Skip to main content

A Roma la firma dell’accordo sulla Demm, nuova proprietà e salvi tutti i posti di lavoro. Bonaccini: “Una lunga battaglia dei lavoratori e delle istituzioni per una soluzione a vantaggio del territorio. Regione pronta a sostenere anche il percorso di rilancio industriale”

Al ministero dello Sviluppo economico l’assessore regionale Palma Costi alla sigla dell’intesa sulla storica azienda meccanica di Alto Reno Terme (Bo), che vede l’ingresso del Gruppo Certina: “Abbiamo restituito un futuro all’azienda, grazie all’impegno di Regione, Comune e Città metropolitana e al senso di responsabilità di lavoratori e sindacati. Ora subito un piano industriale e nuovi investimenti”. L’accordo firmato da impresa e organizzazioni sindacali sarà ora sottoposto al voto dei lavoratori

Bologna – “Siamo di fronte a una svolta. Questa è una tappa importante in primo luogo per i lavoratori e il territorio, dopo una lunga battaglia condotta insieme da sindacati e istituzioni locali, nella quale come Regione abbiamo premuto fin dall’inizio per la ricerca di un nuovo soggetto industriale, oltre al sostegno necessario ai lavoratori e alle lavoratrici della Demm. La continuità produttiva e la garanza dei posti di lavoro erano e restano obiettivi vitali per una realtà fondamentale del nostro Appennino. E adesso la Regione intende continuare a fare la sua parte per il rilancio dell’azienda: noi, infatti, di fronte a un serio e credibile piano industriale ci siamo e ci saremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione, così come abbiamo sempre fatto sinora”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, soddisfatto per l’intesa fra sindacati e azienda siglata oggi a Roma al ministero dello Sviluppo economico, che conclude la vertenza della Demm di Alto Reno Terme, storica azienda di ingranaggi dell’appennino bolognese che occupa 184 lavoratori, intesa che sarà sottoposta al voto dei lavoratori.

La Regione Emilia-Romagna era presente al tavolo nella Capitale con l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi, assieme alla vice sindaca di Alto Reno Terme, Elena Gaggioli, e la Città metropolitana di Bologna. “Fin dall’inizio- sottolinea al termine dell’incontro, l’assessore regionale- siamo stati parte attiva in tutta questa lunga e difficile vertenza. Il nostro unico obiettivo, insieme al Comune e alla Città metropolitana di Bologna, è sempre stato quello di salvaguardare l’occupazione e il sito produttivo. In questi anni siamo stati al fianco dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali perché convinti del valore e dell’importanza che questa azienda ha per il territorio e la sua comunità. Rappresentanti dei lavoratori e sindacati che raggiungendo l’accordo con il Gruppo Certina hanno ancora una volta dimostrato un grado di responsabilità singola e collettiva, anche a fronte di sacrifici a loro richiesti, che ha permesso alla Demm di avere un futuro. Positivo che Certina abbia assunto tutti i lavoratori, pur a fronte di nuovi ammortizzatori sociali”.

La Regione Emilia-Romagna, con le altre Istituzioni e i lavoratori, attende ora un piano industriale di rilancio del sito produttivo in grado di reggere le sfide competitive che il mercato impone. “Ci aspettiamo investimenti in grado di ammodernare la struttura- prosegue Costi- ma soprattutto un piano che faccia perno su innovazione e ricerca, unici veri strumenti di rilancio. A fronte di un piano industriale che abbia una prospettiva produttiva e occupazionale e di progetti di sviluppo, la Regione farà la sua parte grazie agli strumenti già in nostro possesso, a partire dalla legge 14 sull’attrattività di investimenti, o attraverso accordi per l’innovazione del ministero dello Sviluppo economico, in analogia a quanto già fatto per altre imprese. Così come forniremo ai lavoratori e al nuovo Gruppo i gli strumenti necessari in materia di formazione a supporto dei processi di cambiamento che un passaggio di proprietà inevitabilmente presenta”.

Infine, conclude l’assessore regionale, “così come abbiamo fatto fino ad ora, continueremo, assieme alle istituzioni locali e al ministero dello Sviluppo economico, a seguire l’azienda per garantire il rispetto e l’attuazione dell’accordo siglato. Anche in questa crisi industriale, i lavoratori e le rappresentanze sindacali, assieme alle Istituzioni, hanno fatto la differenza nel preservare il tessuto industriale del nostro territorio. La Regione- chiude Costi- è quotidianamente impegnata affinché la condotta delle imprese nei confronti dei territori e delle comunità locali sia pienamente responsabile e consapevole delle ricadute economiche e sociali delle scelte e delle politiche industriali”.

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
Seguici su Twitter (@RegioneER), Facebook (@RegioneEmiliaRomagna) e Telegram (@ERnotizie, @ERcomunicati, @PresidenteER)
Segreteria di redazione tel. 051 5275490

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it