Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia Romagna: 24 marzo 2021.
Tempo di lettura: 4 minuti
Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 34mila tamponi effettuati, 1.725 nuovi positivi, di cui 807 asintomatici. 3.400 i guariti, diminuiscono ancora i casi attivi (-1.720) e i ricoveri nei reparti Covid (-42). Vaccinazioni: 727mila dosi somministrate.
Oltre il 94,5% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 43,6 anni. 45 i decessi.
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 322.337 casi di positività, 1.725 in più rispetto a ieri, su un totale di 34.163 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 80 in su; proseguono prenotazioni e vaccinazioni anche per il personale scolastico e universitario e le forze dell’ordine. Riprese anche le prenotazioni e le somministrazioni vaccinali per le persone dai 75 ai 79 anni, dopo il via libera dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) sul vaccino AstraZeneca e l’autorizzazione di Aifa.
Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.
Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 726.738 dosi; sul totale, 254.205 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 807 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 435 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 827 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,6 anni.
Sui 807 asintomatici, 493 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 39 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 23 con gli screening sierologici, 22 tramite i test pre-ricovero. Per 230 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 311 nuovi casi, seguita da Ravenna con 226; poi Reggio Emilia (187), Rimini(175), Modena (165), Parma (163), Forlì (145), Ferrara (140). Seguono le province di Cesena (96) e Piacenza (69),e il circondario imolese (48).
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 21.060 tamponi molecolari, per un totale di 3.879.346. A questi si aggiungono anche 160 test sierologici e 13.103 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 3.400 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 238.912.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 71.856 (-1.720 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 67.845 (-1.680), il 94,5% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 45 nuovi decessi: 3 nel parmense (2 donne, di 71 e 75 anni, e un uomo di 85); 2 nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 85 anni e un uomo di 68 anni); 4 nella provincia di Modena (una donna di 67 anni e 3 uomini, di 57, 60 e 81 anni); 12 nella provincia di Bologna (6 donne – rispettivamente di 67, 81, 88, 92, 96, 98 anni – e 6 uomini, di 67, 76 – quest’ultimo deceduto a Imola – 82, 88, 91, 95 anni); 4 nella provincia di Ferrara (una donna di 78 anni e 3 uomini, di 84, 85 e 88 anni); 8 in provincia di Ravenna (4 donne – rispettivamente di 74, 86, 91, 99 anni – e 4 uomini, di 67, 80, 86, 89 anni); 6 in provincia di Forlì-Cesena (3 donne, di 86, 96 e 97 anni, e 3 uomini, di 78, 80 e 107 anni); 6 nel riminese (una donna di 82 anni e 5 uomini di 46, 71, 81, 84 e 86 anni). Nessun decesso in provincia di Piacenza.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.569.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 397 (+2 rispetto a ieri), 3.614 quelli negli altri reparti Covid (-42).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 8 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 26 a Parma(+1), 33 a Reggio Emilia (invariato), 76 a Modena (-1), 122 a Bologna (+3), 28 a Imola (-4), 36 a Ferrara (+1), 19 a Ravenna (invariato), 11 a Forlì (+1), 8 a Cesena (+1) e 30 a Rimini (+1).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 21.432 a Piacenza (+69 rispetto a ieri, di cui 42 sintomatici), 21.918 a Parma(+163, di cui 112 sintomatici), 39.251 a Reggio Emilia (+187, di cui 70 sintomatici), 55.369 a Modena (+165, di cui 109 sintomatici), 69.662 a Bologna (+311, di cui 110 sintomatici), 11.264 casi a Imola (+48, di cui 21 sintomatici), 18.868 a Ferrara (+140, di cui 37 sintomatici), 25.065 a Ravenna (+226, di cui 124 sintomatici), 12.879 a Forlì (+145, di cui 118 sintomatici), 15.949 a Cesena (+96, di cui 67 sintomatici) e 30.680 a Rimini (+175, di cui 108 sintomatici).
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.
Francesco Monini
direttore responsabile
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it