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Da: Ufficio Stampa

Sistemazione di frane, versanti, fiumi, ripristino di strade e opere idrauliche nelle aree colpite nel biennio 2017-2018, oltre a interventi attesi da tempo come la cassa di espansione del Senio, nel ravennate, e quella del Baganza, nel parmense, che andrà in appalto. L’assessore Gazzolo: “Messo in campo un impegno straordinario per rispettare i tempi fissati dal Consiglio dei Ministri. Ora ci attende un grande lavoro per avviare tutte le opere: serve più personale per la p rogettazione, il Governo mantenga la promessa di autorizzare nuove assunzioni”

Bologna – Opere idrauliche, frane, versanti e fiumi, difesa della costa, strade interrotte da dissesti. Sono oltre 700 i cantieri per la sicurezza del territorio pronti ad aprire nel 2019 in Emilia-Romagna, per un investimento di 147 milioni di euro: 60 saranno in provincia di Ferrara, per oltre 10,2 milioni di euro.

Due le linee d’azione: perla manutenzione e la difesa del suolo, la prevenzione del rischio idrogeologico in tutte le province, da Piacenza a Rimini, in arrivo 196 lavori per 26 milioni e mezzo di euro; per la risposta alle emergenze nelle areedanneggiate dal maltempo, più di 500 interventi per oltre 120 milioni.

Di questi, in particolare, la Regione ha definito in tempi record il nuovo piano da 244 interventi, per 38 milioni di euro,destinati a proseguire e chiudere i lavori in seguito agli eventi meteo eccezionali per i quali, tra il 2017 e il 2018, è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Fondi che rientrano nella prima tranche, per l’anno in corso, del finanziamento triennale di 135 milioni complessivi assegnati dal Governo all’Emilia-Romagna a fine febbraio nell’ambito del programma ‘Proteggi Italia’. Entro 10 giorni, il Dipartimento nazionale di protezione civile dovrà approvarlo per rendere operative le risorse, far partire le attività di progettazione e appalto e arrivare a settembre all’apertura dei cantieri. 244 interventi messi nero su bianco nell’arco di nemmeno tre settimane dallo stanziamento delle risorse da parte dell’esecutivo nazionale.

A disposizione anche 11 milioni per rispondere con oltre 130 interventi alle criticità aperte da piogge, mareggiate e venti forti che hanno interessato il territorio regionale tra il 27 ottobre e il 5 novembre 2018. In questi giorni è in corso la definizione dell’elenco analitico dei cantieri.

“L’Emilia-Romagna è pronta- afferma Bonaccini- e fa la sua parte. Qui gli interventi si portano avanti e i cantieri aprono, che si tratti di opere finanziate con fondi regionali o statali. Peraltro, appunto, intervenendo nei territori anche nell’ambito di un piano triennale più complessivo concordato con il Governo. Ma siamo ancora dentro una logica emergenziale, certo importante perché andiamo a ricucire le ferite lasciate da eventi sempre più violenti e frequenti, ma che a maggior ragione richiedono misure strutturali, quindi azioni di cura e manutenzione che innalzino prevenzione e sicurezza. E su questo voglio ricordare che attendiamo ancora risposte dal Governo stesso sul piano di interventi strutturali per 180 milioni di euro inviato a Roma. Lo ribadisco ancora una volta: è una questione di volontà politica- chiude il presidente della Regione-: se la volontà politica c’è, le opere partono e l’Emilia-Romagna è pronta, né intende fermarsi”.

“Il grande impegno di tutte le strutture e dei collaboratori regionali, che ringrazio, ha permesso di chiudere il Piano da 38 milioni in tempi davvero rapidi: un pacchetto molto consistente di finanziamenti composto in soli 20 giorni, nel rispetto della scadenza fissata dal Governo. E’ questa la prima sfida vinta, proprio perché in Emilia-Romagna si mantengono costantemente aggiornati il quadro delle criticità aperte, la definizione delle priorità e la programmazione degli interventi: un lavoro costante e silenzio, ma fondamentale e che ora ha dato i suoi frutti- sottolinea Gazzolo-.Adesso ci attende una seconda sfida: far partire entro settembre tutti i cantieri, pena la perdita delle risorse. Ci riusciremo, ma serve più personale. Il premier Conte ha promesso una norma specifica sulle assunzioni, per la quale già sabato pomeriggio la Conferenza delle Regioni ha espresso parere favorevole. Ora l’impegno del presidente del Consiglio deve trovare conferma nei fatti. Quando si parla di sicurezza del territorio e di chi lo vive tutte le risorse devono essere investite, fino all’ultimo euro”.

Gli altri interventi al via nel 2019
Oltre al pacchetto di lavori da 38 milioni, nel corso dell’anno prenderanno il via oltre 120 altri interventi di protezione civile già finanziati e programmati dalla Regione, per 71 milioni e 420 mila euro.

Forte è anche l’impegno sul versante della prevenzione del rischio idrogeologico, per opere strutturali, attività di cura e manutenzione di versanti, fiumi e opere di difesa della Costa. In tutto, nel 2019 prenderanno il via 196 lavori per 26,5 milioni di euro.

Dalle Casse di Senio e Baganza al nodo idraulico Secchia-Panaro: opere e fondi nei territori, da Piacenza a Rimini
Nel complesso, la copertura degli oltre 700 cantieri previsti interessa tutte le province.

