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Da: Convegno Dat – Notai di Ferrara

Cos’è cambiato in Italia con l’approvazione della legge sul fine vita? Che cosa sono le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)? Quali trattamenti medici riguardano? Come si affrontano temi profondi, legati alla vita e alla morte? Tante questioni, che mettono a confronto diritto e scienza, medicina e letteratura, psicologia e sociologia, perché la materia del testamento biologico riesce a racchiudere, forse più di altre, differenti campi e molte discipline. Queste e molte altre sono le domande alle quali si vuole dare risposta con il convegno ‘DAT: Disposizioni anticipate di trattamento. Il diritto di scegliere, il dovere di informare’, organizzato dal Collegio Notarile di Ferrara venerdì 30 novembre 2018 alle ore 15 al Ridotto del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ di Ferrara. Il Convegno, con il patrocinio del Comune di Ferrara e la collaborazione della libreria IBS+Libraccio di Ferrara, è promosso all’interno del più ampio percorso de ‘I notai con la città’, iniziativa che mira a far conoscere tematiche giuridiche di attualità, rivolgendosi non solo ai professionisti del settore, ma anche a tutte quelle persone che vogliano informarsi e approfondire il diritto attraverso il supporto e l’interpretazione di specialisti della materia.

IL CONVEGNO – Per capire le diverse implicazioni che nuova normativa comporta (la legge n. 219 del 22 dicembre 2017, più comunemente nota come la legge sul testamento biologico), i notai di Ferrara si rivolgono alla città. “Come già avvenuto in passato con altre iniziative – spiega Giuseppe Giorgi, Presidente del Consiglio Notarile di Ferrara – i notai ferraresi intendono dare il loro contributo fornendo un apporto concreto su temi giuridici d’interesse collettivo, attraverso iniziative di approfondimento su questioni rilevanti e di attualità”. Solo qualche anno fa, infatti, il Collegio ferrarese aveva proposto un convegno sui vincoli di legge imposti al patrimonio artistico-culturale. “Da notai siamo chiamati a dare risposte a problematiche di carattere giuridico e sociale – continua il notaio Giorgi – anche attraverso incontri di carattere pubblico e sociale, gratuiti per la cittadinanza”.

Durante il pomeriggio del convegno, saranno sei i professionisti a fare chiarezza sulla legge che tratta del consenso informato e delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT). L’incontro al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara, infatti, coinvolgerà diverse professionalità – operanti in differenti ambiti – chiamate dal Collegio Notarile di Ferrara per approfondire la tematica sotto diversi aspetti. L’obiettivo è affrontare sia dal punto di vista giuridico che da quello medico e psicologico le sfide, i dubbi, i diritti legati al testamento biologico, materia oggetto di discussione da decenni in Italia e che ancora divide il sentire civile del Paese, anche dopo la promulgazione della legge n. 219 del 22 dicembre 2017.

IL PROGRAMMA – Dopo i saluti del notaio Giuseppe Giorgi, Presidente del Consiglio Notarile di Ferrara, il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e il notaio Valentina Rubertelli, Consigliere Nazionale del Notariato, si entra nel vivo del convegno con “Mors mea, vita mea: il fine-vita e la Costituzione” del costituzionalista Paolo Veronesi, professore associato del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Ferrara, intervento che si concentra sul modo in cui è andato delineandosi, nel nostro ordinamento, l’approccio giuridico al fine-vita. A seguire “DAT: approccio tecnico medico legale” in cui Rosa Maria Gaudio, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara, affronta nello specifico gli aspetti più tecnici della nuova disciplina. Spetta al notaio bolognese Marco Saladini Pilastri, rappresentante del Notariato nella Commissione Interdisciplinare in materia di DAT gestita dall’Assessorato alla Sanità della Regione, spiegare “Il ruolo del notaio nella redazione delle DAT”, mentre la psicoterapeuta Giusi Di Donato analizza tutto quello che c’è – tra cure palliative e temi etici – “Al di là del diritto di vivere e morire”, ovvero le implicazioni che la legge 219 del 2017 pone sulle scelte di ognuno riguardo la propria esistenza. Successivamente la giornalista, autrice ed esperta in comunicazione istituzionale Camilla Ghedini racconta de “Le parole che informano tra paura di scriverle e paura di leggerle”. A un suo libro, INTERRUZIONI, si è ispirato l’omonimo spettacolo teatrale, il primo in Italia sul testamento biologico che debutterà a Milano il 16 novembre. Chiude il convegno Paolo Crepet, famoso psichiatra, sociologo e scrittore, con “Diritto alla vita, diritto alla morte”. A coordinare gli interventi è Pierluigi Masini, giornalista e scrittore.

CONVEGNO APERTO – Per la prima volta, inoltre, il Notariato ha deciso di aprire le iscrizioni al Convegno non solo ai notai. Notai, avvocati, giuristi, giornalisti, scrittori, medici e psicologi, ma anche cittadini desiderosi di capire le diverse implicazioni che nuova normativa comporta possono partecipare gratuitamente all’incontro.

CREDITI FORMATIVI – La partecipazione al convegno è valida ai fini del riconoscimento dei crediti formativi professionali (per notai, avvocati, medici e giornalisti su piattaforma Sigef).

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI – Il convegno si terrà al Ridotto del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’, in corso Martiri della Libertà 5 (Ferrara). L’evento è aperto al pubblico e a ingresso libero. Disponibilità limitata di posti: per poter partecipare al convegno è necessario iscriversi entro venerdì 23 novembre scrivendo al Consiglio Notarile di Ferrara (consiglioferrara@notariato.it). Per maggiori informazioni: 0532.200196.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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