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Roma : Ci siamo! L’anteprima mondiale del film Lamborghini – The man behind the legend è finalmente alla nostra portata.
Siamo pronti, biglietti alla mano, platea, fila 4… entriamo all’Auditorium della Conciliazione.
Ci siamo anche noi alla sorprendente e scintillante serata di chiusura della Festa del Cinema di Roma.

A pochi passi, la Cupola di San Pietro illuminata, a sorpresa (annunciata ma con grande margine di suspense), in un panorama da mozzafiato, sfilano le Lamborghini. Oltre a una manciata di bolidi moderni, tra cui la Huracán con le livree della Polizia, non mancano due Miura, una Countach 5000 S, una Diablo, ma anche le meno celebrate Espada e Urraco. È un’emozione sentire, in un tale contesto, il rombo inconfondibile di quei motori leggendari. C’è anche un imponente trattore bianco, a ricordare le origini.

Auditorium di Roma, prima del film, foto Simonetta Sandri

Dalla fiammante Miura gialla scende Frank Grillo (che, appena premiato con il Capri Award Italoamericano 2022, nel film interpreta Ferruccio Lamborghini, 1916-1993), elegante e sorridente. La sfilata di attori e produttori continua, bellissima passerella, il pubblico applaude, come a ogni prima che si rispetti. Ciak, s’inizia.

Frank Gallo arriva all’Auditorium di Roma, foto Simonetta Sandri

A introdurre il film – in inglese con sottotitoli in italiano – ci sono, sul palco dell’Auditorium, il regista Robert (Bobby) Moresco (Crash, tre premi Oscar), i produttori Andrea Iervolino e Monica Bakardi e gli attori Frank Gallo, Romano Reggiani (che veste i panni del giovane e determinato Ferruccio Lamborghini), insieme a Tonino Lamborghini (dal cui libro Ferruccio Lamborghini, la storia ufficiale, Minerva Edizioni, è liberamente tratto il film) e Tony Renis. In platea, dietro di noi, la giunta comunale di Cento quasi al completo, con il giovane sindaco Edoardo Accorsi.

Il cast è ricchissimo: Hannah Van Der Westhuy interpreta Clelia Monti, la prima moglie di Ferruccio, Mira Sorvino, premio Oscar come miglior attrice non protagonista ne La dea dell’amore di Woody Allen, è Annita Borgatti, la seconda moglie, Gabriel Byrne, Golden Globe per il suo ruolo nella serie In Treatment, veste i panni di Enzo Ferrari, il papà del fondatore della casa emiliana è invece interpretato da Fortunato Cerlino, il celebre Don Pietro di Gomorra – La serie e non manca il rapper Clementino, presentatosi all’anteprima a bordo di un trattore Lamborghini. Ci sono poi Lorenzo Viganò, nei panni di Tonino Lamborghini, Giovanni Antonacci (figlio di Biagio e Marianna Morandi), in quelli di un giovane Tony Renis e un bel cameo del maestro Demo Morselli, che dirige l’orchestra in occasione di una festa danzante in onore di Ferruccio.

Il film, che uscirà a gennaio 2023 su Amazon Prime Video, è stato girato in varie località dell’Emilia-Romagna (Cento, Pieve di Cento, San Pietro in Casale, il circuito di di Misano Adriatico) e a Roma.
Delle riprese di Cento abbiamo le fotografie del fotografo di periscopio Valerio Pazzi.

Riprese a Cento, foto Valerio Pazzi
Riprese a Cento, foto Valerio Pazzi
Riprese a Cento, foto Valerio Pazzi

Eccoci alla storia, dunque, alla Storia. Siamo nel secondo dopoguerra, una Storia tutta italiana che va oltre la vita del fondatore della celebre casa di trattori e successivamente del marchio automobilistico, raccontando la nota rivalità con Enzo Ferrari e, soprattutto, la storia dell’Italia degli anni ’50, un Paese in cammino, con la sua voglia di rinascita.

Lamborghini -The Man Behind The Legend, racconta l’uomo dietro il mito, scavando nella mente e nelle emozioni di un genio visionario. Un vero self-made man, nato a Renazzo, una piccola frazione di Cento. Una visione un po’ americana, ma ci sta.

Frank Gallo nei panni di Ferruccio Lamborghini

Si inizia con Ferruccio in uniforme, di rientro a casa dopo che, durante la Seconda guerra mondiale, ha sperimentato le sue doti meccaniche come tecnico riparatore presso il 50º autoreparto misto (base militare di Rodi nell’isola omonima nel Dodecaneso italiano). Nella campagna emiliana il padre lavora come agricoltore, non capisce quel sogno impossibile e che rischia di portare allo sfacelo, ma alla fine lui ci sarà.

Nel 1946, la crescente domanda di trattori del mercato italiano, unita all’esperienza acquisita nelle riparazioni, spingono Ferruccio a intraprendere la carriera di imprenditore nella produzione di trattori. Compra vecchi veicoli militari e li trasforma in macchine agricole (la Lamborghini Trattori nasce a Cento nel 1948; il logo aziendale si ispira alla data di nascita di Ferruccio, sotto il segno del Toro e poi amava la corrida…). Studia tecnologie industriali a Bologna finché, con tenacia e caparbietà, il sogno diventa una realtà coronata dal successo. E da lì comincia la storia, dell’uomo, dell’imprenditore e del Paese, che gli riserva un capitolo di orgoglio e successo internazionale. Dai trattori ai bruciatori a nafta e ai condizionatori fino alle automobili di lusso, circondato da collaboratori esperti altrettanto visionari, sottratti a Ferrari e Maserati (nel film viene raccontata nei dettagli la genesi della 350 GT con i suoi principali artefici, tra cui Franco Scaglione e Giotto Bizzarrini, pronta in tempo di record per il Salone di Ginevra del 1964, tanto si favoleggia sui fari-ciglia della Miura).

Ferruccio Lamborghini

Molti i sacrifici, personali e familiari, ad iniziare dalla perdita della prima amata moglie Clelia (ferrarese) che muore di parto, fino ai conflitti con la seconda Annita e allo stesso Tonino che sentirà sempre la mancanza di un padre, eterna anima in pena, assente perché troppo concentrato sul suo sogno e la rivalità con il Drago, Enzo Ferrari. Un Tonino che, nel 2014, fonda il Museo Ferruccio Lamborghini a Funo di Argelato, in provincia di Bologna, per celebrare la figura del padre e che troverà la sua strada di imprenditore di oggetti di lusso. Ma questa è un’altra storia.

Cast: incontro con la stampa

Lamborghini: The Man Behind the Legend, di Robert Moresco, con Frank Gallo, Romano Reggiani, Mira Sorvino, Hannah Van Der Westhuy, Gabriel Byrne, Fortunato Cerlino, Lorenzo Viganò, Giovanni Antonacci, 2022, 100 mn.

Foto in Copertina  e di scene del film tratte dal web. Foto del set di Cento di Valerio Pazzi

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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