Nomina direttori generali, Petitti: “Procedura pienamente legittima, reagiremo con fermezza di fronte ad attacchi pregiudiziali”
da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
L’assessore interviene dopo il ricorso della Federazione dirigenti e quadri Direr: “Adottata la legge regionale 43/2001, sempre applicata e mai contestata, che individua lo strumento della chiamata diretta”.
Bologna – “La procedura adottata dalla Giunta per la recente nomina dei nuovi Direttori generali è pienamente legittima e conforme alle disposizioni della legge regionale n. 43/2001, sempre applicata e sinora mai contestata”. Così l’assessore regionale all’Organizzazione, Emma Petitti, di fronte alle contestazioni sollevate in merito alle nomine dei responsabili delle quattro nuove Direzioni generali (Gestione, Sviluppo e Istituzioni; Cura del Territorio e dell’Ambiente; Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell’Impresa; Agricoltura), istituite dalla Giunta nell’ambito della riorganizzazione della macchina regionale.
Per il conferimento dell’incarico di Direttore generale, prosegue, “tale legge regionale individua lo strumento della chiamata diretta, data la natura fiduciaria dello stesso e la peculiarità delle funzioni che ne costituiscono l’oggetto. Sono stati inoltre pienamente rispettati gli obblighi discendenti dalla medesima legge circa i requisiti di comprovata esperienza pluriennale e di specifica professionalità dei soggetti a cui è stato conferito l’incarico. Si tratta, infatti, di persone di provata esperienza nei ruoli di vertice delle amministrazioni pubbliche e della stessa Regione”.
Alla luce di questi elementi, l’assessore si dice “convinta che la bontà dell’operato della Regione possa trovare tempestivamente conferma nelle sedi giudiziarie adite dai ricorrenti. Anche in questo caso, di fronte ad attacchi pregiudiziali, la Giunta intende reagire con fermezza, a garanzia del rigore e della trasparenza delle decisioni prese, delle procedure adottate e dell’oculatezza della spesa”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
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