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Arrivano le tradizioni legate alla Befana, tante, e, se siete tra quelli che pensano che lei sia una vecchia invidiosa di Babbo Natale, che porta solo carbone, vi sbagliate di grosso. Una storia piena di fascino, “Vostra Befana”, scritta da Barbara Cuoghi e illustrata da Elenia Beretta, edito da Topipittori.

“Se nella calza trovi un pezzo di carbone, non far storie”

L’altra faccia della Befana.

La stessa autrice, in un bellissimo racconto-intervista, confessa, di essere sempre stata una Befana in potenza, se non altro per essere nata il 6 gennaio. Ad esserlo realmente lo avrebbe appreso da molte donne conosciute nella sua vita e distintesi per alcune qualità come la fermezza, la generosità, l’attenzione, la serietà, l’ironia, l’onestà, la concretezza.

“Una bambina seria e timida che per non essere al centro dell’attenzione era felice di condividere i festeggiamenti del suo compleanno con quelli per l’arrivo della vecchina con tutti gli altri, grandi e piccini”, racconta. “Il sei gennaio”, continua, “a casa bussava una Befana molto speciale: una mia zia che andava matta per noi nipoti e che era in grado di trasformare una banale festa di compleanno in una baraonda allegrissima. Tutti i bambini dovrebbero avere almeno una zia così.

La storia della Befana è antica ed esistono sue corrispettive in Francia, Austria, Germania e nei paesi nordici, tutte con diverse caratteristiche salvo però che quasi tutte posseggono attributi stregoneschi e volano di notte su rami di saggina, o su vere scope, incutono timore ma anche benevolenza. Nessuna ha però un bell’aspetto e tutte indossano abiti poveri e miseri.

La vecchina arriva “dal Sempre e dall’Altrove”, descrivendo traiettorie infinite attraverso il gelido inverno traboccante di stelle e di luna. Entra dal camino nelle case calde profumate di festa e di famiglia. Intime, la fatica del viaggio viene ripagata da tanto tepore.

Volano nelle dodici notti che separano il 25 dicembre dal 6 gennaio per propiziare la fecondità dei campi (la dodicesima notte chiude il ciclo dei dodici mesi e dà inizio al nuovo anno). Tale periodo, vittoria della luce sul buio dell’inverno, è sempre stato salutato come un momento di rinnovamento e di rinascita, materiale e spirituale.

In alcune regioni è cattivissima con chi si è comportato male durante l’anno, in altre arriva su un cocchio dorato. In molte tradizioni locali la notte tra il cinque e il sei gennaio è così magica e portentosa che gli animali acquistano la favella e i muri diventano di cacio: “immota tra il sospiro finale delle feste e la ripresa del quotidiano”.

Ovunque, però, la Befana, che conosce tutti uno per uno, non può essere vista o si pagherà questa curiosità a caro prezzo affrontando le sue ire. E poi è invisibile. Potente, travolgente, generosa, concreta, vera, unica.

Riempie le calze, da mettere sempre in bella vista, fate attenzione che non siano bucate! Frutta secca, dolciumi e mandarini per i meritevoli, doni importanti come sapevano bene i bisnonni, carbone, cenere e orecchie d’asino ai disobbedienti.

A tutti dona tempo nuovo, acqua e sole, perché lei è la discontinuità tra buio e luce.

Un tempo universale che lega i vivi ai nonni e agli avi nell’aldilà e rimanda a una dimensione affettiva intima e profonda. Per questo, la Befana si rivolge ai bambini in quanto ultimi discendenti della casa e li protegge perché sono l’energia vitale per il futuro.

Speranza di rinascita, di abbondanza e luce, nel tempo nuovo da gennaio in poi.

Allora auguri a tutti e, soprattutto, auguri a tutte le splendide Befane.

PS: ecco qualche segreto …

Barbara Cuoghi è nata nel 1971 a Modena. Laureata in Biologia e Dottore di ricerca in Biologia Animale, ha svolto attività di ricerca in collaborazione con laboratori universitari nazionali e internazionali e ha al suo attivo contributi scientifici su riviste nazionali e internazionali. Dal 2006 ha l’abilitazione all’insegnamento alla scuola secondaria di primo e secondo grado e, dal 2007, è insegnante di ruolo di matematica e scienze alla secondaria di primo grado.

Elenia Beretta è nata a Bergamo ed è cresciuta esplorando i boschi. Ha conseguito il Master in Illustrazione Editoriale a Milano presso MIMaster nel 2014/2015. Si è trasferita a Berlino nel 2016. Le sue influenze provengono da diversi ambiti come i film, le vecchie fotografie, l’arte e la letteratura. Collabora, fra gli altri, con The New York Times, Süddeutsche Zeitung, The Washington Post, Zeit Magazin, The Financial TimesBerliner Zeitung, Internazionale, HuffPost Uk, Vogue Magazine, Il Sole 24 Ore, Elle Magazine.
Nel 2021 scrive il suo primo libro illustrato come autrice e illustratrice, We love Pizza! in inglese e Wir Lieben Pizza!. È cofondatrice di Drawing Nights Berlin.

Barbara Cuoghi, Elenia Beretta, Vostra Befana, Milano, Topipittori, 2022, 32 p.

 

Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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