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12 Febbraio 2018

A Carnevale

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di Maria Luigia Giusto

Semel in anno dicevano gli antichi: una volta all’anno è permesso fare, o almeno pensare di poter fare, tutto. Che occasione il carnevale! Basta una maschera sul volto a nascondere i tratti e tutto diventa possibile: per i sottoposti dirgliene quattro ai capi, per chi ha ruoli istituzionali dimenticare il politically correct (ma talvolta accade già…), per i timidi innamorati dichiararsi senza timori. Le sirenette diverrebbero fanciulle, le rane possenti buoi, i topi di campagna topi di città, per un giorno. Poi tutto tornerà come prima, ciò che è stato sarà chiuso nel baule del tempo e dimenticato. Per fortuna! O forse è un peccato.

“Oggi è scirocco giallo di coriandoli, già verzica la scorza, in capriole vanno nubi arlecchine”
Maria Luisa Spaziani

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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