Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna
Effettuati anche quasi 2.900 test sierologici. Età media 42 anni. I casi attivi sono 3.554 (+22), il 95% con sintomi lievi in isolamento a casa
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 32.963 casi di positività, 110 in più rispetto a ieri, di cui 64 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Il numero di tamponi effettuati è superiore alle 10.000 unità.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei 110 nuovi casi, 53 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 40 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.
Sono 11 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 21.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42 anni.
Su 64 nuovi asintomatici, 20 sono stati individuati attraverso gli screening e i test introdotti dalla Regione, 5 tramite i test pre-ricovero, 39 grazie all’attività di contact tracing.
Per quanto riguarda la situazione sul territorio, il maggior numero di casi si registrano nelle province di Ravenna (30), Bologna (21) e a Forlì (11).
In provincia di Ravenna, su 30 nuovi, 3 sono stati individuati al rientro dall’estero (2 dalla Moldavia, 1 dalla Gran Bretagna), 11 sono emersi come contatti di casi già, di cui 6 all’interno di focolai familiari, 5 casi sono emersi grazie ai test sulle categorie a rischio, 3 durante gli screening sui luoghi di lavoro, 1 caso è stato individuato prima del ricovero mentre 7 sono stati classificati come sporadici.
A Bologna e provincia sono 21 i nuovi positivi: 2 sono di rientro dall’estero (1 Spagna e 1 Romania), 10 sono di ritorno da altre Regioni (4 dalla Sardegna, 3 dalla Sicilia, 2 dall’Umbria, 1 dal Lazio), 2 casi fanno riferimento al focolaio già noto di una festa di Ferragosto in una discoteca a Cervia, 5 casi rientrano in focolai familiari già noti, 2 infine sono stati classificati come sporadici.
A Forlì, su 11 nuovi casi, 1 era di rientro dall’estero (Tunisia), 8 hanno avuto contatti con positivi già noti, 1 ha effettuato il tampone per presenza di sintomi e 1 infine ha eseguito il test spontaneamente.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
I tamponi effettuati ieri sono 10.081, per un totale di 990.713. A questi si aggiungono anche 2.891 test sierologici.
I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 3.554 (22 in più di quelli registrati ieri).
Si registrano purtroppo due decessi in Emilia-Romagna: una donna di 95 anni della provincia di Piacenza e un uomo di 87 anni della provincia di Modena.
Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.398 (12 in più rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva restano 16, mentre i ricoverati negli altri reparti Covid sono 140 (10 in più rispetto a ieri).
Le persone complessivamente guarite sono 24.942 (+85 rispetto a ieri): 13 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 24.929 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.869 a Piacenza (+7, di cui 1 sintomatico), 4.046 a Parma (+7, di cui 2 sintomatici), 5.500 a Reggio Emilia (+5, di cui 2 sintomatici), 4.577 a Modena (+9, di cui 5 sintomatici), 5.858 a Bologna (+21, di cui 11 sintomatici), 526 casi a Imola (+1, nessun sintomatico), 1.291 a Ferrara (+4, di cui 2 sintomatici), 1.570 a Ravenna (+30, di cui 12 sintomatici), 1.230 a Forlì (+11, di cui 4 sintomatici), 1.026 a Cesena (+9, di cui 4 sintomatici) e 2.470 a Rimini (+6, di cui 3 sintomatici).
In seguito a verifica sui dati comunicati nei giorni passati è stato eliminato 1 caso da Ferrara in quanto giudicato non caso COVID-19.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Cari lettori,
dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .
Tanto che qualcuno si è chiesto se i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.
Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
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