibile». In un continuo gioco tra significato e significante, rinunciando al lieto fine, Molisani provoca il «lettore», tenta di suscitare una reazione, denudandolo delle sue intime convinzioni e catapultandolo in una fredda solitudine. «Scrivere piccole storie – chiude Molisani – non è altro che stillare sangue su una pagina bianca».

Annuario Socio-economico ferrarese, edizione 2015

da: Centro ricerche Documentazione e Studi

Giovedì 29 gennaio 2015, presso la sede CDS Via Gulinelli 11 Ferrara

CDS, Centro ricerche Documentazione Studi di Ferrara presenta la 28ma edizione dell’Annuario Socio-economico, nell’ambito di un convegno dal titolo “Istruzione, formazione e lavoro: quale modello per una crescita inclusiva del territorio ferrarese?”
In occasione dell’edizione 2015, l’Annuario ha, infatti, sviluppato un particolare approfondimento sui temi dell’istruzione e della formazione e del loro rapporto con il mondo del lavoro, dedicando una intera Monografia all’esperienza di “alternanza e transizione dallo studio al lavoro” dell’Università di Ferrara.
E proprio questa Monografia sarà oggetto di approfondimento da parte dei relatori al convegno di giovedì p.v.: Giovanni Masino, delegato del Rettore dell’Università di Ferrara per l’orientamento in uscita, Riccardo Galletti, Consulente del lavoro e Caterina Brancaleoni, Presidente Sipro Ferrara.

Da oltre dieci anni Cds collabora con l’Università di Ferrara e con Istituti Superiori alla realizzazione a favore dei giovani, di progetti che hanno l’obiettivo di integrare la fase formativa d’aula con vere e proprie esperienze di lavoro in aziende private e pubbliche, onde accrescere il livello di occupabilità dei giovani stessi grazie all’apporto fornito dal lavoro al consolidamento dei loro profili di studio.
Si tratta, in particolare, di progetti di transizione relativi a Master, Percorsi di Inserimento Lavorativo (PIL) che coinvolgono laureandi e laureati, attività di orientamento e di alternanza per Istituti di Istruzione secondaria (ad indirizzo tecnico) che, oltre ad integrare lo studio con esperienze di lavoro vero, propongono innovative soluzioni – rispetto le tradizionali forme di ricerca del lavoro – per favorire l’incontro dei giovani con le imprese.
Queste esperienze hanno fin qui consentito di allocare 740 giovani (laureati; laureandi, studenti di istituti superiori) in 425 aziende, sia del territorio ferrarese che extraprovinciale (alcune aziende hanno partecipato a più edizioni).

Anche grazie alla collaborazione fondamentale di importanti sponsor (Cassa di Risparmio di Cento, Lega delle Cooperative, Cna, Unindustria, Delta Engineering Services, Caffè Krifi, Artefatta, Versalis, AFM, Ibf Costruzioni, Federmanager, Consorzio pescatori di Goro, Asp Centro Servizi alla Persona, Sipro, Cir Food, Copm, Cidas, AMI), l’Annuario come di consueto sviluppa, tra l’altro, una propria analisi dello stato socio-economico-occupazionale del territorio ferrarese; analisi che registra anzitutto il sensibile calo del Pil provinciale (-9,1% nel 2013 rispetto al 2007, anno di inizio della crisi).
Più complessivamente, l’effetto più vistoso della crisi riguarda il tasso di disoccupazione che dal 2,7% del 2007, ha raggiunto il 14,2% nel 2013, superando addirittura la media nazionale (12,2%). In merito, gli imprenditori ferraresi, indicano per la nostra provincia un saldo negativo a fine 2014 di 1.200 occupati, rispetto al 2013.
Nella nostra provincia si è avuto un forte aumento delle ore di Cassa Integrazione (dal mezzo milione del 2007 ai quasi sei milioni del 2013); mentre agricoltura e terziario risultano in lieve crescita. Il tasso di disoccupazione giovanile è invece drammaticamente salito al 36%.
Una consistente parte dell’Annuario è dedicata all’industria manifatturiera ferrarese, che con i suoi 33mila occupati (24% dell’intera occupazione provinciale) rappresenta una delle poche note positive del nostro territorio, in quanto – nonostante la forte “selezione” di imprese avvenuta in questi anni di crisi – sono tutt’ora presenti aziende molto solide sul mercato mondiale.

