Tempo di lettura: 4 minuti
Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 40 mila tamponi eseguiti, 2.040 nuovi positivi, di cui 834 asintomatici. Vaccinazioni: oltre 400 mila dosi somministrate
Il 94,1% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 42,4 anni. 44 i decessi. Online il report settimanale sull’andamento del contagio in regione. Al personale scolastico somministrate ad oggi quasi 5mila dosi AstraZeneca dai medici di base, campagna che si avvia ad andare a regime
Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 265.214 casi di positività, 2.040 in più rispetto a ieri, su un totale di 40.171 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 5%.Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su. Da ieri, 1° marzo, sono iniziate le prenotazioni anche per gli anziani con età compresa tra 80 e 84 anni.
Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-
Alle ore 14 di oggi sono state somministrate complessivamente 402.599 dosi; sul totale, 140.910 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Per quanto riguarda il personale scolastico, docente e no, ad oggi sono state somministrate dai medici di base 4.830 dosi AstraZeneca, per una campagna che si avvia ad andare a regime.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 834 sono asintomatici, individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 554 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 625 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,4 anni.
Sugli 834 asintomatici, 361 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 39 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 26 con gli screening sierologici, 6 tramite i test pre-ricovero. Per 402 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 791 nuovi casi e Modena (310); poi Reggio Emilia (163), Rimini (136), Cesena (124), Imola (101), Ravenna (98), Ferrara (87) e Forlì (87). Seguono Parma (74) e Piacenza (69).
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 21.921 tamponi molecolari, per un totale di 3.434.170. A questi si aggiungono anche 754 test sierologici e 19.050 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 407 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 208.757.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 45.847 (+1.589 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 43.132 (+1.483), il 94,1% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 44 nuovi decessi: 2 a Piacenza (un uomo di 89 e una donna di 94 anni) anni); 4 nella provincia di Parma (tre uomini di 82, 79 e 69 anni e una donna di 92 anni); 2 nella provincia di Reggio Emilia (due uomini di 81 e 77 anni); 6 nella provincia di Modena (due uomini di 89 e 78 anni e quattro donne, rispettivamente di 95, 88, 83 e 60 anni); 19 in provincia di Bologna (undici uomini di cui tre di 89 anni, 2 di 87, uno di 86, 85, 81, 80, 69 e 67 anni e otto donne di 96, 92, 91, 88, 83, 80, 71 e 67 anni); 3 nel ferrarese (tre uomini, rispettivamente di 84, 81 e 74 anni) e 3 nel ravennate (tre donne di 96, 94 e 81 anni). Poi 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 71 anni) e, infine, 4 nel riminese (un uomo di 97 anni e tre donne di 90,84 e 83 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.610.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 239 (+3 rispetto a ieri), 2.476 quelli negli altri reparti Covid (+103).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti:10 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 12.a Parma (-1), 18 a Reggio Emilia (invariato), 51 a Modena (invariato), 67 a Bologna (+3), 20 a Imola (invariato), 24 a Ferrara (invariato), 10 a Ravenna (invariato), 4 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (invariato) e 17 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.114 a Piacenza (+69 rispetto a ieri, di cui 38 sintomatici), 18.126 a Parma (+74, di cui 37 sintomatici), 33.671 a Reggio Emilia (+163, di cui 102 sintomatici), 46.335 a Modena (+310, di cui 207 sintomatici), 54.678 a Bologna (+791, di cui 674 sintomatici), 9.426 casi a Imola (+101, di cui 87 sintomatici), 15.277 a Ferrara (+87, di cui 79 sintomatici), 20.118 a Ravenna (+98, di cui 36 sintomatici), 10.048 a Forlì (+87, di cui 19 sintomatici), 12.286 a Cesena (+124, di cui 87 sintomatici) e 25.136 a Rimini (+136, di cui 37 sintomatici).
ll Report settimanale sull’andamento dell’epidemia in regione è disponibile al link https://bit.ly/3uFFxEa /
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo, prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..
Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani, solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.
Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Francesco Monini
[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.
[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
L'INFORMAZIONE VERTICALE