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Se amate il Giappone, i suoi delicati paesaggi e le sue figure mitologiche, allora questo albo illustrato fa proprio per voi. Se poi siete alla ricerca di proposte originali di giovani case editrici innovative, siete nel posto giusto, state leggendo le righe che vi possono far trovare un piacevole momento di relax.
Tre parole, per cominciare: Kira Kira, Giappone, Kappa.
Kira Kira: una casa editrice, nata a Bologna nel 2018 (il blog originario, in realtà, da cui tutto era iniziato, aveva visto la luce nel 2016), che si propone di portare sul mercato editoriale una selezione di albi illustrati di autori e illustratori giapponesi ancora poco conosciuti in Italia. Nasce dalla passione per le storie che raccontano con sensibilità il mondo dell’infanzia, storie che parlano direttamente ai bambini, capaci di creare momenti di condivisione fra genitori e figli.
Albi illustrati con particolare attenzione alla quotidianità fatta di piccoli gesti e di sentimenti forti, in un’età in cui tutto si vive per la prima volta.
Giappone: Il progetto prevede sia la traduzione di opere di autori giapponesi già pubblicati in Giappone o in altri paesi, sia progetti originali di illustratori giapponesi a cui verranno accompagnate le voci di autori italiani. Viaggio nel paese del Sol Levante.
Kappa: una creatura leggendaria chiamata anche kawatarō (“ragazzo-di-fiume”) o kawako (“figlio-del-fiume”), uno spirito del folclore e della mitologia giapponese che abita in laghi, fiumi e stagni. La maggior parte delle descrizioni dipinge i kappa come umanoidi delle dimensioni di bambini, sebbene i loro corpi siano più simili a quelli delle scimmie o delle rane piuttosto che a quelli degli esseri umani. Alcune descrizioni dicono che le loro facce assomiglino a quelle di gorilla, mentre secondo altre hanno un viso con un becco simile a quello delle tartarughe.
Da queste parole, arriviamo, allora, al libro di oggi: Saori Murakami scrive e illustra Il Kappa della Pioggia, per Kira Kira (2022).
Cura per i piccoli e delicati gesti e illustrazioni colorate piene di dettagli minuti e deliziosi come gli animaletti con bisacce, zaini, borsette, borracce e cestini che restituiscono perfettamente l’immaginario giapponese per cui le creature del mondo naturale si intrecciano e si fondono con quello umano, con grande naturalezza.
Una giornata nuvolosa e buia, piove fin dal mattino e Nao deve restare in casa perché la mamma va al lavoro, quando una strana creatura verde bussa alla sua porta. Elefantino di stoffa in mano, lei apre.
È Kappa, lo spirito del fiume che è venuto a tenerle compagnia perché la mamma deve uscire a fare spese. Una creatura anfibia, dai piedi palmati, un buffo personaggio che, come tutti i kappa, ha una sorta di depressione piena d’acqua in cima alla testa, una cavità circondata da ispidi e corti capelli e da cui trae la sua forza (oltre che necessaria per tenerli in vita quando sono sulla terraferma). L’acqua è qui la possibilità di un contatto tra gli spiriti e il mondo umano. La pioggia diventa un’occasione.
Kappa, che va matto per i cetrioli come tutti i kappa, prepara a Nao la merenda e la invita a un picnic… sotto la pioggia! Questo simpatico amico prepara il tipico spuntino giapponese: gli onigiri. Sono polpette di riso bianco con una striscia di alga nori su un lato per poterla afferrare comodamente. Le alghe usate da Kappa sono del tipo yakinori, a contatto con il riso caldo sprigionano un invitante profumino.
Per entrare nella foresta, i protagonisti – Nao indossa il suo impermeabile e gli stivaletti di gomma rossi – imboccano viale Kappa e poi si fermano la bancarella “aperta solo quando piove”, dove sono in vendita, oltre a cetrioli e pomodori, anche sassolini e piccoli pacchetti contenenti tsukemono, le tradizionali verdure in salamoia giapponesi (sottaceti). Proprio lì accanto si trova in negozio di ombrelli di foglia dei kappa. Ecco sfilare un laghetto, alberi e tanti bambini. C’è anche la sua amica, Nao è felice. E poi la barca che arriva a portarli tutti in un luogo sicuro, un incredibile albero gigante che ospita un divertentissimo parco giochi.
Pausa per un piccolo picnic all’aperto a base di onigiri avvolti nelle foglie di bambù, risate, tanto divertimento e spensieratezza. Una gita magica nel bosco fitto e verdissimo, dove si usa una foglia per ombrello, dove si gioca all’aperto anche se piove e dove i baby-sitter sono davvero speciali! Aspettando tutti insieme che spiova, guardando il cielo.
Nata nel 1980 in Hokkaido, si è laureata al Sapporo Otani Junior College. Nel 2008 e nel 2013 è stata selezionata per il 16° Premio Taro Okamoto per l’Arte Contemporanea. Il Kappa della pioggia, Ame Kappa nell’edizione giapponese di Kaisei-sha, è il suo primo albo illustrato.
Pagina Facebook Kira Kira editore
Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo, prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..
Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani, solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.
Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Francesco Monini
[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.
[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
L'INFORMAZIONE VERTICALE
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