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Da: Agenzia Stampa regione Emilia Romagna
Nuove opportunità per facilitare l’internazionalizzazione delle imprese emiliano-romagnole. Costi: “Siamo l’unica Regione in Italia ad avere un presidio nell’area californiana. Positive gran parte delle esperienze già realizzate”
Bologna – Andare in Silicon Valley per realizzare una vera e propria esperienza sul campo, là dove si concentra il maggior numero di opportunità e conoscenze nei settori più avanzati e innovativi. Poi ritornare in Emilia-Romagna per far crescere e rafforzare la propria impresa. Proprio per questo, dopo le esperienze positive degli anni scorsi nell’area californiana, la Regione mette a disposizione fondi per 150 mila euro complessivi per erogare i servizi gratuiti alle imprese ammesse ai programmi e, in collaborazione con Aster, lancia due nuovi bandi per supportare le imprese nelle attività di internazionalizzazione e ricerca di investitori e partner. Già nei prossimi mesi, una delle misure punta a realizzare un incontro con un pool di investitori statunitensi che saranno in missione a Bologna il prossimo giugno.
“La Regione è l’unica realtà italiana che da tempo ha un presidio permanente in California, a disposizione di imprese e startup emiliano-romagnole. La Silicon Valley- afferma l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi- è il centro nevralgico dell’ecosistema mondiale di startup e innovazione dove si concentrano risorse per investimenti, ricerca, partner strategici e contatti commerciali globali, ambiente nel quale le nostre startup e imprese possono rafforzarsi e crescere per sviluppare poi in Emilia-Romagna con ancora maggiori prospettive le proprie imprese e ampliare il business. La struttura oltre oceano ha l’obiettivo di creare una rete di contatti solida su cui fare affidamento per la ricerca di capitali e per far crescere le imprese rendendole di successo. A oggi sono una settantina le realtà che grazie alla Regione sono andate in Silicon Valley: la maggior parte hanno sfruttato positivamente l’esperienza”.
I bandi 2019 in dettaglio
Il primo bando (Business match program), dedicato a 8 piccole e medie imprese (Pmi) tecnologiche emiliano-romagnole, offre la possibilità di partecipare a un percorso di business match in Silicon Valley dal 18 al 22 novembre 2019. Le domande per partecipare debbono essere presentate entro il 9 maggio 2019. L’obiettivo è far incontrare le imprese con potenziali partner o buyers in Silicon Valley. Il programma, che si avvale del supporto di un partner americano, prevede diverse fasi operative: dalla formazione specifica fino a momenti dedicati alle strategie di mercato, dalla partecipazione a eventi con investitori fino a incontri con possibili partner. Al termine del programma e per i mesi successivi, le imprese beneficiarie verranno supportate nelle attività della missione. Il bando è aperto a imprese dei settori: Automotive technologies, Building & construction, Data security, Data storage, Energy, Enterprise software, Fintech (financial technologies), Food, Nutritional sciences, AgTech (agricultural technologies), Industry 4.0 e Health & medicine.
Il secondo bando (Incoming program) è un percorso dedicato a un massimo di 30 piccole e medie imprese emiliano-romagnole con lo scopo di far loro incontrare un pool di 10 investitori provenienti dalla Silicon Valley, per presentare aziende e prodotti durante l’edizione 2019 di Research to Business in programma il 6 e 7 giugno a Bologna. Le domande per partecipare devono essere presentate entro il 15 aprile 2019.
L’incoming program avrà la durata di quattro giorni: due di attività preparatorie in vista dell’incontro e delle presentazioni con gli investitori americani. Al termine dell’Incoming program e per i mesi successivi, le imprese verranno supportate nelle proprie attività commerciali.
Le precedenti esperienze
Dal 2015 a oggi, la Regione, attraverso il presidio di Aster, ha accompagnato più di 70 imprese tecnologiche (Pmi e startup) in Silicon Valley tramite programmi regionali per l’introduzione all’ecosistema dell’area e l’apertura dei primi contatti, per l’organizzazione di incontri business to business con potenziali partner statunitensi e per offrire alle imprese interessate un ufficio e un punto di riferimento a San Francisco. Obiettivo generale di queste attività è sempre quello di dare alle imprese regionali (startup e Pmi) gli strumenti e i contatti per aprire un canale di mercato in Silicon Valley per riportarne in frutti in Emilia-Romagna.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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