“Varie ed eventuali”, giochi di parole di un giornalista arguto

da ufficio stampa Festina Lente Edizioni

Non si definisce scrittore bensì “scrivente”, e la differenza – ci tiene a sottolinearlo – non è solo lessicale ma sostanziale, Sergio Angeli, sarcastico giornalista che ha recentemente pubblicato il libro “Varie ed eventuali”, una divertente e arguta raccolta di aforismi, massime, epitaffi, calembour, nonsense e altri giochi di parole, presentata a Bologna, al Teatro Guardassoni dall’autore, con il presidente dell’Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna Antonio Farnè, l’attrice Paola Contini e il vignettista Fleo.
Se il titolo di un libro deve essere in sintonia con il contenuto, “Varie ed eventuali” bene si addice a questa raccolta di aforismi in cui si sorride su tutto o quasi.
“Varie ed eventuali” è infatti una formula, usata e abusata, praticamente presente a chiusura dell’ordine del giorno di quasi ogni tipo di riunione, sia questa quella del condominio o quella di una grande società per azioni, e sta ad indicare il momento in cui qualsiasi argomento può essere posto sul tappeto e liberamente discusso. Insomma, a farla breve, è l’estremo baluardo della democrazia.
Dunque nulla di più adatto a un repertorio di testi che, per quanto concisi e lapidari, toccano con ironia i più svariati aspetti del vivere sociale e delle umane inclinazioni.
Ricchi di sostanza ma poveri di parole e dunque, per la loro estrema stringatezza, adatti a una lettura al tempo stesso veloce ma saziante, la carica di umorismo di questi aforismi è un ottimo antistress per affrontare al meglio, cioè con un sorriso, questi nostri giorni, così dinamici e convulsi, per non dire frenetici, dove il tempo, a prescindere da ciò che si deve fare, per definizione scarseggia sempre.
Sorridere fa bene all’anima, saper sorridere, ridendo anche di noi stessi e dei nostri difetti, è una virtù preziosa da coltivare e a cui non bisogna rinunciare. Recenti fatti di cronaca ci hanno purtroppo fatto capire come umorismo e democrazia siano intrinsecamente legati e quali siano i rischi che una società o una cultura corrono quando si perde la capacità dell’ironia, e, se così è, mai come ora le “varie ed eventuali” non sono per nulla eventuali bensì essenziali per un cammino di civiltà.

Godibilissime e azzeccate infine le numerose illustrazioni a corredo di Alfio Leotta (Fleo).
“Varie ed eventuali. Aforismi, epitaffi, massime, calembour, nonsense e altri giochi di parole”, di Sergio Angeli e con le illustrazioni di Alfio Leotta (Fleo), è edito da Festina Lente Edizioni, ed è reperibile presso tutte le librerie di buona volontà o direttamente presso la casa editrice.

Sabato 31 gennaio con il Kenny Werner Trio riparte Ferrara in Jazz

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Dopo la consueta pausa invernale, sabato 31 gennaio (ore 21.30), il Jazz Club Ferrara riapre i battenti per altri tre mesi di grande jazz puntando i riflettori su uno dei migliori piano trio in circolazione: quello capitanato dal pianista statunitense Kenny Werner coadiuvato da due virtuosi del proprio strumento come Johannes Weidenmueller al contrabbasso e Ari Hoenig alla batteria.
Leader indiscusso del modern jazz sin dagli anni ’70, Kenny Werner (Brooklyn, 1951) è pianista, compositore e arrangiatore sopraffino. Le sue dita iniziano a premere i tasti del pianoforte ancora piccine tanto che, all’età di undici anni, Werner mette a segno il primo passaggio televisivo. Studia alla Manhattan School of Music, per poi perfezionarsi presso il Berklee College di Boston dove si distingue per una naturale attitudine all’improvvisazione che unita ad una spiccata sensibilità gli consentono di scandagliare differenti linguaggi musicali ampliandone fin da subito e con originale creatività i confini. Non a caso, all’inizio degli anni ’80, Werner entra a far parte della Village Vanguard Orchestra non solo come pianista, ma anche come compositore e arrangiatore. Questa importante esperienza lo conduce poi a comporre per altre formazioni di ampio respiro negli Stati Uniti come in Europa, mentre prendono contemporaneamente vita importanti collaborazioni con artisti del calibro di Charles Mingus, Joe Lovano, Ron Carter, Lee Konitz, Joe Henderson, Tom Harrell, John Scofield, Toots Thielemans…
Oltre ad essere stato alla guida di band comprendenti Paul Motian, Jack DeJohnette, Eddie Gomez, Dave Holland, Charlie Haden e Billy Hart, nel 2000 Werner forma il proprio inossidabile trio completato dal perfetto timing di Johannes Weidenmueller e dal drumming di un fuoriclasse come Ari Hoenig con cui realizza diverse registrazioni e numerose tournée in tutto il mondo, continuando ad affinare la propria ricerca che unisce musica e spiritualità.
Quincy Jones ha definitito Werner come la perfezione assoluta, un autentico concentrato di raziocinio e cuore che gli americani possono attualmente seguire anche sulle pagine del magazine Downbeat per il quale il pianista sta curando una rubrica intitolata “Lo Zen e l’arte del Jazz”; il Torrione offre invece la possibilità di sperimentare direttamente e “saggiamente” l’essenza del maestro attingendola tutta d’un fiato da meravigliosi nugoli di note…

