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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Con la firma delle ordinanze 3 e 4 arrivano i contributi per le seconde case e i relativi beni mobili danneggiati. Destinati oltre 4 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza idraulica nel Modenese. Il commissario delegato alla Ricostruzione Stefano Bonaccini: “Prosegue l’impegno per risarcire tutti i cittadini che hanno subito danni e per mettere in sicurezza il nostro territorio. Continueremo ad investire ingenti risorse per la difesa del suolo, che per noi è una priorità”

Arriva il riconoscimento dei contributi per le abitazioni non principali e per i beni mobili in esse contenuti, danneggiate dall’alluvione del 2014 e dalla tromba d’aria del 2013 che colpirono numerosi comuni delle province di Modena e Bologna. Sarà riconosciuto il 50% delle spese ammissibili. Per far fronte alla copertura dei costi è stato destinato 1 milione e 760 mila euro.
Contemporaneamente, oltre 4 milioni di euro sono destinati ad interventi urgenti di riduzione del rischio idraulico e messa in sicurezza dei fiumi Secchia e Panaro.
Lo stabiliscono le ordinanze n. 3 e n. 4, firmate dal presidente della Regione e Commissario delegato alla Ricostruzione Stefano Bonaccini e pubblicate sul Bollettino Ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna n. 53 del 13 marzo 2015.
“Prosegue il nostro impegno per risarcire i cittadini, ripristinare le opere pubbliche danneggiate e mettere in sicurezza il territorio modenese – afferma Bonaccini -. Continueremo ad investire ingenti risorse per la difesa del suolo, che per noi è una priorità. A poco più di un anno dall’alluvione – conclude il presidente – abbiamo finanziato e per la maggior parte liquidato i danni ai privati, stanziato le risorse per le seconde abitazioni, ripristinato i beni pubblici, programmato, e in parte già realizzato, opere idrauliche per 52 milioni di euro”.

L’ordinanza n. 3
Il provvedimento disciplina i criteri, l’entità e le modalità per il riconoscimento dei contributi ai privati che abbiano presentato – entro il termine dell’8 agosto 2014 stabilito dalle ordinanze precedenti – le domande per: abitazioni non principali del proprietario o di un terzo alla data degli eventi calamitosi; eccedenze del massimale di 85.000 euro per beni immobili o parti comuni di beni immobili danneggiati; abitazioni inagibili dal sisma del 2012 e successivamente colpite dalla tromba d’aria o dall’alluvione.
Per i danni alle abitazioni non principali e ai beni mobili in esse ubicati sarà riconosciuto il 50% delle spese ammissibili a contributo; per i danni alle abitazioni principali e alle parti comuni di un immobile eccedenti il massimale di 85.000 euro il contributo è riconosciuto applicando un’aliquota progressiva sulla parte eccedente; infine, per i danni alle abitazioni inagibili per gli effetti del sisma 2012, che siano stati successivamente colpiti dalla tromba d’aria o dall’alluvione, il contributo è riconosciuto al 100% se l’abitazione era prima casa alla data del sisma (non potendolo essere alla data dei successivi eventi in quanto inagibile).
I Comuni entro 30 giorni provvederanno a completare l’istruttoria delle domande. In totale, alle Amministrazioni comunali sono giunte: 121 richieste di contributi per abitazioni non principali; 7 richieste relative ad eccedenze il massimale di 85.000 euro per danni ai beni immobili o alle parti comuni di beni immobili; 23 richieste per abitazioni inagibili dal sisma del 2012, successivamente colpite dalla tromba d’aria o dall’alluvione.
Gli interventi di ripristino delle abitazioni distrutte o danneggiate e delle parti comuni dell’immobile danneggiato, la riparazione o il riacquisto dei beni mobili dovranno essere eseguiti e comprovati con la documentazione di spesa entro il 30 aprile 2016. Il termine potrà essere prorogato dal Comune, in ragione della specificità della situazione, per un periodo comunque non superiore a 6 mesi. La documentazione di spesa da presentare dovrà seguire le norme e i criteri già stabiliti dalle ordinanze commissariali n. 2 e n. 8 dello scorso anno, che fissavano anche il termine dell’8 agosto 2014 per la presentazione delle domande.

L’ordinanza n. 4
L’ordinanza n. 4 riguarda il proseguimento e la conclusione dei lavori di ripristino delle opere pubbliche danneggiate durante l’alluvione del 19 e 20 gennaio 2014 (a cui vengono destinati 180 mila euro) e l’autorizzazione di un ulteriore stralcio di opere per la messa in sicurezza idraulica del territorio modenese; a questo scopo sono stanziati 4 milioni 80 mila euro. In totale, si tratta di 4 milioni 260 mila euro.
Sono previsti e finanziati interventi sui principali affluenti di Secchia e Panaro immediatamente a sud della città di Modena. In particolare: Torrente Fossa, Gherbella, Nizzola e Guerro con la finalità di adeguare strutturalmente e funzionalmente il sistema difensivo esistente e di adeguare nodi e tratti particolarmente critici, per ridurre la pericolosità soprattutto in caso di eventi di piena; interventi su Secchia e Panaro in corrispondenza di segnalazioni di criticità trasmesse dai Comuni, contenute all’interno dei piani comunali di emergenza di Protezione civile e nel programma provinciale di previsione e prevenzione con la finalità di aumentare, per i tratti particolarmente critici, il livello di sicurezza e ridurre la pericolosità e il rischio per gli elementi esposti. Altri lavori riguardano il proseguimento degli interventi su Secchia e Panaro per ripristinare le arginature in corrispondenza dei tratti danneggiati dalle tane di animali e mantenere la sezione di deflusso attraverso l’asportazione del materiale flottante.
Le risorse stanziate permettono di far fronte alle criticità evidenziate durante le campagne di monitoraggio messe a punto dal sistema di Protezione civile provinciale con il supporto di Aipo, Comuni, Organizzazioni di volontariato di Protezione civile e Ambiti territoriali di caccia.
Le ordinanze sono consultabili on line su E-R nell’apposito sito dedicato a “I provvedimenti per alluvione e trombe d’aria”. Per l’ordinanza n. 4 sono pubblicati anche gli allegati, con l’elenco degli interventi autorizzati, l’indicazione degli enti attuatori e le risorse stanziate (quando l’importo è pari a zero si tratta di lavori a costo zero, perché in concessione)

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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