“Cappellacci di zucca ferraresi”: buona la prima. La pubblica audizione mette tutti d’accordo
da: ufficio stampa Cciaa Ferrara
C’era molta attesa (si è conclusa con un applauso generale) per l’esito della riunione di “pubblico accertamento” (la nona dopo quelle relative all’aglio di Voghiera, all’asparago verde di Altedo, alla coppia ferrarese, al melone mantovano, alla pera dell’Emilia-Romagna, alla pesca e nettarina di Romagna, al riso del Delta del Po, al vino del Bosco Eliceo e alla salama da sugo) per la proposta di Indicazione Geografica Protetta (IGP) – ovvero il marchio che tutela l’area di produzione – dei “Cappellacci di zucca ferraresi”. L’audizione si è svolta ieri mattina (giovedì 27 novembre) nella sede della Camera di commercio di Ferrara.
Ministero delle Politiche Agricole e Regione Emilia-Romagna hanno letto per filo e per segno il disciplinare di produzione, che ha trovato tra gli imprenditori presenti la totale condivisione.
A darne notizia una orgogliosa Camera di Commercio, convinta che le produzioni tipiche, se lette come simboli locali di storia, tradizioni e costumi, diventano straordinaria fonte di attrazione turistica. Il prossimo passaggio dell’iter voluto dall’Unione Europea, la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

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CAMERA DI COMMERCIO
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)