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card e My Fe, se si accede al solo secondo set, prenotando la cena al wine bar)

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com
cell. + 39 339 6116217

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Kenny Werner Trio2

Sabato 31/01 sarà presentato il progetto giovani Spazio Marconi

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

E’ molto di più di uno spazio di aggregazione giovanile quello che sarà presentato in anteprima sabato 31 gennaio, alle ore 11, nella sala polivalente “San Pietro” di Palazzo Bellini. “Spazio Marconi” prende il nome dalla via in cui avrà sede e diventerà un vero e proprio centro polifunzionale dedicato alla creatività giovanile. L’Amministrazione Comunale infatti, nell’ottica della valorizzazione del patrimonio di idee giovanili promuove con “Spazio Marconi” un vero e proprio incubatore di idee, uno spazio che sarà auto-gestito dai giovani, all’interno del quale si potranno sviluppare la creatività individuale e la progettazione collettiva. Per conoscere tutti i dettagli dell’innovativo progetto, finanziato e patrocinato dal Comune di Comacchio, è stato pertanto convocato l’incontro pubblico di sabato 31 gennaio, al quale parteciperà Pietro Dioni dell’Associazione di promozione sociale “On/Off” di Parma, per raccontare l’esperienza già ben avviata di una fab-lab, che sta progettando, tra le altre cose, prototipi d’azienda. All’incontro saranno presenti anche il Sindaco Marco Fabbri, l’Assessore alla Cultura Alice Carli e il dirigente del Settore Cultura, Sport e Turismo, Roberto Cantagalli. La partecipazione all’incontro pubblico è naturalmente gratuita.

Copparo – Fondo Sociale Idrico

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

A seguito della nuova normativa sulla’’Isee, è stato prorogato fino al 28 febbraio prossimo il fondo sociale idrico, che permette ai cittadini con Isee inferiore ai 10.000 euro di usufruire del bonus idrico, cioè avere uno sconto sui costi di consumo dell’acqua. Per ottenere questo bonus è sufficiente presentarsi al Centro Servizi per il Cittadino in via Roma 26 con la fattura del Cadf e la dichiarazione Isee 2015.
Per informazioni Centro Servizi per il Cittadino – Urp 0532 864680.

“Ferrara non dimentica” un videoclip per festeggiare i settant’anni dalla liberazione

da: ufficio stampa di Stefano Muroni

“Ferrara non dimentica”, è questo il titolo del videoclip pensato in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione. Il progetto verrà realizzato nei prossimi giorni in città; successivamente sarà presentato su Telestense e diffuso sul web. L’idea di questa sorta di spot sociale o “pubblicità progresso” è nata dai fratelli Giuseppe e Stefano Muroni. Mentre il primo ha firmato la sceneggiatura del clip, il secondo ne sarà protagonista.
Dietro la macchina da presa ci sarà Marco Cassini che torna nel Ferrarese dopo essersi occupato della regia del film “La notte non fa più paura – Terramotati”, attualmente in fase di post produzione, e del quale Stefano è protagonista. “Credo sia uno spot anticonformista, poco legato alle “solite” pubblicità che la tv spesso ci vende. Partendo dagli avvenimenti storici – spiega l’attore – abbiamo puntato soprattutto sull’emotività e sulle sensazioni cercando di creare un’opera d’arte in grado di toccare la sensibilità delle persone. Viviamo in un’epoca dove rimuoviamo tutto, perché ricordare spesso fa male oppure dimenticare fa comodo ad alcuni. Spero – conclude Stefano Muroni -con questo breve videoclip di far conoscere quello che è avvenuto a Ferrara e in Italia durante la guerra, soprattutto ai giovani:  questo progetto l’abbiamo pensato prima di tutto per le nuove generazioni”.

di Marco Cassini
Con Stefano Muroni
Sceneggiatura Giuseppe Muroni

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Consegna ufficiale al Comune di Ferrara del certificato ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi.

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Presentazione della programmazione culturale 2015

Giovedì 29 gennaio alle 15, nella sala di Consiglio comunale (piazza Municipio 2 – FE), avrà luogo la consegna ufficiale al Comune di Ferrara del certificato ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi. Nel corso dell’incontro sarà anche presentata la programmazione degli eventi promossi dall’Unità Organizzativa Manifestazioni Culturali per l’anno 2015. All’appuntamento in residenza municipale parteciperanno, tra gli altri, il sindaco Tiziano Tagliani, il vicesindaco e assessore comunale alla Cultura e Turismo Massimo Maisto, il direttore operativo Moreno Tommasini e la responsabile dell’Unità Operativa Manifestazioni Culturali e Turismo del Comune Maria Teresa Pinna.

