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Tempo di Natale, tempo di regali, quelli belli e delicati, tempo di strenne senza renne. Nella rubrica di oggi e nelle prossime fino a Natale (magari andiamo oltre, fino all’Epifania…)., vogliamo dare ai nostri lettori qualche consiglio di lettura e magari di dono attenzionato per gli amici, adolescenti curiosi o adulti rimasti un po’ bambini che siano.

Il primo albo illustrato è Parole, dello spagnolo Raul Nieto Guridi, Kite Edizioni (2022), un piccolo libro che andrebbe letto in tutte le scuole e proiettato all’ingresso di ogni mostra d’arte, perché le parole sono importanti, bisogna saperle pronunciare, quelle che servono, quelle che a volte non andrebbero nemmeno pensate. Le parole sono importanti nella vita, possono essere salvifiche o autentici macigni, sono quelle che ci siamo detti, quelle che non abbiamo avuto il coraggio di dire, quelle che abbiamo detto ad altri e non a chi si dovevano dire, quelle che ci siamo urlati addosso o che non sono state capite, quelle che abbiamo aspettato a dire e che magari abbiamo detto troppo tardi, quelle che non vogliamo dirci, quelle che abbiamo provato a dire ma che non ci sono (ri)uscite, quelle rubate dal vento. Questo albo ci ricorda che le parole sono quasi tutto quello che abbiamo per farci capire dagli altri, che sono connessioni e relazioni fondamentali. Un prezioso regalo per molti, soprattutto se tenute in serbo a lungo, un bisogno. D’altra parte, Jacques Prévert aveva scritto il suo meraviglioso Paroles e non è così vero che verba volant…

Se le parole non volano, c’è invece un uomo con le ali che non sa nulla di sé stesso, che vuole imparare a volare, con o senza le sue parole o quelle degli altri. Solo con il pensiero.

Si tratta del primo titolo della collana Le voci che Kite Edizioni, dal 2013, dedica a lettori più adulti, dai 15 anni almeno. Le immagini sono forti per un pubblico troppo giovane, terribilmente realistiche. Guarda che la luce è del cielo, è un albo di Giulia Belloni (scrittrice, editor e giurata del premio Campiello Giovani) e dell’illustratrice Kaatje Vermeire che, fin dalla sua copertina grigio-azzurra, parla di differenza non richiesta e di identità. Con molta introspezione. Come gestire la differenza che a volte ci separa dagli altri? Patirla, nasconderla o trasformarla in un dono? Come osservare lo specchio, con amore e timore, e notare una stranezza nel proprio corpo? Starà al protagonista di questa storia capire, o meglio sentire, cosa deve farne, in un lungo viaggio verso sé stesso. “Ho sempre pensato che non fossi come gli altri”…, dice il protagonista alato. Ma lui non può più tornare indietro né confondersi con tutti gli altri e questo, almeno in principio, lo fa molto soffrire. Poi però riesce a capire perché quella differenza è stata destinata proprio lui e che cosa ne può fare. In fin dei conti non è da tutti avere le ali, no?

E poi l’amore è come il vuoto, non si vede.

Lo stesso amore che ci può far dire Grazie!, le bellissime pagine di Isabel Minhós Martins e Bernardo Carvalho (edizioni Kalandraka, 2022), nella collana Libri per sognare. Quel sentimento di gratitudine che ci insegna ad avere pazienza e ad aspettare, a valorizzare la disciplina e rispettare i più grandi, a saper vincere e perdere, integrarsi in una squadra, essere solidale con i compagni. A saper ascoltare e approfittare del silenzio, a riposarsi, ad affrontare dei rischi per superare le paure, anche pedalando in salita, a essere prudente e perseverante. Ad apprezzare la bellezza di certi momenti e delle cose che ci circondano… Incontri fatti di attimi. Insegnamenti fatti di sguardi e sorrisi.

L’albo illustrato è un potente messaggio rivolto a tutti coloro che attraversano la nostra vita e partecipano alla nostra educazione e crescita, aiutandoci a forgiare il nostro modo di essere e a vivere nella società: la famiglia, gli amici, i vicini di casa, gli animali domestici, la scuola… A tutti dobbiamo un immenso grazie. Essere grati è fondamentale e non poi tanto difficile. Saper ringraziare è la prima lezione della vita.

Narrato in prima persona con frasi brevi che descrivono la quotidianità del protagonista, l’albo porta il lettore a riconoscere vicende proprie o esperienze comuni. Le illustrazioni, contraddistinte da tratti delicati e colori luminosi che trasmettono positività, descrivono scene familiari vissute in campagna o in città, incontri con persone molto diverse con cui si interagisce ogni giorno, spazi per il divertimento e il gioco. Un insegnamento che inizia nell’infanzia e che durerà per sempre.

Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti. Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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