Skip to main content

L’Umanità tradita: perché non sono stati salvati?

L’ennesimo naufragio, una tragedia annunciata con 67 morti di cui tanti bambini, ha riempito di morte il nostro Paese e di ipocrisie e di propaganda i nostri governanti.
Il controllo delle frontiere significa non soccorrere una nave piena di bambini? Se stanno annegando sono immigrati clandestini o sono naufraghi?Naturalmente secondo il ministro Piantedosi la responsabilità è delle vittime, persone spericolate che mettono a rischio le vite dei loro bambini, invece di tenerli al sicuro nei lager turchi o libici, foraggiati dai governi italiani, o sotto le bombe in Siria o tra attentati e assurde imposizioni in Afganistan. O nel continente africano saccheggiato dal colonialismo, dalle multinazionali dove dal cacao al coltan tutto finisce nei Paesi ricchi, in cambio casomai di armi con cui funestare interi Paesi.
Sono questi i luoghi sicuri?
Caro ministro non si può fermare chi fugge dalla violenza, dalle guerre dall’oppressione, dalla schiavitù, dalla fame, dalla siccità.
Le politiche di chiusura hanno dimostrato di essere fallimentari, favoriscono solo il traffico di esseri umani.
Chiediamo con ancora più forza che:
• siano aperti canali legali e sicuri d’ingresso in Europa
• siano evacuati i campi di detenzione in Turchia come in Libia
• Italia ed Europa mettano in mare missioni di soccorso istituzionale
• le navi della flotta civile, delle ONG possano operare senza ostacoli e criminalizzazione.
In mare si muore. In mare si affoga. E, come recita una poesia,
Chi fa calare i veli dal cuore
In terra
Muore anche
Di impotenza
Per denunciare questi tragici accadimenti la Rete per la Pace di Ferrara organizza un flash mob per sabato 4 marzo alle ore 17.00 in Piazza Municipale e invita tutta la cittadinanza a partecipare.

Rete per la Pace Ferrara

tag:

Riceviamo e pubblichiamo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it