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Da: Regione Emilia-Romagna

Ora il servizio torna anche agli oltre 400 sportelli presenti sul territorio. L’assessore Salomoni: “Il lockdown ha dato a molti cittadini un’occasione in più per avvicinarsi alle nuove tecnologie e alle opportunità del mondo digitale. Ora si torna progressivamente alla normalità”

Più che raddoppiato il numero di identità digitali rilasciate da Lepida da febbraio ad oggi, che sono passate dalle 136.688 alle attuali 300.000. La differenza ammonta a quasi 160.000 nuove identità che sono state rilasciate, sia per conversione di altre credenziali che attraverso il riconoscimento da remoto, via webcam.

“E’ stato importante mettere a disposizione questo servizio da remoto durante la quarantena, per evitare ai cittadini gli spostamenti non indispensabili- ricorda l’assessore regionale all’Agenda digitale, Paola Salomoni-. Questo periodo di necessaria chiusura è stato utile a molti anche per avvicinarsi alle nuove tecnologie e conoscere le possibilità che il digitale offre. Adesso si può tornare con cautela alla normalità, e richiedere la propria identità digitale attraverso gli sportelli sul territorio”.

Durante il lockdown legato al coronavirus, Lepida ha messo a disposizione oltre 40 dipendenti, normalmente impegnati in altre attività di sportello momentaneamente chiuse, per consentire questo tipo di riconoscimento. Oggi il personale aggiuntivo è tornato ai servizi di provenienza e il riconoscimento on line, essenziale durante la quarantena, sta comunque garantendo lo smaltimento delle richieste già pervenute e ancora pendenti, mentre le nuove richieste sono ammesse in misura limitata.

Tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna che non hanno ancora l’identità digitale SPID possono ora recarsi presso uno degli oltre 400 sportelli fisici presenti sul territorio. Questo vale anche per chi ha richiesto il riconoscimento on line e deve completare le operazioni di rilascio della propria identità SPID LepidaID. Una rete che sarà ulteriormente ampliata, poiché altri 41 enti hanno dato la disponibilità a supportare Lepida nelle procedure necessarie al rilascio dell’identità digitale SPID.

Lepida è fornitore di identità digitali SPID su mandato di Regione Emilia-Romagna e dei suoi soci, dall’inizio del 2019, a seguito dell’ottenimento dell’accreditamento AgID e la stipula della relativa Convenzione a fine 2018. Lepida è attualmente il quarto IdP SPID dei nove operanti in Italia in termini di identità rilasciate.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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