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La Regione estende l’integrazione tariffaria, l’assessore Donini: “Bus gratis anche per chi ha già rinnovato l’abbonamento al treno”

La misura in vigore dal 1^ settembre si allarga anche ai cittadini che hanno fatto l’abbonamento al servizio ferroviario regionale in questi mesi. Risparmio fino a 180 euro l’anno per quasi 60 mila pendolari, in gran parte lavoratori e studenti

Bologna – Bus gratis anche per chi l’abbonamento al treno lo ha già, avendolo rinnovato in questi mesi. La notizia arriva dall’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, nel corso della diretta Facebook organizzata dalla Regione nella quale ha risposto alle domande dei cittadini sull’integrazione tariffaria treno-bus che entrerà in vigore dal prossimo 1 settembre: a partire da quella data, infatti, chi si abbonerà al servizio ferroviario regionale (annuale o mensile che sia) potrà viaggiare gratuitamente sugli autobus di 13 città dell’Emilia-Romagna (i 9 capoluogo di provincia più Carpi, Imola e Faenza). Un beneficio per i pendolari, in gran parte lavoratori e studenti, che verrà esteso, allargandosi anche a chi l’abbonamento lo ha già fatto.
“Le persone che in questi mesi hanno rinnovato l’abbonamento possono stare tranquille- ha spiegato Donini- anche per loro il bus sarà gratis. Nelle prossime settimane spiegheremo con esattezza le modalità di rimborso ma posso già anticipare che le quote mensili dell’abbonamento fatto prima del 1^ settembre saranno restituite. È un provvedimento che riguarda circa mille persone, per il quale abbiamo già la copertura finanziaria. Dobbiamo solo mettere a punto la procedura tecnica. In questo modo- prosegue- abbiamo cercato di non penalizzare nessuno, proprio perché riteniamo indispensabile premiare la mobilità sostenibile puntando sul trasporto pubblico locale e venire incontro alle esigenze dei cittadini che ogni giorno, sempre di più, in Emilia-Romagna scelgono di muoversi coi mezzi pubblici e non con l’auto privata”.

Dunque, chi dal 1^ settembre validerà l’abbonamento potrà viaggiare gratuitamente sugli autobus urbani della città sia di partenza che di destinazione grazie a “Mi muovo anche in città”, l’integrazione tariffaria tra treno e bus destinata a chi possiede un abbonamento ferroviario annuale o mensile.

Da segnalare che l’integrazione tariffaria è valida anche per gli abbonamenti con destinazione o partenza da una delle 13 città indicate e arrivo o partenza da fuori regione (ad esempio Piacenza-Milano) a condizione di avere la residenza in Emilia-Romagna.

Nel corso della diretta è stato ricordato che l’abbonamento andrà validato ogni volta che il titolare salirà sul bus per mantenere la tracciabilità e per rispettare la norma che ha carattere nazionale.

Nonostante l’estensione della misura a chi ha già rinnovato l’abbonamento, per chi ha abbonamenti in scadenza in luglio e agosto è consigliabile farne uno mensile in questi due mesi e comunque far partire quello annuale o mensile dal prossimo 1^ settembre.

Come funziona “Mi muovo in città”

Chi possiede un abbonamento ferroviario annuale e mensile sopra i 10 chilometri, validato dal prossimo 1^ settembre e con partenza e/o destinazione da una delle 13 città dell’Emilia-Romagna con più di 50mila abitanti, potrà viaggiare gratuitamente sui bus urbani delle stesse città. Si tratta di: Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Cesena, Forlì, Rimini, Carpi, Faenza, Imola.

In totale sono 58mila gli abbonati che godranno dell’integrazione tariffaria treno/bus urbano. In gran parte si tratta di abbonamenti ferroviari con partenza e/o destinazione da una delle 13 città, ai quali si aggiungono circa 8mila abbonamenti al servizio ferroviario che usufruiscono dell’integrazione al servizio urbano (oggi a pagamento) che risparmieranno fino a 180 euro all’anno a seconda della città su cui usufruiscono dell’integrazione. Gli abbonamenti annuali e mensili dovranno essere caricati sulla tessera “Mi muovo” emessa dalle aziende del trasporto pubblico locale oppure sulla tessera “Unica” emessa da Trenitalia.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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