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Servizi educativi. Rette più contenute, maggiore qualità dei servizi: dallo Stato 20 milioni di euro all’Emilia-Romagna. È la quota-parte del Fondo nazionale di 209 milioni destinato al sistema integrato di educazione e istruzione per i bambini da zero a sei anni

Approvate ieri in serata le modifiche tecniche richieste da Regioni ed Enti locali in Conferenza unificata sul riparto del Fondo che dà attuazione alla legge 107/2015. Le risorse, assegnate direttamente ai Comuni e loro Unioni, si aggiungono a quelle stanziate ogni anno dalla Regione. Gualmini: “Un investimento che riconosce l’importanza dei servizi educativi per i più piccoli, in particolare dei nidi”

Bologna- All’Emilia-Romagna saranno destinati 20 milioni di euro per sostenere il sistema nazionale integrato di educazione e istruzione per i bambini da zero a sei anni. È quanto è stato deciso, nella tarda serata di ieri a Roma in Conferenza unificata, a seguito delle richieste di modifica avanzate da Regioni ed Enti locali. Si tratta del riparto del fondo complessivo di 209 milioni di euro che il ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione del sistema Regioni e Enti locali. Le risorse provengono dallo specifico fondo istituito in attuazione di uno dei decreti attuativi – il 65/2017- della legge 107/2015. Le risorse assegnate all’Emilia-Romagna andranno direttamente nelle casse dei Comuni e loro Unioni e si sommeranno ai contributi che la Regione ogni anno stanzia per la qualificazione dei servizi educativi. Per l’Emilia Romagna l’iter è stato seguito da vicino dalla vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini.

“Non si era mai visto un ammontare così significativo di risorse destinate al sistema dei servizi alla prima infanzia e in generale per il percorso educativo riferito ai bambini da zero a sei anni di età- ha sottolineato Gualmini-. Il fatto che per la prima volta lo Stato investa una somma così cospicua sui nidi, significa riconoscere l’importanza di questo servizio per i più piccoli. La promessa è stata mantenuta anche in modo superiore alle aspettative, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna. Oltre 20 milioni per la nostra regione- conclude la vicepresidente- significherà contenere le rette e addirittura abbassarle, migliorare e intensificare la formazione del personale, riqualificare i servizi. Questi sono i risultati concreti che aspettavamo e che ora spetterà a noi programmare e indirizzare”.

Dove andranno le risorse
I fondi saranno in buona parte destinati alla gestione dei servizi educativi per l’infanzia, soprattuto quelli per bambini da 0 a 3 anni, per rendere possibile un effettivo contenimento delle rette a carico delle famiglie. Nel 2018, anche a fronte di questa nuova linea di finanziamento, la Regione aggiornerà gli indirizzi in materia di servizi educativi, ragionando con gli Enti locali e con i diversi protagonisti del sistema integrato.

Il Sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni

Con il decreto attuativo 65/2017 della legge 107/2015, viene istituito a livello nazionale il Sistema integrato di educazione e di istruzione rivolto ai bambini da zero a sei anni di età. Obiettivo del provvedimento, come si legge nel decreto, è “garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali”.

Lo Stato contribuisce alla realizzazione del sistema con un Fondo specifico. Le risorse assegnate all’Emilia-Romagna dal ministero dell’Istruzione mediante un Piano di azione pluriennale, finanziato già a partire dal Bilancio 2017, saranno erogate direttamente ai Comuni e loro Unioni ma sarà la Regione a stabilirne la loro programmazione. La somma di 20 milioni di euro – calcolata sulla base del numero delle strutture e dei bambini iscritti in Emilia-Romagna – andrà ad affiancarsi a quanto la Regione già assegna annualmente per sostenere e qualificare i servizi educativi presenti sul territorio.

Il sistema educativo in Emilia-Romagna (dati a cura dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e adolescenza – anno 2015-2016)

Il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-Romagna è rappresentato da nidi d’infanzia, che possono accogliere bambini in età 3 – 36 mesi, sia a tempo pieno che a tempo parziale, organizzati con modalità diversificate in riferimento ai tempi di apertura (tempo pieno e part-time) e alla loro ricettività; dai servizi domiciliari organizzati in piccoli gruppi educativi; infine, da quelli integrativi, come lo Spazio bambini ei Centri per bambini e famiglie.

Secondo i dati regionali riferiti all’anno educativo 2015-2016, in Emilia-Romagna i bambini da 0 a 3 anni iscritti nei 1.199 servizi educativi erano oltre 32.559, il 29,4% (110.771) dei bambini di questa fascia d’età residenti in regione. Nell’area metropolitana di Bologna i servizi sono 289 e gli iscritti 8.852. Nelle altre Province: Modena (184 servizi, 5.207 iscritti), Reggio Emilia (148 servizi, 4.298 iscritti), Parma (123 servizi, 3.368 iscritti), Piacenza (66 servizi, 1.360 iscritti), Ferrara (91 servizi, 2.320 iscritti), Ravenna (130 servizi, 2.906 iscritti), Forlì- Cesena (112 servizi, 2.463 iscritti), Rimini (56 servizi, 1.785 iscritti). /Ti. Ga.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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