Nel modenese, 51 interventi per circa 53 milioni 940 mila euro, dei quali oltre 32 milioni a cura di Aipo per continuare le opere di messa in sicurezza del nodo idraulico Secchia, Panaro, Naviglio dopo l’alluvione del 2014.

In provincia di Parma, 115 progetti per quasi 12 milioni 800 mila euro, a cui si aggiungerà l’appalto per la realizzazione della cassa di espansione del Baganza per 55 milioni di euro e quindi un totale complessivo di risorse di quasi 68 milioni.

Nella provincia di Reggio Emilia partiranno 85 progetti per poco più di 12 milioni 750 mila euro; quindi Rimini (73 progetti, circa 11 milioni e mezzo), Forlì-Cesena (87 interventi, oltre 11 milioni), Ravenna (18 milioni e 700 mila euro, 44 cantieri tra cui la realizzazione della Cassa di espansione del Senio per 8,5 milioni), Ferrara (60 interventi, oltre 10,2 milioni) e Bologna (61 interventi, per più di 9 milioni, tra cui gli importanti interventi sul nodo idraulico della pianura nord con l’installazione di un ulteriore sistema di pompaggio all’impianto del Conte, a Sala Bolognese – 1,6 milioni – e la manutenzione straordinaria del Reno e dei suoi affluenti per 2 milioni e 150 mila euro). Nel piacentino, dove a tre anni e mezzo dall’alluvione sono già stati investiti 33 milioni di euro, si prevedono ulteriori 48 interventi, per quasi 6 milioni e mezzo di euro.

Il maltempo del biennio 2017-2018
Gli interventi finanziati con 51 milioni, andranno a coprire gli interventi nei territori colpiti dal maltempo nel biennio 2017-2018. Si tratta, nel dettaglio, delle trombe d’aria e venti fortissimi che tra luglio e agosto 2017 hanno imperversato nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Ferrara, a cui sono seguiti, tra l’8 e il 12 dicembre, il gelicidio in Appennino e le piogge intense nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena, con l’alluvione del Parma a Colorno (Pr), dell’Enza a Brescello (Re) e del Secchia a Campogalliano (Mo).

Nel 2018 di nuovo forti piogge e nevicate nei mesi di febbraio e marzo hanno provocato frane e molti danni in collina e montagna in tutte le province, eccetto Ferrara. Poi, tra il 27 ottobre e il 5 novembre, una nuova ondata di maltempo ha causato danni in tutto il territorio regionale.

Ferrara
Nel ferrarese entro settembre si apriranno 18 interventi per un totale di oltre 1,8 milioni di euro. L’opera più consistente è quella prevista a Berra, località Coronella Stremendi: sul Po si realizzerà un bancone per evitare il pericolo di fontanazzi per 650mila euro. Altri 230mila euro saranno investiti a Codigoro per il ripristino dell’argine sinistro del Po di Volano.
A Ferrara (Correggio) con 270mila euro il Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara realizzerà un intervento di ripresa frane sul Canale Fossetta Val D’Albero, a lato della via Fossetta. A Comacchio – Lido degli Estensi l’amministrazione comunale provvederà al consolidamento e messa in sicurezza del canale delle Vene, in via Torino, per 200mila.
Ad Argenta per il ripristino della golena sinistra a protezione dell’argine del fiume Reno saranno destinati 170mila euro. A Boara il Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara procederà con un Intervento di ripresa frane sul Canale Conca a lato della via della Sbarra.
Seguono interventi minori come a Copparo – Formignana, dove il Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara realizzerà un intervento di ripristino frane sul Canale Prato Spino, nei pressi dell’impianto Vigheldo (46.200 euro).
Sempre lo stesso Consorzio interverrà a Ferrara per la ripresa di frane sul Canale Barchetto, a lato della via Gramicia, all’altezza della fine della canaletta (38.200 euro).
A Massa Fiscaglia l’amministrazione comunale sarà impegnata nei seguenti lavori: ripristino e messa in sicurezza della viabilità pubblica mediante taglio, rimozione, smaltimento alberature (14.571 euro); messa in sicurezza e ripristino copertura cimitero in località Migliarino (6.102,94); messa in sicurezza del tetto del cimitero di Migliaro (4.685,90); sempre a Migliaro sarà riparata la perdita nel coperto del teatro comunale “Meveri” (2.320 euro) e sarà eseguito un intervento urgente di messa in sicurezza e ripristino vetri finestre palestra scuola primaria B. Fabbri (1.546,40). A Mesola sarà eseguito il ripristino dei tratti di recinzione danneggiati a causati dalla caduta di alberature di altro fusto (7.442 euro).
A Bondeno-San Biagio il Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara farà un intervento di ripresa frane sul Canale Cittadino a lato della Strada provinciale 19, (33.000).
A Cento il Comune rifarà i cupolini di copertura della palestra dell’Istituto Itis (17.031,20).
A Comacchio-Lido degli Estensi il Comune interverrà con il ripristino e messa in sicurezza delle sponde arginali del canale Logonovo, mediante taglio e rimozione alberature (20.500).
Infine, a Codigoro l’amministrazione comunale provvederà al ripristino della copertura degli spogliatoi e alla recinzione del campo sportivo di via Don Bosco (13 27.670,06 euro).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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