L’incontro verrà trasmesso in diretta streaming audio video sulla pagina del servizio ConsiglioWeb del Comune di Ferrara all’indirizzo internet “http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472

Il sistema di gestione sostenibile degli Eventi in conformità alla norma Internazionale ISO 20121

Il Comune di Ferrara da Novembre 2014 è certificato Iso 20121 per la gestione e il coordinamento degli eventi organizzati sul proprio territorio. La cifra distintiva degli eventi consiste nel porre in relazione il patrimonio monumentale, architettonico, urbanistico e paesaggistico che ci viene tramandato dall’epoca rinascimentale, con una cura attenta alla loro sostenibilità, sia in relazione alla salvaguardia dell’ambiente e della cornice secolare nella quale sono inseriti, sia per garantire la fruizione a tutti quanti i cittadini e i visitatori della nostra città. Ferrara città d’arte, di cultura e di eventi che creano ricchezza sia materiale che immateriale per la città. Una sperimentazione che porta i primi frutti.

Il percorso di certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi del Comune di Ferrara”

Da diversi anni l’Amministrazione Comunale di Ferrara lavora ed investe per affermare, consolidare e promuovere l’identità di Ferrara come città di grandi eventi.

L’amministrazione organizza direttamente solo alcune iniziative, ma patrocina, finanzia e coordina un consistente numero di manifestazioni organizzate dalle diverse realtà culturali locali.

Gli attori dell’iter organizzativo delle manifestazioni promosse in città sono, da un lato, le associazioni culturali, le aziende di organizzazione eventi, le associazioni sportive o di promozione sociale e dall’altro, con un ruolo di governo e coordinamento, il Comune di Ferrara.

L’Amministrazione si distingue per un impegno continuo sui temi della sostenibilità: dal 2010 è certificata ISO 14001 ed aderisce al progetto: Zero Waste Rete Adriatica di eventi e festival.

Nel tempo l’amministrazione ha premiato i progetti di eventi che promuovessero, accanto ad un programma culturale di livello, una fattiva sostenibilità ambientale,economica e la garanzia della rimozione delle barriere architettoniche che impedivano l’accesso ai disabili motori.

L’Assessorato alla cultura, sin dal 2010, ha previsto per gli organizzatori delle prescrizioni chiare e cogenti in materia di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Tra i primi ad applicare le prescrizioni previste dall’Amministrazione e a spingersi in percorsi più articolati di sostenibilità: ilFerrara Buskers FestivalInternazionale a Ferrara e Ferrara Sotto le Stelle.

Il Ferrara Buskers Festival per primo ha potuto fregiarsi del titolo di eco festival. Le buone prassi organizzative messe in campo dal Comune di Ferrara hanno nel tempo incentivato l’alta direzione ad un ragionamento più strutturato e l’hanno invitata a riflettere sull’opportunità di dotarsi di un sistema di gestione sostenibile degli eventi, affinché la buona pratica diventasse procedura chiara e replicabile.

Il percorso di certificazione ISO 20121

A dimostrazione dell’interesse per i temi della sostenibilità che si è andato creando attorno alle manifestazioni, grazie agli stimoli proposti dall’amministrazione comunale, dal 2013 si sono attivati diversi percorsi paralleli quali:

  • la certificazione ISO 20121 del Associazione Ferrara Buskers Festival, nel 2013

  • L’approvazione della politica di gestione sostenibile degli eventi in conformità alla norma ISO 20121 del Comune di Ferrara

  • Lo sviluppo di un sistema di gestione sostenibile di tutte le manifestazioni promosse dal Comune di Ferrara, volto all’ottenimento della certificazione 20121. Sistema integrato ai sistemi qualità 9001 e 14000 di cui l’ente si è dotato.

  • La certificazione ISO 20121 dell’Associazione Internazionale a Ferrara.

  • Il perfezionamento del Sistema ISO 20121 del Comune di Ferrara e il Certificato ISO 20121.

Ad oggi ogni organizzatore di manifestazioni coordinate dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara ha l’obbligo di sottoscrivere la politica di gestione sostenibile degli eventi del Comune, la Politica Ambientale e di rispettare un set di requisiti che propongano un livello minimo garantito di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Ogni organizzatore è sottoposto a verifica circa lo stato di attuazione delle prescrizioni in materia di sostenibilità ambientale, economica e sociale da parte dell’Amministrazione. Nell’ottica di un processo di miglioramento continuo, nel tempo si procederà ad arruolare a sistema tutte le manifestazioni coordinate dal Comune di Ferrara. Un metodo di lavoro più efficace e funzionale agli obiettivi dell’Amministrazione Comunale e degli organizzatori di eventi.